Indy 500 in avvicinamento, tra botti e preoccupazioni

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
19 Maggio 2015 - 15:20
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Qui non è che si voglia fare l’uccello del malaugurio, ma quello che sta succedendo ad Indianapolis (teatro domenica della 500 miglia) da qualche giorno a questa parte merita una piccola riflessione.

Quattro botti negli ultimi giorni di prova. Ha dato il via alla sfortunata serie Helio Castroneves (foto di copertina), seguito da Josef Newgarden, Ed Carpenter e ultimo James Hinchcliffe.

I primi tre, dopo aver perso la vettura e aver impattato col muro, si sono ribaltati trovandosi gambe all’aria, per fortuna senza conseguenze. Hinchcliffe, invece, ha subito il cedimento di un particolare della sospensione anteriore destra che l’ha mandato dritto a muro. Semiribaltamento anche per lui, per poi tornare con il fondo a contatto col terreno. Hinchcliffe però è quello che ci ha rimesso più di tutti, con un’operazione necessaria a curare una lesione ad una coscia. Soprattutto il suo, di botto, è stato terrificante. Roba che se qualcuno ha visto la scena in Mclaren, si vergognerà di farsi vedere per qualche settimana in più (oltre che per la bontà della MP4-30) per le mirabolanti scuse sul vento e sui danni subiti da Alonso a Barcellona. Altro che 15G.

La Dallara DW12, al di là del cedimento sulla sospensione sulla macchina di Hinchcliffe, ha dimostrato di essere in formissima in tutte e quattro le occasioni dal punto di vista della sicurezza. Le quattro scocche hanno retto benissimo a botti decisamente forti. Questo però non giustifica il fatto che si debba far fronte ad episodi di questo tipo e con questa frequenza. Altro dettaglio. Tre dei quattro botti si sono verificati con i piloti praticamente da soli in pista, senza nessuno nelle vicinanze. Ieri, una delle ruote perse dalla macchina di Hinchcliffe ha rischiato di centrare in pieno Saavedra, che sopraggiungeva.

La mia è solo un’impressione, ma credo che gli aerokit Honda e Chevrolet approvati per gli ovali siano forse troppo borderline. Gli incidenti negli ovali ci sono, ok, ma non ricordo episodi così frequenti nelle prove libere di una 500 miglia. Mi danno da pensare anche i ribaltamenti, così come mi preoccupa la possibilità che un episodio simile si verifichi in gara, con decine di auto in corsa.

Intanto si stanno verificando ancora le cause del cedimento sulla monoposto di Hinchcliffe, e mi auguro che vengano trovate risposte ed eventuali soluzioni in tempi rapidi. Con la speranza che i botti di questi giorni siano solo una coincidenza di quelle grosse, e non la conseguenza di una valutazione troppo spinta.

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Un Commento su “Indy 500 in avvicinamento, tra botti e preoccupazioni”
farina88 dice:

Effettivamente, iniziano ad essere un po’ troppi questi incidenti. Speriamo da qui a domenica non si ripresentino! Ho letto che la causa dei decolli è soprattutto nella forma dei diffusori, i quali, in retromarcia, favoriscono il sollevamento. Qual è la percentuale di colpa degli aerokit?

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