Le 10 Pillole del GP della Malesia 2014

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
31 Marzo 2014 - 21:15
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Sembra ieri che iniziavano i test invernali e invece siamo già in Malesia. A pensarci, per qualcuno i test invernali proseguono (Lotus) mentre qualcun’altro sembra già essere ad Interlagos (Mercedes). Tra una tormenta e l’altra, a spuntarla è ancora la Mercedes, questa volta quella di Luigino Hamilton, che come il compare Rosberg in Australia parte a fionda e non si fa più vedere.

Foto di copertina dedicata ad un Fernando Alonso del quale vorremmo conoscere il pensiero nel guardare, intensamente, la Mercedes numero 44. Prove di Ko Wireless?!

Via alle Pillole.

1 – Daniel Ricciardo: vincitore per la seconda gara di fila del premio “Webber”, dedicato a coloro i quali, durante la corsa, si distinguono per la sfiga cosmica. Oltre al sensore del flusso di benzina (che ormai assume i contorni della comica), è prima vittima dell’errore dei meccanici che non gli fissano l’anteriore sinistra, e poi della rottura dell’ala. Si prende anche uno stop and go e tra 6 giorni partirà 10 posizioni indietro. Siamo prossimi alla crocifissione in sala mensa.

2 – Sebastian Vettel: la vittoria del quarto titolo gli dona in premio l’ubiquità. Così è Sebastian a non avvitare la ruota a Ricciardo, trasformarsi nell’aria che gli fa collassare l’ala anteriore, diventare flussometro cinese che funziona una volta sì e 15 no. Ah, nel frattempo, lui guida anche e arriva terzo dopo qualifica che dovrebbe far riflettere sulle critiche piovute l’anno scorso.

3 – Felipe Massa: “Bottas is faster than you”. Giuro che quando l’ho sentito ho avuto io un colpo. E di sicuro, negli specchietti, Felipe non ha visto una macchina bianca ma un drappo rosso. Ci si lamenta che non ha rispettato l’ordine? Ringraziate che non si è fatto passare per poi sbattere il compagno nelle paludi malesi. Chissà che bell’ambientino in Williams da adesso in poi.

4 – Kimi Raikkonen: in Australia il DRS, qui la tamponata ad opera del giovine Kevin, giusto alla curva 1 per dover poi fare un giro intero su tre ruote. Mi pare di ricordare un Raikkonen già visto anni fa, cioè quello che rompeva il motore anche con la macchina spenta. Da Iceman a BrakeMan? Oppure il KO Wireless del Fernando Furioso è tarato ancora sui settaggi 2013?

5 – Fernando Alonso: voi pensate che siano stati davvero i suoi meccanici a sostituire il braccetto dello sterzo in 3 minuti?! Dilettanti! Questa è tutta farina del sacco di Fernando, che vedendo le facce disperate dei suoi una volta tornato ai box, scaccia qualsiasi incertezza. Scende dalla macchina, appoggia le mani sul braccetto che magicamente si ricompone. Arrivare quarto alla domenica, in confronto, è giochino da ragazzi.

6 – Nico Hulkenberg: “Strano il mio destino” cantava Giorgia quasi 20 anni fa. E mi chiedo che male abbia fatto al mondo questo tedescone per essere costantemente snobbato dai tre top team. Essere sempre tra i primi con una Force India in una F1 come questa e non riuscire a fare il salto è la dimostrazione di quanto i soldi siano la rovina del mondo.

7 – Le Mercedes: dopo l’inizio trionfale per il biondino Rosberg in Australia, per un momento pare che le prestazioni sull’asciutto possano essere meno dominanti del solito, specialmente quando il biondino Vettel si avvicina in gara alla numero 6. Poi a Nico ricordano che oltre alla sesta ha altre due marce e via, sparito. Ah, c’era anche Luigino e ha vinto? Ops..

8 – Le Lotus: chiaro ed evidente è il fatto che le due nere di Maldonado e Grosjean sfrutteranno tutto l’anno 2014 come sessione di test invernal-primaverili-estivi-autunnali in previsione 2015. D’altronde con un pilota che sfida la sorte del numero 13, su una macchina nera, che ti aspetti?!

9 – Sergio Perez: un messaggio di conforto all’ormai ex Speedy Gonzales del volante che, dopo una stagione funerea (nella peggior Mclaren di sempre), è finito in Force India col peggior compagno che gli potesse capitare. Tutto questo per giustificare il fatto di aver sfondato lui il cambio della numero 11, in modo da non dover partire e patire l’incredibile Hulk per la seconda volta.

10 – Daniil Kvyat: un complimentone al ragazzetto che, proveniente dal quartiere russo di Roma, nelle prime due gare in F1 arriva a punti. Inoltre, ha già capito come funziona il giro. Qualsiasi tentativo di distruggere la Ferrari di Alonso è vano. E occhio che, direttamente o a distanza, il Nando prima o poi la fa pagare.

Fuori Concorso – Bernd Maylander: ma ve lo siete visto al sabato mentre navigava sull’acqua con la SLS? Traversi da paura, e l’unico con le palle per girare con 5 cm di acqua a terra! Roba d’altri tempi, e menti sempre sveglie nel portare la F1 in Malesia in questo periodo.

MENZIONI SPECIALI

La patente a punti: come potete vedere dal nostro articolo, Magnussen, Bianchi e Bottas sono i primi a pagare dazio nell’era della patente a punti. Prossimamente ci aspettiamo posti di blocco in mezzo ai rettilinei e perquisizioni nei motorhome. Che tristezza infinita.

Il flussometro: l’UCCS (Ufficio Complicazione Cose Semplici) coplisce ancora. E così in Red Bull non sanno se stanno correndo con una vettura regolare o meno, così come la Federazione stessa non sa come gestire la situazione. Ma questo lo sappiamo. Il dubbio che le regole vengano scritte sempre più da gente chiusa in stanze senza ossigeno diventa sempre più certezza.

Prossimo appuntamento tra 7 giorni per le Pillole post Bahrain.

E sempre #KeepFightingMichael.

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