Pagelle del Gran Premio d’Italia 2014

F1Le Pagelle
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
11 Settembre 2014 - 09:15
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Il Gran Premio della disfatta per la Ferrari, sulla pista di casa. Hamilton torna alla vittoria grazie a un doppio errore, portatore di dubbi, di Rosberg. Felipe sul podio con i suoi ex-ma-ancora tifosi. Ricciardo una conferma.

Via con le Pagelle, sul cui ritardo chiediamo umilmente perdono..!

IL VINCITORE

LEWIS HAMILTON: 8.5
La pole del sabato è il classico esempio di un Lewis Hamilton al 100%. La partenza non è quella che si aspetta, gli tocca rimontare ma lo fa e con cattiveria. Gli errori di Nico gli spianano la strada con una Mercedes che fa quello che vuole

I MIGLIORI

DANIEL RICCIARDO: 8.5
Il voto risente in modo pesante della qualifica e della prima parte di gara. Nella seconda mostra gesti che in F1 molti ritenevano ormai non più possibili in questa categoria.

FELIPE MASSA: 7.5
Ci sarebbe da dire: FINALMENTE! Nessun guaio nè in qualifica nè in gara, dove corre con una condotta intelligente. Non forza oltre misura la difesa su Hamilton perchè sa che prima o poi la posizione la perderà e va per la sua strada che lo porta ad un terzo posto finalmente meritato, “sopra” i suoi tifosi ferraristi

I POSITIVI

VALTTERI BOTTAS: 7
Perde tante posizioni in partenza, ma sfrutta successivamente la potenza del motore Mercedes per recuperare. Pone rimedio ad un inizio difficile di gara con il quarto posto dietro il compagno di squadra

SERGIO PEREZ: 7
Sembra tornato quello della Sauber. Favorito anche dal motore Mercedes sulla Force India, resta costantemente nel gruppo delle Mclaren e battaglia a più riprese con Button, conquistando la settima posizione finale dopo essere partito decimo.

KEVIN MAGNUSSEN: 7
Per quanto mi riguarda la sanzione di cinque secondi per aver spinto Bottas fuori dalla pista è un’assurdità. Ma dato che il regolamento è composto da parti assurde e queste, purtroppo, devono essere rispettate, allora ecco che i secondi aggiunti al tempo finale del danese diventano realtà. Arriva comunque davanti al compagno e dimostra di non temere i confronti con nessuno.

NICO ROSBERG: 6.5
Al sabato la lezione subita da Hamilton è pesantuccia. Al via parte benissimo e pare involarsi verso una facile vittoria. I due dritti alla prima variante, rimettono prima Lewis in gioco e poi gli regalano la vittoria. Fiumi di parole si sprecano a fine gara. Che l’abbia fatto appositamente o meno, sempre di qualcosa di negativo di trata.

DANIIL KVYAT: 6.5
Parte dal fondo per aver sostituito la Power Unit, compie una prima parte di gara lunghissima con le gomme dure che gli permette di recuperare posizioni, e nel finale arriva undicesimo, due posizioni davanti al compagno di squadra. Tutto sommato una buona prova da parte sua.

SENZA INFAMIA E SENZA LODE

JENSON BUTTON: 6
La classifica di gara dice che è arrivato davanti a Magnussen solo per la sanzione a quest’ultimo. Si qualifica bene, sesto dietro al compagno, e dietro al compagno rimane praticamente per tutta la gara. Fa il compitino, insomma, e perde la lotta con Perez nel finale.

KIMI RAIKKONEN: 6
Esce mestamente in Q2, in gara rimane piuttosto vicino a Fernando fino a quando questo non si ritira, e nel finale tenta inutilmente di agganciarsi al gruppo delle Mclaren e di Perez. Arriva dietro di loro, mestamente ancora, e conquista 2 punti grazie alla retrocessione di Magnussen. Più di così, non si può.

KAMUI KOBAYASHI: 6
Vince il GP delle Cenerentole dopo aver lasciato il sedile a Lotterer a Spa.

JULES BIANCHI: 6
Questa volta perde il confronto con Kobayashi per il primo posto ‘degli ultimi’. Voto di stima per la stagione, comunque.

ROMAIN GROSJEAN: 6
Si può solo dargli un voto di incoraggiamento, inutile sottolineare la pochezza della Lotus.

PASTOR MALDONADO: 6
Vale quanto scritto per Grosjean.

I RIMANDATI

SEBASTIAN VETTEL: 5.5
Resta tutta la gara dietro Mercedes e Williams, ma alla fine deve cedere ancora una volta al rimontante Ricciardo. La causa della sua stagione da dimenticare pare essere il consumo delle gomme. Anticipa l’unica sosta rispetto agli altri e, nel finale, arriva sulle tele. E, anche questa volta, la figura rimediata non è delle migliori.

NICO HULKENBERG: 5.5
Ultimamente irriconoscibile. L’anno scorso, di questi tempi, sembrava essere il pilota di riferimento del mercato. A Monza non riesce a portare la Force India in Q3 come il compagno, e in gara non viene quasi mai inquadrato.

JEAN-ERIC VERGNE: 5.5
Forse l’avvicendamento con il novello Verstappen inizia a farsi sentire psicologicamente. Parte dodicesimo, arriva tredicesimo dietro al compagno partito dal fondo.

ADRIAN SUTIL: 5.5
Ormai demotivato anche lui, come gli si può dar torto in una stagione simile? Arriva doppiato, quindicesimo.

ESTEBAN GUTIERREZ: 5
A fine gara (per problemi ai freni, dice lui) si rende protagonista di un contatto in arrivo della prima variante con Grosjean che poteva essere pericolo per entrambi.

MARCUS ERICSSON: 5
La lotta per l’ultimo posto è sempre tra lui e Chilton, questa volta la spunta lui perchè Chilton si è ritirato.

I PEGGIORI

MAX CHILTON: 5
Il ritiro al quinto giro è un po’ da principiante, così come sono inqualificabili i cori di scherno che gli vengono riservati dagli pseudo tifosi in zona al momento dell’uscita di pista. Anche questa volta ne esce ridimensionato da Bianchi, come accade praticamente sempre.

LA SFORTUNA

FERNANDO ALONSO: 6.5
Stava facendo il massimo con il minimo a disposizione, quando nella gara di casa ha dovuto anche subìre l’onta della rottura della Power Unit. Niente da fare, altro anno da buttare.

Prossimo appuntamento per le Pagelle del GP di Singapore, tra due settimane.

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