Lewis, però, che carattere…

BlogF1GP MessicoGran PremiSeven
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
2 Novembre 2015 - 12:00
Home  »  BlogF1GP MessicoGran PremiSeven

C’è un dettaglio, nel carattere di Lewis Hamilton, che non ho mai visto di buon occhio. Negli ultimi due anni, soprattutto lo scorso, è emerso più volte per poi assopirsi nel momento in cui tutto è andato per il verso giusto, vale a dire in quasi tutta la stagione 2015.

Parlo della sindrome del piangina, che lo colpisce non appena una virgola va fuori posto. Credo sia abbastanza palese che da Spa 2014 il rapporto amichevole tra Hamilton e Rosberg si è ‘diplomaticamente’ chiuso, e che se i due potessero trovarsi da soli in uno stanzino forse un paio di ceffoni se li tirerebbero anche, altro che cappellini.

Lewis, però, quando qualcosa ‘non torna’, non aspetta mezzo secondo per mettere in dubbio l’operato di chi lavora intorno a lui. Ieri si è visto chiaramente quando la squadra l’ha chiamato per la seconda sosta ai box, dopo che Nico aveva già effettuato il suo cambio per ragioni di sicurezza (o almeno così ha detto il team). Ha chiesto due volte di verificare perché per lui le gomme erano in piena salute, mettendo in discussione quello che il team gli stava comunicando. Per carità, è un diritto del pilota chiedere un’ulteriore conferma, ma è stata l’insistenza che mi ha lasciato un po’ così, stranito. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se non avesse dato ascolto alle richieste per trovarsi poi nei guai.

Non è la prima volta che il campione in carica si comporta così. Ovviamente molti l’hanno dimenticato, ma se portiamo la memoria indietro di poco più di un anno, ad un certo punto della stagione a sentire parlare Hamilton sembrava quasi che ci fosse un complotto pro Rosberg, e i più carichi addirittura parlavano di futuro in Mercedes incerto per lui (soprattutto se Nico avesse vinto il titolo).  Tutto terminato con lo Spa-Gate, dopo il quale ogni fuoco tra i due polletti si è incredibilmente spento, secondo me dopo catechizzazione di Wolff e Lauda. In questa stagione non ci sono stati limiti per Lewis, più veloce in pista e senza alcun problema tecnico rispetto a Nico. E l’episodio di Monaco, alla fine, è ben più imputabile a Lewis che al team.

Però ecco, appena c’è un qualcosa che non gira come intende l’inglese, la sensazione che ho è che lui subito si senta ‘poco protetto’  o che tenda a cercare per forza qualcosa di poco limpido nei suoi confronti. Comportamento mai piaciuto, per quanto mi riguarda.

Così come non è sicuramente signorile il commento del dopo gara quando Lewis, parlando di Rosberg, ha detto “Nico ha guidato veramente bene: nessun errore, nessun colpo di vento”. Sinceramente evitabile, anche perché è stato lo stesso Nico a chiarire che, vento o meno, ad Austin si è trattato di un suo errore.

E se fossi nel tedesco, ad un certo punto, penserei di seguire il consiglio di Massa (uno che se ne intende), cioè quello di cambiare squadra. Il rapporto, ormai già logoro, può solo peggiorare.

Però Lewis, dal canto suo, deve darsi una calmata. Perché i cicli finiscono, e se alla prima titubanza salta sulla sedia così, il giorno che non vincerà più ci sarà da ridere.

Leggi anche

Il calendario completo del mondiale 2024

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
4 Commenti su “Lewis, però, che carattere…”
karoldo64 dice:

a me ancor di meno sono piaciute le allusione alle vittorie di Schumacher

Marco Molinari dice:

Non sono d’accordo su alcuni punti:
1) “Nico dovrebbe fare come Massa” e lasciare una vettura che vola??
Irvine fece così e ottenne 2 podi in 3 anni, Barrichello idem, Webber è stato capace di farsi battere da un pilota di F1 anche fuori dalla F1 (peraltro con Hulk debuttante in Endurance)… Rosberg sarebbe scemo a lasciare questa Mercedes…
2) su Monaco per me la responsabilità è 50-50, non son sicuro che Hamilton ne avesse più della squadra
3) Senna aveva lo stesso atteggiamento di Lewis,, eppure Ayrton era considerato eccezionale ecc ecc (per la verità solo dalla scomparsa ma questo è un altro paio di maniche)

Griforosso dice:

Che sia in atto, da parte di molti Media, la beatificazione di Hamilton e il tentativo di crearne un secondo Idolo alla Senna per me è fin troppo chiaro. E Luigino, che caratterialmente è quello che è avendocelo dimostrato per anni, se e cose vanno un po’ “storte” si lamenta. Perché diventare un altro Senna, mediaticamente, non solo gli appaga il proprio orgoglio ma PAGA anche dal punto di vista economico. Spesso mi sono domandato perché un Pilota con le capacità di Hamilton abbia la necessità di dover contare anche su altri “appoggi” che non siano l’espressione prevalente e indiscutibile delle proprie capacità. Ma forse la risposta è su quanto ho detto sopra: Il Carattere. O ce l’hai o non ce l’ahi. E non intendo quello di protestare o di farsi sentire in certi momenti ma proprio di sapere quanto vali e usare questo per darti tutta la credibilità e popolarità proporzionata al tuo valore. Un saluto a tutti gli Appassionati e sempre VIVA FERRARI

BurgerChrist dice:

Pensa se l’anno prossimo la Ferrari (anche un altro team) sarà davvero al pari della Mercedes e Lewis dovrà sudarsi ogni singola vittoria…

Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO