Wolff: “Le regole sulle gomme vanno chiarite”

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Gardenal
7 Settembre 2015 - 09:50
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Nel comunicato emesso a fine gara, i commissari di gara avevano spiegato che la differenza tra la pressione riscontrata sulla gomma posteriore sinistra delle due Mercedes e il minimo imposto dalla Pirelli era dovuto alla loro bassa temperatura, causata dal fatto che al momento della misura le termocoperte erano già state tolte. Dato che a parità di volume la pressione di un gas cala al calare della sua temperatura, i delegati tecnici hanno ritenuto che la bassa pressione delle gomme potesse essere attribuita a questo fatto e, di conseguenza, hanno deciso di non prendere provvedimenti.

Per evitare il ripetersi di questa situazione nelle prossime gare, Toto Wolff ha comunque chiesto alla Federazione di fare chiarezza sulla procedura da adottare per la misurazione della pressione delle gomme. “È solo una questione di procedure: si potrebbe specificare il momento in cui le pressioni devono essere controllate – cinque minuti prima del via? Otto? È necessario definire la procedura affinché in futuro la rilevazione della pressione venga effettuata per tutti con le stesse modalità“.

Wolff ha inoltre negato che la sua squadra abbia volontariamente settato la pressione delle gomme in modo che questa risultasse in regola al momento della misura ma che poi, al via della gara, questa si trovasse al di sotto del minimo consentito. “Lo escludo categoricamente, abbiamo lavorato con Pirelli per l’intera settimana successiva a Spa per rendere le gomme sicure e siamo stati tra quelli che hanno cercato di portarli a definire le pressioni e il camber minimo, parametri che avevamo adottato già da Spa, quindi posso escludere categoricamente che abbiamo cercato di trarre vantaggio in un modo che non è né controllabile né scientifico“.

Per quanto riguarda la richiesta fatta a Hamilton di spingere al massimo negli ultimi giri di gara, Wolff ha spiegato che l’obiettivo era far accumulare al pilota inglese un margine che sarebbe potuto essere utile nel caso in cui l’infrazione fosse stata punita con una penalità sul tempo finale di gara. “Quando ci era stata comunicata l’indagine a proposito della pressione delle gomme, non avevamo capito bene cosa stava succedendo: ci sarebbero potute essere delle penalità, quindi abbiamo chiesto a Lewis di spingere per guadagnare un po’ di margine“.

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