WEC | Silverstone: Toyota #8 in trionfo all’ultimo respiro

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di Federico Benedusi @federicob95
16 Aprile 2017 - 19:59
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Il primo round del WEC 2017 è andato alla Toyota #8. A vincere la 6h di Silverstone sono stati Sébastien Buemi, Anthony Davidson e Kazuki Nakajima al termine di una gara giocatasi, come spesso accade, all’ultimo respiro. Il team Porsche, consapevole dello svantaggio prestazionale dovuto alla configurazione aerodinamica a basso carico, ha provato in tutti i modi a portarsi ugualmente a casa la corsa britannica, non riuscendovi per appena sei secondi.

Due sono stati gli “affondi” della squadra di Weissach nei confronti dei giapponesi. Attorno alle due ore e mezza di gara, un forte scroscio di pioggia ha colpito Silverstone e Porsche ne ha approfittato per giocarsi la carta delle gomme intermedie, a differenza delle Toyota. Acquazzone però breve, che ha costretto entrambe le 919 ad entrare nuovamente ai box per rimontare le slick, mossa particolarmente svantaggiosa per la vettura #1 che aveva già effettuato il pitstop pochi minuti prima dell’arrivo della perturbazione. Seconda (e quasi decisiva) tattica è stata quella di risparmiare un cambio gomme nell’ultima ora sulla #2 pilotata da Hartley: il neozelandese ha tentato l’impossibile per tenere alle sue spalle Buemi, in rimonta dopo l’ultimo pitstop nel quale aveva montato pneumatici nuovi, ma lo svizzero si è ripreso definitivamente la prima posizione a poco meno di 15 minuti dalla bandiera a scacchi, all’interno del tornantino Loop.

Toyota ha quindi replicato il successo del 2014, peraltro con gli stessi Buemi e Davidson che tuttavia erano affiancati da Nicolas Lapierre. La vittoria di tre anni fa aprì la strada per il titolo mondiale a fine anno, da vedere se anche in questa stagione sarà così.

Come detto, ogni tentativo di sovvertire il pronostico è stato vano per Porsche. Le 919 sono comunque arrivate entrambe sul podio, con Bamber/Bernhard/Hartley secondi e Jani/Lotterer/Tandy terzi. La gara dell’equipaggio #1 è stata rovinata dalla doppia sosta ravvicinata all’altezza di metà gara: paradossalmente, se il muretto tedesco avesse chiesto a Nick Tandy di gestire le slick sull’asfalto bagnato, copiando l’azzardo Toyota, la gara avrebbe potuto concludersi diversamente.

Sfortuna nera per l’altra Toyota, la #7 partita in pole position. A segnare la gara di Conway/Kobayashi/López è stata innanzitutto la rottura della barra antirollio posteriore, che ha comportato un grave sbilanciamento della TS050. Al resto ci hanno pensato i piloti: Kobayashi è finito nella ghiaia durante lo scroscio di pioggia, mentre López ha completamente fracassato l’avantreno della vettura uscendo di pista ad alta velocità alla curva Copse, pochissimi giri dopo l’inizio del suo primo turno di guida nel WEC. Un debutto da incubo per l’argentino, tre volte vincitore del WTCC, che avrà comunque modo di rifarsi. La Toyota #7 ha concluso 23esima assoluta, a 38 giri dai vincitori, dopo una sosta ai box di quasi un’ora e dieci minuti.

Coltello tra i denti anche per le LMP2. La prima parte di gara è stata letteralmente dominata dalla Signatech Alpine, la quale però si è vista azzerare il corposo vantaggio accumulato da Lapierre e Menezes proprio durante il turno del Silver driver Matthew Rao, a causa dell’incidente di López che ha richiesto l’ingresso della Safety Car. Il britannico di origini cinesi non ha potuto opporre troppa resistenza a Matthieu Vaxivière e a Bruno Senna, che in quel momento lo inseguivano, perdendo posizioni. Ma nemmeno il francese e il brasiliano sono riusciti a portare il proprio equipaggio alla vittoria, perché le strategie hanno premiato il team DC Racing e la vettura #38 di Jarvis/Laurent/Tung. Il britannico, ex-Audi, ha svolto al massimo il dovere di caposquadra che gli si impone, ma anche i suoi due compagni di avventura hanno concluso ottimi turni di guida, specialmente il pilota cinese che è riuscito a resistere agli attacchi di Nicolas Prost per tutto il suo primo stint. La Rebellion #31 di Canal/Prost/Senna ha concluso seconda davanti alla TDS Racing #28, rallentata da un piccolo problema elettrico all’inizio dello stint di Emmanuel Collard, giunto comunque sul podio assieme a Vaxivière e a François Perrodo. Solo quarta sul traguardo la Alpine Signatech, che nelle prossime due gare perderà la sua bandiera Nicolas Lapierre, impegnato alla guida della terza Toyota LMP1.

Al termine di un’autentica odissea, la prima stagionale per quanto riguarda la GTE-Pro è andata alla Ford #67. L’equipaggio composto da Derani/Priaulx/Tincknell ha accusato già nelle prime battute di gara un problema alla portiera destra e, cosa ancora più grave, un repentino calo di pressione sul pneumatico anteriore sinistro, inconveniente che ha costretto la vettura del team Ganassi a ben due cambi gomme anticipati. A rimettere in gioco la vettura vincitrice è stato l’incendio occorso alla Porsche #92 poco dopo metà gara, che ha comportato un periodo di full course yellow nel quale la Ford #67 ha potuto effettuare un pitstop senza grosse perdite di tempo. Piazza d’onore per la Ferrari #51 di Calado/Pierguidi, al termine di una gara tutta all’attacco, mentre Porsche si è consolata col terzo posto della #91 di Lietz/Makowiecki. Quarta la Ford #66, davanti alla Ferrari #71 e alle due Aston Martin ufficiali, in crisi nera sul passo di gara. Alle molte difficoltà, per la Vantage #97 si è aggiunto il tamponamento ad opera della CLM ByKolles all’inizio dell’ultima ora di gara.

Semplicemente incredibile l’arrivo della GTE-Am. Uno scontro all’ultimo giro tra l’Aston Martin di Lamy e la Ferrari Spirit of Race di Molina ha consegnato la vittoria alla 488 del team Clearwater, leader fino a pochi giri prima ma costretta ad uno “splash” a quattro minuti dal termine. Matthew Griffin, che aveva comunque avuto la meglio nel precedente duello con Lamy, si è visto quindi la vittoria servita su un piatto d’argento mentre il portoghese si è fermato poco dopo avere tagliato il traguardo in seconda piazza. Lo stop di Molina alla Copse ha consegnato il podio alla Porsche del team Proton, spinta da Matteo Cairoli (podio al debutto nel WEC per lui) ma anche da Marvin Dienst.

Dopo una gara ricca di emozioni, il WEC si sposta a Spa-Francorchamps per il suo secondo atto stagionale. Appuntamento a sabato (come tradizione vuole) 6 maggio.

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