Pagelle del GP del Canada 2014

F1Le Pagelle
Tempo di lettura: 8 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Giugno 2014 - 13:00
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Ed eccoci con le Pagelle di un pazzo, pazzo, Gran Premio del Canada 2014.

Le seconde pagelle redatte dal sottoscritto portano con loro una doverosa premessa. E’ davvero difficile giudicare una gara del genere: per i contenuti, le emozioni e i colpi di scena che si sono susseguiti almeno da metà gara in poi. 

IL VINCITORE

DANIEL RICCIARDO: 10
Non può meritare meno di 10. Perchè per la Red Bull questa era, per via della PU Renault, una corsa ad handicap vista la pochezza lato velocità di punta rispetto alla concorrenza Mercedes. Perchè ha fatto un sorpasso su Perez a 5 giri dalla fine che chiamarlo fantastico è poco solo per l’idea. Perchè ha messo d’accordo tutti in 7 gare sul fatto che è un predestinato. Perchè nonostante qualche aiuto (leggasi debacle Mercedes) se l’è meritata tutta, questa gara. Culo? Sono stati vinti i Mondiali, con quello, capirai una gara.

I MIGLIORI

SEBASTIAN VETTEL: 8
La prima cosa da sottolineare è la festa al compagno per la sua prima vittoria appena scesi dalla macchina. Sincera ed esagerata, visto che secondo alcuni Seb sarebbe indispettito nei confronti di Daniel per avergli posto una grande ombra sulle spalle. La seconda cosa è la gara, nonostante tutto, ottima anche da parte sua. Si gioca la posizione sul compagno anticipando l’ingresso ai box, ma poi si danna l’anima per portare a casa il podio, e lo porta anche lui con un sorpasso forzato su Perez. Scampa per un pelo un botto pericoloso.

FELIPE MASSA: 7.5
Per l’ennesima volta un episodio lo rallenta (la prima sosta ai box in cui perde almeno 2 secondi). Si rimette in marcia rimontando e arriva a piombo sui quattro che lottano per la vittoria dopo un’ottima serie di giri. Potrebbe arrivare almeno quarto se Perez non riuscisse a dimostrare che non sempre chi tampona ha torto. Sfigatissimo in questa stagione, ma la Williams pare andare bene e fa sperare per le gare future.

NICO HULKENBERG: 7+
Alla fine riesce a portare l’unica Force India superstite ancora a punti pesanti. Sarebbe arrivato dietro al compagno se questo non fosse impazzito ad un giro dal termine, ma alla fine la sua gara è comunque positiva e ancora una volta concretizza quanto può dalla vettura.

NICO ROSBERG: 7+
Raffredda i bollori di Hamilton alla prima curva forzando il compagno verso l’erba e mantiene davanti, non senza difficoltà, la sua Mercedes quando Lewis ritorna su di lui. Sul taglio di chicane è fortunat(issm)o nel non incappare in sanzioni, così come Kvyat. Ma, poi, resiste quanto possibile agli attacchi dei rimontanti con una Mercedes che deve comunque essere azzoppata per andare quanto le altre vetture. E questo dovrebbe far riflettere sulla superiorità di questa macchina.

I POSITIVI

JENSON BUTTON: 7
Certo, al netto dei ritiri di Hamilton, Perez, Massa, ma leggere Button al quarto posto è sbalorditivo. Già a Montecarlo era stato protagonista di una bella rimonta da centro griglia, e anche questa volta porta a casa dei buoni punti, che sicuramente fanno morale dato che la vettura, anche quest’anno, non pare esserci quanto meriterebbe una scuderia dal blasone della Mclaren.

VALTTERI BOTTAS: 7
Fino a quando la Williams lo sostiene, rimane nei pressi di Felipe Massa, veloce e costante. Ad un certo punto, e per la seconda volta di fila, la sua vettura fa le bizze e lo rallenta. Arriverà staccato, ma la buona prestazione c’era.

JEAN-ERIC VERGNE: 6.5
Porta ancora a punti la Toro Rosso in una gara dominata dai motori Mercedes. Fruisce anche lui degli handicap di fronte a lui, Si tiene dietro le Ferrari per parte di gara e 4 punti sono sempre e comunque bottino di cui vantarsi per una Toro Rosso.

SENZA INFAMIA E SENZA LODE

LEWIS HAMILTON: 6+
La storia dell’amicizia con Rosberg pare una trasposizione reale di Beautiful, e ha anche stancato. Ma la cosa più importante è che la solidità del tedesco sta iniziando a creare qualche crepa all’interno delle certezze di Hamilton, che mai avrei pensato potesse prendere paga (soprattutto) in qualifica e in gara dal compagno su una delle sue piste preferite.

FERNANDO ALONSO: 6
Sul finale di gara un errore in frenata tentando il sorpasso su Hulkenberg, che non è stato mostrato, consegna la quarta posizione a Button, con lui che arriva sesto. Più di così questa Ferrari non può fare (il che è ormai drammatico) più di così non può fare nemmeno lui.

KEVIN MAGNUSSEN: 6
L’esperienza manca e si vede in queste gare, dove gli eventi possono dare una mano a risalire posizioni e dove Jenson Button, vecchio volpone, riesce ad ottenere sempre più dell’inesperto Kevin. Che anche questa volta subisce ma riesce comunque a portare la sua Mclaren a punti: il ragazzo ha però, dalla sua parte, l’età giovanissima. Arriveranno tempi migliori.

DANIIL KVYAT: 6
Appiedato anche lui dall’ecatombe Canadese viaggiava, come il suo compagno, in zona punti. Fortunato, come Rosberg, a non incappare in alcuna sanzione per il taglio di chicane nella difesa su Raikkonen. In ogni caso, per essere al primo anno, si sta dimostrando all’altezza anche vista la giovanissima età anche su piste difficili come questa.

I RIMANDATI

ADRIAN SUTIL: 5.5
La Sauber è quella che l’anno scorso faceva punti a iosa e quest’anno non ne ha fatto ancora uno. Oltre alla crisi pazzesca del team svizzero i piloti sembrano non riuscire a cavarne un ragno dal buco, e anche in questa occasione Sutil non è da meno.

KIMI RAIKKONEN: 5
In partenza si piazza alle spalle di Fernando. Nel valzer delle prime soste entra per secondo perdendo contatto e posizioni rispetto al compagno. Da qui sparisce dai radar e non si vede più se non per un testacoda al tornantino al quanto particolare. Gira anche con tempi simili al compagno, ma il risultato è pesante.

ESTEBAN GUTIERREZ: 5
Si rovina il weekend al sabato fotografando la Sauber sul muro e costringendo la squadra al cambio di telaio. Questo gli costa partire dal fondo con una vettura già lenta di suo, e la gara si conclude in anticipo per un problema tecnico. Completamente da dimenticare

I PEGGIORI

MAX CHILTON: 2
Due settimane fa ha rovinato la miglior gara dell’anno di Raikkonen, questa volta è andato a mettere i bastoni tra le ruote al compagno dopo 3 curve, spedendolo al muro. Ok i piloti paganti ma che almeno non combinassero casini in giro.

SERGIO PEREZ: 0 (ZERO)
Proprio così. Non è ammissibile che un pilota in difficoltà con i freni cambi traiettoria in frenata in modo così repentino e pericoloso per difendere la propria posizione. Pericoloso perchè, se è vero che il regolamento ammette un cambio di direzione per difendersi, sta anche al buon senso del pilota capire che, se si è costretti a frenare in anticipo per un problema ai freni, aggiungere un cambio di direzione alla dinamica potrebbe essere pericoloso per chi sta tentando di passarti. E Perez era a conoscenza A) di Felipe alle spalle (lo guarda dallo specchietto per tutto il rettilineo) B) delle condizioni dei suoi freni da qualche giro, condizioni che si erano viste durante il sorpasso di Ricciardo. Il messicano ha messo in serio pericolo sè, Felipe Massa che ha preso una botta pazzesca, e Sebastian Vettel che se fosse stato centrato dalla Williams se la sarebbe vista bruttissima, forse più degli altri due. 5 posizioni di penalità per l’Austria sono un buffetto ridicolo, se il metro di giudizio dovrebbe essere quello applicato a Grosjean a Spa 2012. Appunto. Si trattasse di Grosjean o Maldonado chissà cosa si direbbe, così come chissà cosa si direbbe se qualcuno si fosse fatto male. Complimenti anche a chi in telecronaca, prima di vedere un replay, aveva già etichettato Massa nei consueti modi con i quali si tratta un ex ferrarista.

LA SFORTUNA

ROMAIN GROSJEAN: 6
Si ritira per un problema anomalo all’ala posteriore. Quando la Lotus va, lui va sicuramente più del compagno, ormai spaesatissimo. Il voto è di incoraggiamento, perchè a Montecarlo già aveva fatto vedere di esserci ancora e di essere carente unicamente nel mezzo.

PASTOR MALDONADO: 5.5
Rimane a piedi in qualifica e in gara, il che non lo aiuta di certo a capire la macchina. Difficile da giudicare se non dicendo che comunque, anche questa volta, le stava prendendo da Romain.

JULES BIANCHI: SV
Dalle stelle (di Monaco) alle stalle (di Montreal). Non fa in tempo di godersi i primi punti portati a casa per la Marussia che ci pensa Calamity Max a riportarlo con i piedi per terra e il fondo piatto a grattare l’asfalto.

MARCUS ERICSSON: SV
Rimane a piedi dopo 7 giri, dopo aver sbattuto in qualifica. Inutile giudicarlo.

KAMUI KOBAYASHI: SV
Lui di giri riesce a farne ben 23 prima di rompere, dopo esser rimasto a piedi anche in qualifica. Stesso discorso del compagno.

Prossimo appuntamento per le Pagelle del GP d’Austria, tra due settimane.

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