WEC | Le Mans: Porsche fa e disfa, vince la #2 in rimonta!

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di Federico Benedusi @federicob95
18 Giugno 2017 - 15:22
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Una 24h di Le Mans vissuta sul filo del rasoio non poteva che regalare un finale del genere: la vittoria è andata a Porsche, ma non alla vettura #1 che sembrava ormai avviata al successo solitario, bensì alla #2 che ha coronato con successo una rimonta straordinaria. La clamorosa resa di Jani/Lotterer/Tandy è arrivata attorno alle 11:15 a causa di un repentino crollo della pressione dell’olio, che ha fermato la 919 iridata in carica lungo il rettilineo dell’Hunaudières. Disperazione sul volto di André Lotterer, che stava andando in caccia del suo quarto successo ma ha visto il sogno svanire per un problema tutto sommato di piccolo “taglio”.

Ecco dunque giungere il momento della #2: fermati nelle prime ore di gara dal cedimento dell’assale anteriore, Bamber/Bernhard/Hartley hanno saputo recuperare tutto il ritardo dal plotone delle LMP2, capitanato dalla DC Racing #38 che sembrava avviata ad una vittoria incredibile e nemmeno lontanamente pensabile alla vigilia. Un successo che avrebbe inevitabilmente scosso l’intero WEC, categoria ad altissimo tasso di tecnologia e competitività che in questa importante occasione ha osservato tuttavia un clamoroso buco nell’acqua da parte della sua classe regina. Il sorpasso decisivo lo ha compiuto Bernhard su Ho-Pin Tung ad un’ora e sei minuti dalla bandiera a scacchi, concretizzando un totale di 13 giri recuperati nelle ultime 18 ore. Per Porsche è la 19esima vittoria in riva alla Sarthe, terza consecutiva.

Secondo successo sia per Bernhard, a replicare quello del 2010 con Audi, che per Bamber, il quale trionfò già due anni fa con la Casa di Weissach. Al quarto tentativo con una vettura competitiva è invece il primo centro per Hartley, uno dei piloti più veloci dell’intero WEC ma sin qui mai in grado di vincere la corsa più importante.

La favola del team DC Racing e dell’equipaggio Jarvis/Laurent/Tung si è conclusa comunque con un secondo posto assoluto che vale il primo nella categoria LMP2 e un’impresa sfiorata di pochissimo. Risultato che pareva decisamente compromesso ieri pomeriggio, dopo l’impatto con le barriere di Thomas Laurent alla curva Indianapolis. Sul podio assoluto è salita anche la Rebellion #13 di Beche/Heinemeier Hansson/Piquet Jr, nonostante un incidente con la vettura del team ARC Bratislava che è costato dieci secondi di penalità alla vettura svizzera. A consegnare su un piatto d’argento il podio finale al sopracitato trio ci ha pensato André Negrão, uscito di pista a 40 minuti dalla conclusione con l’Alpine #35, poi costretta ad una sosta e quinta sul traguardo alle spalle anche dell’altra DC Racing, la #35, così terza di categoria.

Qualche punto in ottica campionato entra nelle casse di Toyota, nona all’arrivo con la #8 superstite. Un gran recupero anche per Buemi/Davidson/Nakajima, che portano a casa 12 punti importanti per il prosieguo della stagione. Ennesima, cocente delusione per il team nipponico, che ricorderà la notte dell’edizione 2017 tanto quanto gli ultimi cinque minuti di quella 2016. Senz’altro l’anno prossimo si rinnoverà la sfida con Porsche e i giapponesi, pur contando già su una vettura dal potenziale enorme, dovranno puntare maggiormente sull’affidabilità.

Tornando alla classifica LMP2, ottimo il sesto posto della prima Ligier, quella del team United Autosports, mentre la prima Dallara è quella del team italiano Villorba Corse, capace di conquistare un eccelso decimo posto davanti all’Alpine #36. Sfortuna per la Rebellion #31, che ha accusato altri problemi al cambio perdendo diversi giri e tagliando il traguardo solo in 17esima posizione assoluta.

Incredibile finale per la classe GTE-Pro, con l’Aston Martin #97 di Adam/Serra/Turner che ha avuto ragione della Corvette #63 di García/Magnussen/Taylor solo all’inizio dell’ultimo giro, quando la gialla C7R ha danneggiato una sospensione sul cordolo dell’ultima variante Ford. Una categoria tiratissima dalla bandiera verde a quella a scacchi, segno che il Balance of Performance ha finalmente avuto il suo giusto funzionamento dopo le polemiche dell’anno scorso. Sul secondo gradino del podio è salita la Ford #67, davanti alla danneggiata Corvette, alla Porsche #91 (rallentata da una foratura all’anteriore sinistra mentre si stava giocando la vittoria) e alla Ferrari #71, solo quinta al termine di una gara senza infamia e senza lode. Solo nona un’altra grande protagonista, l’Aston Martin #95, dopo l’incidente di stamattina.

Trionfo Ferrari in GTE-Am con la vettura del team JMW Motorsport di Smith/Stevens/Vanthoor davanti alle gemelle dei team Spirit of Race #55 e Scuderia Corsa #62. Quarta posizione per l’Aston Martin della scuderia Beechdean, poi la Ferrari Clearwater #61 e la Porsche Proton #77.

Si conclude in questo modo l’85esima edizione della corsa endurance più importante del mondo, che ancora una volta non ha mancato di regalare emozioni fino all’ultimo giro. Ora il WEC si prende una piccola pausa prima di tornare nel weekend del 16 luglio con la 6h del Nürburgring, ultimo round europeo prima delle trasferte nelle Americhe e in Asia.

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