Team LCR, quando il lavoro paga

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
24 Agosto 2016 - 10:00
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Vincere in MotoGp non è semplice, farlo con un team “privato” lo è ancora meno. La gara di Brno così “pazza” nel suo svolgimento verrà ricordata per essere la stata la prima volta di Cal Crutchlow e del team LCR gestito da Lucio Cecchinello. Una vittoria fantastica arrivata grazie ad una strategia perfetta che ha permesso al pilota britannico di portare a casa un risultato che vale tanto.

Per Cecchinello è la consacrazione definitiva come team-manager e, dopo una splendida carriera come pilota, è arrivata forse la soddisfazione più grande. Uomo Honda affidabile e serio, scopritore di talenti che sono passati nel suo box: per citarne uno, Casey Stoner.

L’australiano, portato in MotoGp proprio da Cecchinello 10 anni, fa quando veniva soprannominato “Rolling Stoner” a causa delle numerose cadute di cui spesso era protagonista, è stato difeso e supportato tanto da permettergli di approdare in Ducati nel 2007, dove ha vinto poi il titolo. Discorso simile quello legato a Crutchlow che, dopo l’esperienza difficile con la rossa di Borgo Panigale, ha avuto una seconda chance per dimostrare il proprio valore grazie al team LCR.

I risultati di questi due anni sono significativi, frutto di un lavoro e di una programmazione competente che la casa madre Honda per il futuro dovrà tenere in considerazione. Ora che team e pilota si sono “sbloccati” vedremo se nel corso delle prossime gare arriveranno altri exploit simili a quello di Brno.

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