Indycar 2015, uno straripante Bourdais fa sua Milwaukee

IndyCar
Tempo di lettura: 6 minuti
di Andrea Gardenal
13 Luglio 2015 - 10:45
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La dodicesima prova del campionato Indycar 2015 al Milwaukee Mile ha visto Sebastien Bourdais aggiudicarsi di forza la sua seconda vittoria stagionale davanti ad un grandissimo Helio Castroneves, partito ultimo dopo aver saltato le qualifiche, e a Graham Rahal. Bourdais ha fatto sua la Wisconsin 250 differenziando la propria strategia in occasione della prima neutralizzazione, quando al contrario dei suoi rivali ha deciso di rimanere in pista per effettuare una sosta in più nella seconda metà di gara, ma col vantaggio di poter tirare sempre al massimo, senza preoccuparsi della gestione dell’etanolo.

In tutto sono state tre le caution durante la gara di ieri, due provocate da cedimenti meccanici e la terza da un incidente: la corsa è stata neutralizzata per la prima volta a causa del cedimento del motore Honda della vettura di Jakes; due giri dopo la ripartenza Ryan Briscoe, che era stato uno dei pochi assieme a Bourdais a non rientrare per rifornire e mettere gomme nuove, ha perso il controllo dell’altra vettura del team Schmidt ed è finito in testacoda tra la curva 3 e la 4, travolgendo lo sfortunatissimo Will Power, che come due settimane fa a Fontana è stato coinvolto in un incidente del quale non aveva alcuna colpa. La terza e ultima neutralizzazione si è invece avuta ad una trentina di giri dal termine, quando ha ceduto un altro motore Honda, stavolta quello di Justin Wilson.

La gara, come detto, si è decisa nel corso della prima neutralizzazione, quando Bourdais è rimasto in pista mentre Dixon, Newgarden e Kanaan, i piloti che assieme a lui occupavano le prime posizioni, avevano invece deciso di rientrare ai box. La sosta sotto pace car avrebbe permesso a questi tre di arrivare in fondo con una sola altra sosta, ma ciò significava correre al risparmio per preservare etanolo; libero da questo tipo di problemi, Bourdais ha invece imposto un ritmo pazzesco alla gara, arrivando in certi momenti a guadagnare più di un secondo al giro sui suoi rivali (su una pista che in condizioni di gara si percorre in 22/23 secondi).

Il dominio del pilota di Le Mans è stato tale che prima della sua terza sosta era arrivato ad accumulare un giro di vantaggio su tutti i suoi inseguitori, da Castroneves in giù, il che gli ha permesso di tornare in pista di nuovo al comando della gara al termine del suo ultimo rifornimento.

Completamente diversa la gara di Castroneves, che dopo aver rimontato fino all’11ª posizione era stato uno dei tanti a rientrare durante la prima neutralizzazione: una volta preso atto che la strategia al risparmio non avrebbe mai pagato, Helio e il suo box hanno deciso di “copiare” la strategia di Bourdais, effettuando così una sosta in più ma potendo spingere al massimo fino a fine gara; alla fine l’azzardo strategico ha pagato, anche grazie all’ultima caution che gli ha permesso di effettuare il rifornimento perdendo pochissimo tempo; negli ultimi passaggi Castroneves ha dovuto solamente liberarsi di Montoya e Carpenter, rimasti in pista a gomme usate durante la terza neutralizzazione, per riprendersi la seconda posizione; per qualche giro il pilota della vettura #3 era sembrato addirittura in grado di attaccare Bourdais, ma una volta passato l’effetto benefico delle gomme nuove non ce n’è stato più per nessuno e il francese è andato a vincere indisturbato.

Rahal, terzo al traguardo, è invece stato il primo tra quelli che hanno corso “al risparmio” per buona parte della gara e grazie ad una sosta velocissima al giro 225 in occasione della terza neutralizzazione ha avuto la meglio su Newgarden, Kanaan e Dixon; anche lui come Castroneves si è poi liberato di Montoya e Carpenter, andando a conquistare una terza posizione che vale oro, soprattutto in ottiva campionato.

Al quarto posto si è piazzato Montoya, trovatosi a centro gruppo dopo la seconda sosta per aver superato il limite di velocità nella corsia dei box; undicesimo fino al momento della rottura del motore di Wilson, il momento di svolta della sua gara è stata la decisione di rimanere in pista con gomme usate durante l’ultima neutralizzazione: dopo aver perso due posizioni a vantaggio di Castroneves e Rahal, il colombiano ha resistito benissimo agli attacchi di Dixon prima e di Newgarden poi, conservando un quarto posto preziosissimo per estendere ulteriormente la sua leadership in classifica.

Quinto posto finale per Newgarden, che in gara non è riuscito a ripetere le grandi prestazioni mostrate in prova, soprattutto a causa del fatto che la sua vettura sembrava ben poco a proprio agio nel traffico, condizioni che al Milwaukee Mile vengono a trovarsi con una certa costanza; contro di lui ha inoltre giocato la scelta strategica di correre al risparmio per effettuare una sosta in meno di Bourdais. Dietro a lui, con identica strategia, si sono piazzati Tony Kanaan e Scott Dixon, che proprio sul traguardo è riuscito a regolare Marco Andretti relegandolo all’ottavo posto; chiudono la top-10 Simon Pagenaud, decisamente in ombra durante tutta la gara di ieri, e Ed Carpenter, che grazie alla strategia ha invece messo una pezza ad una gara che dopo i primi giri sembrava destinata ad essere una Caporetto per lui.

Miglior rookie Gabby Chaves, 11°, che ha preceduto Kimball e Hunter-Reay, tornato in un limbo che non ci si aspetta da un campione Indycar dopo la bella prova di Fontana; Sato e Muñoz chiudono il gruppo dei piloti a pieni giri, mentre Vautier e Hawksworth sono stati gli ultimi classificati tra i piloti arrivati in fondo, sia pur staccati di 2 e di 29 giri rispettivamente, con il pilota inglese che è stato vittima di vari problemi meccanici che ne hanno pregiudicato il risultato finale.

Tra i ritirati, oltre a Jakes, Power, Briscoe e Wilson, ci sono anche Sage Karam, che ha danneggiato la macchina andando a sfiorare il muro dopo 183 giri, Stefano Coletti, vittima di problemi meccanici, e Pippa Mann, alle prese con problemi di bilanciamento alla sua vettura.

La classifica del campionato vede in testa sempre Juan Pablo Montoya con 439 punti contro i 385 punti di Dixon, balzato al secondo posto, i 370 di Rahal e Castroneves e i 369 di Power, che dopo il ritiro di ieri è scivolato al quinto posto a 70 punti dalla vetta; sesto è risalito Bourdais con 343 punti davanti a Marco Andretti (332), Tony Kanaan (314) e Josef Newgarden (309).

Il prossimo appuntamento con la Indycar è per la notte tra il 18 e il 19 luglio, quando sull’ovale di Newton si disputerà la Iowa Corn 300.

Questa la classifica finale

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