Il testacoda che inguaia Lewis

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Novembre 2014 - 23:47
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Non voglio lanciare gufate, ma analizzare semplicemente la situazione post Interlagos.
Faccio un po’ di retrospettiva. Con il caro vecchio punteggio 10-6-4, Lewis sarebbe Campione già oggi, con 126 punti contro 113 di Nico. Con il punteggio 10-8-6, Hamilton avrebbe ad oggi un solo punto di vantaggio rispetto a Rosberg, 136 a 135.

Se Nico è ancora in lotta è grazie alla sua costanza, molto premiata dagli odierni punteggi che guardano più alla costanza che alle vittorie pure. I 10 secondi posti del tedesco pesano molto più delle 5 vittorie. Quando è arrivato al traguardo senza vincere, Nico l’ha fatto sempre al secondo posto tranne in Ungheria, quando è giunto quarto.

Lewis, oltre alle 10 vittorie, ha tre secondi posti e due terzi. Pesa, anche, il ritiro in più (3 a 2) rispetto a Nico.

Quello che potrebbe pesare tantissimo, invece, è il testacoda di oggi, che ha privato Lewis di una possibilissima vittoria. Se Nico, sul giro secco in qualifica, si è mostrato più veloce di Lewis (e questo non l’avrebbe mai detto nessuno), sul passo gara i valori sono solitamente ribaltati, con Lewis che riesce ad essere più incisivo. Anche oggi, Hamilton ha recuperato un vantaggio enorme sul compagno giro dopo giro, non riuscendo però a superarlo nel finale. Senza il testacoda alla curva quattro, Lewis sarebbe rientrato dalla successiva sosta probabilmente davanti a Nico, e sarebbe stata un’altra gara.

Dei 24 punti di vantaggio in campionato prima di Interlagos, adesso il margine è di 17. L’orribile doppio punteggio di Abu Dhabi, che d’ora in poi chiamerò Abu Double, dice che Nico, vincendo, può portare a casa il Mondiale se Lewis non arriva secondo. Anche con il terzo posto, il Campionato è del tedesco. Questo perché nell’ultimo appuntamento il vincitore prenderà 50 punti, il secondo 36, il terzo 30. Con il secondo posto Lewis perderebbe 14 punti e sarebbe Campione per tre punti, con il terzo Nico guadagnerebbe 20 punti e vincerebbe il titolo per la stessa differenza.

Se Lewis avesse vinto oggi sarebbe salito a 31 punti di scarto, e la trasferta negli Emirati sarebbe stata decisamente più abbordabile. Per recuperare 31 punti di svantaggio Nico avrebbe dovuto sperare, al netto di una sua vittoria, in un sesto posto di Lewis (16 punti invece di 8) per guadagnarne 34 e diventare Campione. Da qui possiamo capire che chi ha tutto da perdere nell’ultima gara è proprio Lewis, che è di fatto costretto ad arrivare almeno dietro al compagno.

Certo, ragionando in senso logico nessuno ha le carte in regola per piazzarsi tra le due Mercedes. L’unica squadra che potrebbe impensierire le frecce d’argento è la Williams, ma oggi il pur ottimo Massa ha rimediato un distacco siderale dai due in lizza per il titolo. Più che Nico, tra due settimane il peggior nemico di Lewis sarà se stesso, seguito dall’affidabilità Mercedes che a volte fa cilecca.

Non resta che attendere. Lewis, però, si è complicato la vita con un errore pesante. Speri di non doverlo rimpiangere.

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2 Commenti su “Il testacoda che inguaia Lewis”
Maria Sacher dice:

A me questa situazione ricorda tanto il 2007 onestamente. Vantaggio stratosferico di Lewis su Kimi, poi mi pare guasto meccanico McLaren e addio Mondiale.Dicono che Lewis è maturato da allora e non sente la pressione – un pochino la sente se è incorso in quello che il box Mercedes stesso ha definito uno dei suoi rarissimi errori. Al netto di gufate o meno, e’ lui e non Nico quello che ad Abu Dhabi avrà più pressione addosso quindi vedremo quanto sarà bravo a reggerla.

Maria Sacher dice:

A me questa situazione ricorda tanto il 2007 onestamente. Vantaggio stratosferico di Lewis su Kimi, poi mi pare guasto meccanico McLaren e addio Mondiale.Dicono che Lewis è maturato da allora e non sente la pressione – un pochino la sente se è incorso in quello che il box Mercedes stesso ha definito uno dei suoi rarissimi errori. Al netto di gufate o meno, e’ lui e non Nico quello che ad Abu Dhabi avrà più pressione addosso quindi vedremo quanto

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