Pagelle del GP d’Austria 2014

F1GP AustriaGran PremiLe Pagelle
Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
23 Giugno 2014 - 21:50
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Ecco servite le Pagelle del Gp d’Austria, di ritorno sul circuito di Spielberg, ora Red Bull Ring, prima A1 Ring. Si torna dopo 11 anni su un tracciato identico ma dalle rinnovate strutture a spese Red Bull: che si mostra abile organizzatrice dell’evento con prezzi bassi per i biglietti, ma al tempo stesso mette in scena una gara totalmente incolore.

IL VINCITORE

NICO ROSBERG: 8.5
L’idea è che, tassello dopo tassello, stia costruendo qualcosa di inaspettato ai più. Rimane dietro alle Williams in qualifica, in gara con la strategia torna in testa seguito dal compagno ma non dà mai l’idea di poter cedere un millimetro. Vittoria meritata.

I MIGLIORI

VALTTERI BOTTAS: 8.5
In qualifica si fa fregare all’ultimo giro da Massa, ma in gara è tutta un’altra storia. Più costante, più incisivo, e alla fine conquista un podio, il primo in F1, strameritato. La Williams versione austriaca aiuta, lui ci mette del suo.

SERGIO PEREZ: 8
Parte da dietro a causa della penalizzazione (confermata) dopo il botto di Montreal con Massa. Completa una prima parte di gara stupenda, partendo con gomme soft e tenendo dietro i primi della fila che intanto hanno già effettuato il primo pit. Con questa mossa arriva sesto al traguardo, e questa volta bisogna fargli i complimenti per una di quelle gare alla ‘Perez versione Sauber’

FERNANDO ALONSO: 7.5
Il primo dei non motorizzati Mercedes. Sul dritto la Ferrari non c’è, in tenuta nemmeno tanto da costringere lui (e Raikkonen) agli straordinari per tenerla in pista. Purtroppo il film del 2014 pare già scritto. Per quanto oggettivamente possibile, Fernando porta a casa il massimo che si può trarre da questo materiale.

I POSITIVI

LEWIS HAMILTON: 7
Con un primo giro da mastino rimedia al brutto errore in qualifica, ma finisce tutto qui. Non ne ha per passare Rosberg e rimane passivo tutta la gara in attesa di un qualcosa che non succede. Vista la posizione di partenza (la nona), il voto positivo ci vuole. Visto il primo giro in cui se ne mangia 5, idem. Per il resto, vedasi il Canada.

FELIPE MASSA: 7
Il rammarico è quel pit in cui perde forse un secondino preziosissimo per stare con gli altri, ma dà l’impressione di non poter fare di più. Il voto è più per il sabato e la gioia di una pole ritrovata dopo tantissimo, precisamente Interlagos 2008. Ricordate..?

KEVIN MAGNUSSEN: 6.5
Bel weeekend per Magnussen, che dopo essere riuscito a portare la Mclaren in Q3 al sabato si ripete alla domenica, portando a casa un po’ di punti e guidando complessivamente meglio del suo capo squadra Button. Curioso di vederlo con una monoposto da podio.

JULES BIANCHI: 6.5
Il primo dei cenerentoli. Pialla il compagno di squadra e vince il GP delle terze linee. Magra soddisfazione ma per ora va così, in attesa di tempi (e squadre) migliori.

NICO HULKENBERG: 6.5
Per la seconda gara di fila rimane dietro il compagno Perez. In Canada è lui a portare a casa punti perchè Checo si elimina da solo all’ultimo giro, ma in Austria quello da cui ti aspetti il garone è Nico. Invece, è ancora Sergio a spuntarla. Comunque, sono pur sempre altri due punti per la Force India.

SENZA INFAMIA E SENZA LODE

 DANIEL RICCIARDO: 6+
Nel weekend più nero per la Red Bull, sotto gli occhi dei propri tifosi e sulla loro pista di casa, E’ il suo splendido sorpasso finale all’esterno ai danni di Hulkenberg a terminare una giornata grama con un piccolo sorriso. Più di così non può fare, ma merita un voto positivo.

PASTOR MALDONADO: 6+
Primo dei doppiati. La notizia è che per una volta arriva davanti a Grosjean, e per questo si merita un ‘+’ in pagella.

ROMAIN GROSJEAN: 6
A questo giro prende paga dal compagno, ma si tratta davvero di una lotta tra poveri, con una macchina che è già tanto che non si fermi in tutte le gare e che dà l’idea di essere un progetto completamente sbagliato. E forse, Grosjean, non se lo merita.

ADRIAN SUTIL: 6
Si lamenta per tutto il weekend di una vettura inguidabile, e il risultato non è che dimostri il contrario, anzi. La Sauber è lontana parente di quella vista nelle ultime stagioni, e questo spiace decisamente.

KAMUI KOBAYASHI: 6
Difficile commentare le gare di chi non viene mai inquadrato. Se non altro ci si chiede chi glielo abbia fatto fare di tornare in F1 per lottare per le ultime 4 posizioni, dopo essere arrivato fino al podio in Giappone nel 2012.

I RIMANDATI

JENSON BUTTON: 5.5
Peggio del compagno più giovane a questo giro. Rimane fuori dalla Q3 e in gara semplicemente non lo si vede. Il mezzo non aiuta, lui ha difficoltà a metterci del suo per migliorare la situazione.

SEBASTIAN VETTEL: 5.5
In qualifica viene estromesso dalla Q3 e questo pesa sul voto. Per la gara dicono di aver risolto un problema tecnico ma il tedesco fa in tempo a compiere un giro per poi fermarsi. Riparte già doppiato e l’agonìa dura circa metà gara, quando tocca Gutierrez rovinando l’ala anteriore e poco dopo si ritira per preservare la Power Unit.

KIMI RAIKKONEN: 5.5
La luce si è spenta sotto il tunnel di Monaco, dal quale pare non essere più uscito. Assente in Canada, assente in Austria. In entrambe le gare pesa l’alone di problemi tecnici alla F14T. Ma al di là di questo feeling con la macchina non c’è e a sentirlo pare non sapere cosa fare per uscire da una situazione poco gradevole.

MARCUS ERICSSON: 5.5
Lui, se non altro, è un rookie, quindi le ossa se le deve ancora fare, e giusto è che lo faccia in una squadra di bassa classifica. Arriva ultimo (Gutierrez escluso), solitario, quasi raggiunto da Lauda sulla sua Ferrari.

I PEGGIORI

MAX CHILTON: 4.5
Ok che la vettura è quello che è, ma prendersi 34 secondi dal compagno a parità di tattica (una sosta) è decisamente troppo.

LA SFORTUNA

ESTEBAN GUTIERREZ: SV
Passa quasi più tempo ai box che in pista. Al primo pit parte con la posteriore destra ancora da avvitare. Viene riportato indietro e perde complessivamente un minuto.Poi, per unsafe relelase, Si prende uno stop and go. Il risultato è il mesto arrivo dietro anche alle cenerentole Caterham e Marussia. Un disastro. Come se non bastasse, anche 10 posizioni in griglia a Silverstone. Ottimo. E bisogna dargli anche un voto?

DANIIL KVYAT: 7.5
Piazza la Toro Rosso in settima posizione in griglia, a 20 anni. Corre una signora gara fino a quando non gli cede una sospensione e deve abbandonare la monoposto. Sfiga forte in una domenica, per i Tori, decisamente da dimenticare, seppur in casa.

JEAN-ERIC VERGNE: 5.5
A Vergne non va meglio: anche lui destinato ad abbandonare la Toro Rosso in anticipo per un problema, questa volta, al freno anteriore sinistro. Ma, soprattutto in qualifica, pesano le 8 posizioni di differenza rispetto al giovane compagno.

Prossimo appuntamento per le Pagelle del GP di Gran Bretagna, tra due settimane.

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