Quello che resta del circuito di Valencia

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
11 Dicembre 2016 - 18:00
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Approfittando di una breve vacanza a Valencia in questi giorni, sono andato a “visitare” l’ex circuito urbano cittadino che ha ospitato il GP dal 2008 al 2012. Dopo una buona presenza di pubblico nella prima edizione, i numeri negli anni successivi sono sempre andati in calando mentre le spese per l’organizzazione e per partecipare al mondiale sono aumentate in modo esponenziale, tanto da costringere gli addetti al circuito di chiudere l’esperienza F1.

Nei mesi successivi avevo visto diverse foto in rete del degrado e dello stato di abbandono della pista. Soprattutto per questo motivo mi sono recato sul posto per verificare l’attendibilità di questa situazione, che effettivamente è vera. Premesso che la zona del porto di Valencia si trova a circa 5/6 km dal centro e, a differenza di questo che vive di luci e negozi, è particolarmente degradata ed isolata, il circuito e le strutture adiacenti sono in completo abbandono.

La zona dei box, che qualche anno fa aveva ospitato i magazzini della Coppa America di Vela, se per qualche anno ha visto vip e pass paddock da migliaia di euro ora è diventata la casa di vandali e piccioni. Il rettilineo principale, dove sono ancora visibili le piazzole di partenza, ora vede solamente il traffico urbano della città.

Ho passeggiato dall’ultima curva sino ad un tratto dell’ultimo settore della pista. L’ingresso della pit lane è ancora visibile, mentre sono state messe delle reti per non accedere al tratto della pista che era stato costruito da zero. Ovviamente il pertugio per passare c’è e quindi sono andato avanti per qualche metro. La pista sarebbe ancora in discrete condizioni, con un asfalto completamente nuovo e ancora valido, ma la sporcizia e lo stato soprattutto di quello che le sta intorno è inaccettabile.

Muretti spostati dalla propria sede, erbacce e rifiuti la fanno da padroni. Un vero peccato se si pensa che la zona del porto di Valencia avrebbe bisogno di un evento come poteva essere il Gp di Formula 1 per rilanciarsi e restare al passo con il resto della città. Vedere un circuito in queste condizioni, anche se quello disegnato da Tilke non era il classico esempio di spettacolarità, mette tristezza ma soprattutto fa capire quanto l’intero movimento della F1 possa far passare nel giro di pochi anni attimi di splendore a fallimento totale.

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