Schumi, tra i deliri di Hartstein e la speranza di chi ce l’ha fatta

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
3 Giugno 2014 - 23:00
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Fino ad un certo punto ho dato un minimo di credito anche io al Dottor Hartstein, ex delegato medico della F1. Fino a quando ha cercato di spiegare termini medici a me ignoti, l’ho anche seguito. Ma quando poi ha visto il seguito che riscontrava e ha iniziato a sparlare e a ripetere costantemente ed insistentemente che Schumi non ce la farà mai, per ottenere probabilmente qualche visita in più al suo blog, allora il caro Doc si è avvicinato al limite della non sopportazione.

Limite raggiunto e superato due giorni fa con l’ennesima disquisizione medica e l’ennesima nota finale:

“I’m quite afraid (and virtually certain) we will never have any good news about Michael.”

“Ho paura (e ne sono quasi certo) che non avremo mai buone notizie su Michael”.

Considerazione finale basta sul NULLA, dato che il Doc non ha cartelle cliniche in mano. Fino a quando si è trattato di analizzare quanto detto nelle conferenze stampa di Grenoble è stato un conto, ma ad un certo punto al posto delle analisi sono partite riflessioni puramente personali e previsioni evitabili, visto lo stato di salute di Michael e l’attesa di milioni di tifosi.

Oggi, però, voglio riempire l’altro piatto della bilancia. Se ad Hartstein piace fare il pessimista, io voglio provare ad infondere un po’ di ottimismo. Sempre rimanendo cosciente del fatto che la situazione è attualmente grave.

E lo faccio non tramite le mie speranza, che sono poi quelle di tutti, ma tramite le parole di chi ce l’ha fatta, di chi è uscito da un coma e ha voluto scrivercelo.

Questa mattina ho ricevuto un messaggio dalla Francia sul nostro sito dedicato a Michael. L’utente non si è firmato, ha lasciato solo un Nickname, Highway. Ve lo propongo, seguito dalla traduzione.

“Bonjour,

J’ai personnellement survécu à un grave accident, avec coma et lésions cérébrales importantes. Pour autant, je me suis “réveillé” alors que j’étais maintenu. 14 ans après, je suis toujours là, marié, profitant de la vie. Bien sûr, rien n’est pareil, “comme avant”, mais en relativisant juste un peu, la vie est belle.

Il ne faut jamais baisser les bras, rien n’est écrit d’avance, courage à la famille.
Tout est possible, et même si les statistiques sont alarmants, il faut se battre jusqu’au bout, à son image. Ce pilote nous a fait rêver là où les situations semblaient tout aussi compliquées…

Courage, garder le sourire et positiver pour lui. Il y a eu un avant, vous vivez le présent, il y aura un après… AVEC lui.

Cordialement”

Ecco la traduzione (perdonate qualche eventuale inesattezza ma io e il francese siamo come il bianco e il nero)

“Buongiorno,

Sono personalmente sopravvissuto ad un grave incidente, con un coma e lesioni cerebrali importanti. Tuttavia, mi sono risvegliato mentre ero in coma. 14 anni dopo, sono ancora qui, sposato, a godermi la vita. Naturalmente, nulla è uguale, “come prima”, ma è relativo, la vita è bella.

Non dobbiamo mai mollare, niente è scritto in anticipo, coraggio alla famiglia.

Tutto è possibile, e sebbene le statistiche siano allarmanti, bisogna combattere fino alla fine, a sua immagine. Questo pilota ci ha fatto sognare quando le condizioni sembravano altrettanto complicate.

Coraggio, continuiamo a sorridere ed essere positivi per lui. C’è stato un passato, voi vivete il presente, ci sarà un dopo..CON lui.”

Ed io, noi, speriamo che per una volta delle parole vere siano più forti di tutto. Comprese quattro cazzate scritte per recuperare qualche visita su un blog.

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