Pagelle del Gran Premio d’Ungheria 2014

F1GP UngheriaGran Premi
Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
29 Luglio 2014 - 21:00
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IL Gran Premio d’Ungheria sancisce la fine delle ostilità per le vacanze estive con una gara spettacolare, nel vero senso della parola. Condizioni mutevoli, colpi di scena, lotte entusiasmanti. Quello che ci voleva per lasciare un buon ricordo prima della sosta.

Daniel Ricciardo conquista una vittoria bellissima davanti ai mastini Alonso e Hamilton, che recupera dal fondo. Tutto il podio è da celebrare per una serie di ultimi giri da ricordare.

IL VINCITORE

DANIEL RICCIARDO: 10
Questa gara consegna alla F1, probabilmente, un potenziale Campione del mondo. Se altri, con gomme più nuove, fanno comunque fatica a superare, lui lascia prima sfogare Alonso ed Hamilton e poi sferra due attacchi durissimi in meno di un giro. Vittoria strameritata che mette ancora un po’ in ombra il compagno pluricampione. Il futuro, a questo punto, sembra davvero roseo per lui.

I MIGLIORI

FERNANDO ALONSO: 10
Perchè la F14T è dall’inizio dell’anno più quella che porta a spasso Kimi (nel senso che è la monoposto a portare a spasso il pilota) che non quella che lui porta a risultati almeno dignitosi in un’annata così. Perchè insieme agli altri due è protagonista dei giri finali, nei quali tenta di resistere con gomme sulle tele riuscendo almeno ad ottenere la piazza d’onore.

LEWIS HAMILTON: 10
Psicologicamente dev’essere devastante sentirsi chiedere di lasciare strada al compagno dopo un rogo come quello sabato e la rimonta effettuata (anche grazie alle Safety, vero). Ci prova fino alla fine e cede solo ad un Ricciardo scatenato, accompagnando Rosberg sull’erba quando si sta per materializzare la beffa a fine gara

KIMI RAIKKONEN: 7.5
La sua rimonta viene offuscata dalla gara Monstre del compagno Alonso, ma Kimi in una pista dove notoriamente guadagnare posizioni è un problema ne guadagna 10 rispetto a quella di partenza, in cui non ha alcuna colpa. La svista del muretto Ferrari in qualifica è da 4, e lui ci mette una pezza. Bravo, stavolta. Si attende Spa con ansia.

JEAN-ERIC VERGNE: 7.5
Per buona parte di gara lo trovi al quarto posto e, per qualche giro dopo l’uscita della seconda Safety Car, addirittura al secondo. Come un pesce fuor d’acqua cerca di rintuzzare con la sua Toro Rosso gli attacchi delle Mercedes, ma arriva anche per lui il momento di cedere. Miglior gara dell’anno, voto alto meritato.

I POSITIVI

FELIPE MASSA: 7
Viene penalizzato come il suo compagno dalla strategia su gomme medie della Williams, ma dopo gli ultimi ritiri e soprattutto gli ultimi scontri che l’hanno messo fuori dai punti, il quinto posto è oro colato per il brasiliano, che va in vacanza quanto meno con un risultato positivo.

JENSON BUTTON: 7
La strategia scellerata della Mclaren di azzardare gomme intermedie mentre tutti gli altri escono con le dure non paga. Alla fine sia lui che Magnussen sono costretti a tornare sui loro passi e rimontare, e questo rovina la gara di entrambi. Quanto meno Jenson riesce d’esperienza a tornare in zona punti, qui dove ha vinto la sua prima gara nel 2006

BERND MAYLANDER: 7
A parte tutto, ma quanto dev’essere difficile portare la Safety ad una velocità tale da non dar fastidio alle F1? Sembra che vada lenta, se rapportata alle monoposto, ma in realtà va tantissimo! Voto anche per lui, questa volta.

SENZA INFAMIA E SENZA LODE

NICO ROSBERG: 6.5
Partendo dalla pole ci si aspetta un po’ di più. Ad onor del vero l’inizio di gara è dei suoi, con la fuga nei primi giri. La Safety Car per i primi 4 è una doccia fredda e lui (complice anche qualche problema alla vettura?) non riesce più a risollevarsi se non nel finale, quando tenta l’attacco sul compagno senza successo. Quarto posto che fa comunque classifica.

JULES BIANCHI: 6.5
Manco a dirlo, arriva primo dei cenerentoli al quindicesimo posto. A meno di problemi sulla Marussia è costante e non sbaglia. Incredibile il giro del sabato con il quale mette fuori dalla Q1, con gomme morbide contro medie, addirittura Kimi Raikkonen.

VALTTERI BOTTAS: 6
Anche lui danneggiato dalla prima Safety Car e anche lui danneggiato dalla strategia Williams con gomme medie. Di fatto, potrebbe portare a casa tanti punti importanti ma alla fine ottiene soltanto un ottavo posto. Quel ‘soltanto’ è la conferma che la Williams, quest’anno, può fare ben di più.

KEVIN MAGNUSSEN: 6
Al sabato compie un errore dettato sicuramente dall’inesperienza, quando va a sbattere violentemente al primo scroscio di pioggia. Parte dalla Pitlane insieme ad Hamilton, viene penalizzato dalla strategia della squadra che monta anche a lui gomme intermedie, e alla fine non va oltre il dodicesimo posto.

PASTOR MALDONADO: 6
Il sabato inizia come peggio non potrebbe, con la Lotus che lo abbandona al primo giro della Q1. Parte ultimo, e complici i ritiri e le Safety recupera fino alla tredicesima posizione. La Lotus, però, è un disastro completo.

MAX CHILTON: 6
Complici le Safety Car riesce, questa volta, ad arrivare vicino al compagno di squadra, concludendo una gara dalle condizioni iniziali difficili

DANIIL KVYAT: 6
6 di stima. Rimane fermo al giro di ricognizione dopo un brillante decimo posto in prova con la Toro Rosso ed è costretto a partire dal fondo: rimonta fino alla quattordicesima posizione, ma considerati i ritirati è come se non avesse superato praticamente nessuno.

ADRIAN SUTIL: 6
Voto di incoraggiamento. Come parte arriva, al netto di Safety Car, pioggia e ritiri. Forse la Sauber davvero non può fare più di così, ma non ci si aspettava un tracollo simile. Per poco non raccoglie un punto per la squadra.

I RIMANDATI

NICO HULKENBERG: 5.5
Rimandato ma non condannato. Il primo vero errore dell’anno capita dove sbagliano anche tanti altri, peccato perchè la posizione di partenza era buona e c’erano le premesse per una bella gara a punti anche per lui.

ROMAIN GROSJEAN: 5.5
Alla fine, oltre ai noti problemi della Lotus, si aggiunge anche un errore del pilota, che va a sbattere durante il regime di Safety Car. Per Romain quest’annata è totalmente da dimenticare, sicuramente per colpe non totalmente sue.

SEBASTIAN VETTEL: 5
Il secondo posto in qualifica è una meravigliosa illusione per il campione in carica, che dopo essere partito così così rimane anch’esso fregato dalla prima Safety Car. Il testacoda all’ultima curva con salvataggio estremo lo consegna ad un finale di gara totalmente incolore, che stride fortemente con la vittoria del compagno di squadra.

MARCUS ERICSSON: 5
La Caterham alla fine è l’ultima del lotto, ma lui ci sta mettendo parecchio del suo tra uscite di pista ed incidenti. Questa volta ha rischiato anche di farsi male. Meglio darsi una regolata.

I PEGGIORI

SERGIO PEREZ: 4.5
L’errore è proprio grossolano. Al pari o forse più di Vettel va largo in ultima curva, ma al contrario del tedesco non riesce a controllare un minimo la macchina e va a sbattere distruggendo la Force India. Quando le combina, le combina grosse.

LA SFORTUNA

KAMUI KOBAYASHI: SV
Viene inquadrato dalle telecamere quando ormai è già fuori dalla macchina, ritirato. Stagione nera.

ESTEBAN GUTIERREZ: 6.5
Partito tredicesimo, risale fino all’ottava posizione prima di compiere una sosta ai box decisamente lunga, quella del ritiro. Tutto sommato non stava andando male.

Prossimo appuntamento per le Pagelle del GP del Belgio a Spa, tra un mese circa.

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Un Commento su “Pagelle del Gran Premio d’Ungheria 2014”
Dariok dice:

brava Martina, bella analisi, anche se secondo me Ricciardo è una spanna sopra Webber

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