Red Bull: una stagione non proprio da buttare

F1
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
8 Ottobre 2014 - 10:00
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Tutto sommato, alla Red Bull non è andata così male, fino adesso. E si può dire che abbia fatto, con le dovute proporzioni, un piccolo miracolo.

Aperta parentesi: “Certo – direte voi – però non è più campione del mondo e Sebastian Vettel quest’anno è in difficoltà”. Il termine “difficoltà” non è utilizzato a caso, perché in questa sede non si reputa corretto sostenere frasi discutibili – come ci sono state – del genere: “Finalmente Vettel dimostra la sua caratura come pilota”, “Era facile guidare con un missile sotto il sedere”, “Ecco il pilota più sopravvalutato della storia ottenere i risultati che si merita”. Perché è vero che Sebastian Vettel è nettamente in difficoltà con questa monoposto, rispetto al brillante e sorprendente Daniel Ricciardo, ma l’onestà intellettuale vorrebbe anche che si tenesse conto dei guai tecnici avuti dal quattro volte campione del mondo, rispetto al compagno di squadra. I campioni possono anche trovarsi in difficoltà, un anno con l’altro, specie in seguito a un netto cambiamento di regolamenti, ci sta, fa parte del gioco. Sono umani come noi e anche loro affrontano il momento di lasciare il trono del vincitore a qualcun altro che ha saputo fare di meglio. Chiusa parentesi.

Detto questo, chi l’avrebbe mai detto che la Red Bull sarebbe riuscita a ottenere tre vittorie e otto podi, quando lo scorso inverno faticava a scendere in pista? Lo scenario che si stava prospettando era molto più vicino a quello della Lotus – che tutt’ora naviga in pessime acque e in zone della classifica decisamente diverse da quelle degli ultimi anni… Con una monoposto che arriva a far perdere le staffe a Grosjean. Eppure, le cose sono andate molto diversamente rispetto a quanto preventivato.

Ma che cosa ha fatto sì che la Red Bull potesse tutto sommato riprendersi e fare una figura più che dignitosa – sempre tenendo conto di com’era messa all’inizio dell’anno? I più maligni – ma forse anche quelli più realisti – diranno sicuramente che è “merito dei soldi”. Che non è solo una malignità, è vero, anche solo in parte: in Red Bull hanno i mezzi per investire anche quando qualcosa va storto e occorre migliorarlo, diversamente dalla Lotus che navigava in una situazione finanziaria tutt’altro che rosea (situazione che dovrebbe essersi stabilizzata, stando a quello che dicono ultimamente) e probabilmente ha fatto più fatica a risollevarsi, al di là di alcuni problemi tecnici più ostinati da risolvere. Non c’è niente di male in questo senso: cinicamente, chi ha i soldi, li investe, chi ha più soldi, ne può investire di più. Chi non ha i soldi, o semplicemente non investe, o cerca qualche sponsor o qualche investitore munifico che può permettere investimenti maggiori. O trova qualche pilota pagante che rimpingui le casse. È la verità, scevra di qualsiasi romanticismo che vuole la F1 piena di eroi talentuosi squattrinati che arrivano in F1 per pietà di un “mecenate” che dice loro di accomodarsi nell’abitacolo della monoposto, senza costi aggiuntivi. Inutile nascondersi, oggi parecchi piloti sono lì in F1 perché pagano – o hanno qualcuno che paga per loro, a prescindere dal talento.

Tuttavia, c’è un altro aspetto che sarebbe bene considerare: il fattore squadra. Salvo fatti che ci smentiscano, la Red Bull ha fatto fronte comune nelle avversità, non è andata in cerca del capro espiatorio – ha individuato il problema (più verosimilmente, la Power Unit Renault decisamente inferiore a quelle Mercedes e Ferrari) e ci ha voluto lavorare, senza una caccia alle streghe destabilizzante. Sicuramente non saranno mancati i momenti di tensione all’interno del team, ma per il suo bene, si è preferito risolvere i problemi (di natura tecnica) più grossi, anziché crearne di altri (di natura umana), per permettere ai piloti di competere per posizioni dignitose. Visti i risultati, più che dignitose – rispetto al fondo della classifica che attendeva la Red Bull.

E non è proprio da tutti i team rialzarsi così, non trovate?

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