Il Bahrain che non ti aspetti

F1GP BahrainGran Premi
Tempo di lettura: 7 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
21 Aprile 2013 - 22:30
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Tra tutte le ipotesi possibili, quella di un podio identico a quello dell’anno scorso era la meno indicata come finale del Gp del Bahrain.

Ma tutto il GP si è svolto all’insegna delle sorprese. Gara spettacolare e senza respiro, colpi di scena positivi (sorpassi al limite) e negativi (problemi tecnici). Andiamo a fare il punto delle singole squadre.

Red Bull
Sul passo gara si parlava di problemi. Voci di corridoio dicevano che la Red Bull fosse in crisi. Meno male. Vettel ha fatto un po’ quello che ha voluto. In partenza ha forzato subito il sorpasso su Nico Rosberg, con grinta e cattiveria, e una volta al comando ha imposto il suo ritmo, senza che nessuno potesse impensierirlo fino alla fine della gara. A sigillare la netta vittoria il giro più veloce sul finire di gara, con il muretto che chiedeva di alzare i tempi per non rischiare ulteriormente.

Niente a che vedere con la gara di Mark Webber, che questa volta non ha avuto alcun problema tecnico ma è arrivato a 37 secondi dal compagno di squadra. Un’eternità. Mark si è trovato nel gruppo dei lottatori con Rosberg, Hamilton, Alonso, Perez, Webber, e non ha fatto troppi complimenti. Ma rispetto a quella del suo compagno di box, la sua Red Bull è parsa una vettura ‘normale’.

Da qui il dubbio. La vera Red Bull è quella di Vettel (un’astronave), quella di Webber (una normale vettura di alta classifica), o una via di mezzo sfruttata alla meraviglia dal tedesco e meno dall’australiano? Forse, una risposta a questa domanda, possono aiutare a fornirla i tre titoli mondiali.

Ferrari
Gara assolutamente da dimenticare per Maranello.
La Ferrari è parsa una delle più in palla sul passo gara per tutto il weekend del Bahrain. Ma questo non è bastato a scongiurare la serie di complicazioni che hanno di fatto escluso Fernando Alonso e Felipe Massa dalla lotta per le prime posizioni.

Fernando è partito fortissimo e pareva poter seguire e fare coppia in fuga assieme a Sebastian Vettel. Era in agguato, però, il problema che l’avrebbe estromesso dalla lotta per la vittoria. Ad un tratto il flap superiore dell’ala posteriore, quello che si ‘alza’ per effetto del drs, è rimasto bloccato in posizione alzata. Fernando è stato abilissimo non solo a non perdere il controllo della vettura con un carico decisamente inferiore, ma a girare senza perdere troppo tempo fino alla sosta ai box forzata. I meccanici hanno riportato l’ala in posizione, ma al successivo tentativo di azionare il DRS l’ala è rimasta bloccata ancora una volta. E’ stato quindi necessario rientrare nuovamente ai box per riportare l’ala in posizione, con l’obbligo di non azionare più il dispositivo per il resto della corsa. Fernando ha così corso ad handicap il resto del Gran Premio, riuscendo ad ottenere comunque un ottimo ottavo posto finale, a ridosso del gruppetto di Webber, Hamilton e Perez.

Decisamente negativa anche la giornata di Felipe Massa. Partito dalla quarta posizione grazie alle penalizzazioni di Hamilton e Webber, Felipe ha avuto subito un contatto con Adrian Sutil (che ha avuto la peggio) con danneggiamento parziale dell’ala anteriore. Durante la gara, il brasiliano è stato vittima per ben due volte della foratura della gomma posteriore destra, con conseguente rientro ai box aggiuntivo e gara totalmente compromessa. Quindicesimo posto finale per lui, e giudizio davvero impossibile per una gara rovinata dalla sfortuna. Anche se sulle gomme ci sono alcune domande da porsi.

Mclaren
Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto a Woking. Lentamente la Mclaren sta riguadagnando il tempo perduto nelle prime gare, ma è ancora lontana dall’essere al top della classifica. Entrambe le vetture hanno faticato tantissimo in qualifica, con Button decimo e Perez fuori dalla Q3. In gara le cose sono andate meglio grazie alla sensibilità di entrambi i piloti nella gestione delle gomme, ma c’è ancora tanto da fare.

Da sottolineare la lotta senza esclusione di colpi tra Button e Perez. I due hanno dato spettacolo (e sportellate) per gran parte della gara, con sorpassi, controsorpassi, manovre al limite e qualche toccata. Per più volte i due si sono affiancati sfiorando le gomme, e in una delle ultime occasioni Perez ci ha rimesso anche un pezzo di ala anteriore. Furbo e malizioso Button ad attendere un attimo ad accelerare per spiazzare il compagno. Da evidenziare comunque la grinta e la cattiveria agonistica di Checo, davvero trasformato in una sorta di Hamilton Style dopo le prime prove opache dell’anno. Ci sarà da vedere come sarà gestita la coppia dal muretto. In diretta non abbiamo sentito team order chiari, anche se il volto di Martin Withmarsh non era certamente dei più sereni.

Lotus
Sembra sempre che le manchi qualcosa.
Come nell’anno passato, il team di Boullier pare non essere ancora pronto per fare il salto di qualità utile a proporsi una volta per tutte come contendente per il titolo.
In questo GP è mancata la qualifica. Nonostante un passo gara buono durante le prove, al sabato entrambe le vetture hanno faticato. Kimi Raikkonen è partito dall’ottava piazza, Romain Grosjean dall’undicesima.

Nonostante una tattica diversificata (Kimi su due soste, Romain su tre), entrambe le Lotus hanno gradualmente risalito la classifica mostrando un ritmo costante e progressivo, oltre ad un consumo a quanto pare graduale delle Pirelli. Questo ha permesso ad entrambi i piloti di evitare il gruppetto in lotta per le posizioni appena dietro il podio, e di guadagnare diverse posizioni (+6 per Kimi, +8 per Romain). Il risultato è sicuramente positivo per entrambi, specialmente per Raikkonen che mantiene una distanza di pochi punti dal capo classifica Sebastian Vettel. Grosjean completa la doppietta sul podio in una pista che evidentemente gli porta molta fortuna, vista la stessa posizione dell’anno scorso.

Sicuramente la Lotus è migliorata rispetto all’inizio della scorsa stagione, ma per essere sempre in alto deve dimostrare, oltre al passo gara, di poter far male anche sul giro singolo, cosa che in Bahrain non è successa.

Mercedes
I dubbi sul cambio di rotta della Mercedes c’erano. L’anno scorso, di questi tempi, la scuderia della stella a tre punte aveva raccolto una vittoria in Cina e diversi punti con Rosberg, oltre a prestazioni di tutto rilievo in qualifica. Poi il crollo.

La gara di oggi è sembrata niente meno che una delle tante del 2012. Basta sostituire Hamilton a Schumacher e le cose sono andate nello stesso, identico, modo.
Se sul giro singolo Rosberg ha stampato un tempo impressionante, è sul passo gara che la Mercedes, come suo solito, è mancata alla distanza. Tre soste per Lewis, quattro per Nico, sprofondato dalla pole alla nona posizione con resistenze agli attacchi degli avversari al limite del regolamento.

La W04 è la quarta monoposto consecutiva che presenta lo stesso problema di consumo degli pneumatici. Si lavora e lavora ma la sensazione è che il problema sia cronico. I due podi e le due pole di questo inizio di stagione hanno fatto morale sicuramente, e l’arrivo di Hamilton ha dato motivazioni alla squadra. Se la carenza alla distanza non verrà però colmata e la Mercedes non riuscirà a portare aggiornamenti costanti durante l’anno, il 2012 potrebbe essere un fantasma pericoloso.

Appunti vari
Grande gioia in Force India, e che gioia. Il quarto posto di Paul Di Resta, a un passo dal podio, è un risultato eccezionale. E il bottino poteva essere più ampio se Sutil non fosse incappato nella foratura del primo giro, dopo il contatto con Felipe Massa. Certo è che la squadra di Vj Mallya sta interpretando al meglio questo inizio di stagione. Anche in Malesia, sul passo gara, Sutil e Di Resta erano fortissimi. Peccato per i guai tecnici che hanno fermato entrambi. Coppia comunque da seguire.

Del DRS abbiano già parlato. Delle gomme ancora no. Tre episodi abbastanza gravi tra qualifiche e gara, con Hamilton e Felipe Massa. Al di là di quelli che possono essere i detriti in pista, c’è qualche dubbio sul fatto che si stia arrivano un po’ al limite con le coperture. L’importante è che non si arrivi ad episodi gravi come Indianapolis 2005. Intanto la Pirelli pare abbia rinnovato per altri tre anni la sua partnership per la fornitura unica di gomme in F1.

Ora tre settimane di sosta per riordinare le idee. Barcellona sarà campo di aggiornamenti e dell’inizio della stagione Europea di questo mondiale 2013.

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Un Commento su “Il Bahrain che non ti aspetti”
luciano dice:

le forature ci sono sempre state, anche con gomme piu resistenti, forse ora sono piu facili per via dell alettone anteriore piu largo(e in alcune piste cordoli non all’altezza..) le pirelli però non hanno mai ceduto di colpo, è difficile che una vettura finisca in testacoda dopo l’ improvviso sgonfiamento della gomma, cosa che succedeva con le bridgestone, la spalla è pu resistente

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