Giedo Van der Garde: chiusa la questione legale con la Sauber

F1
Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
18 Marzo 2015 - 13:13
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La situazione tra Giedo van der Garde e la Sauber sembra essersi “risolta”. Questa mattina, infatti, il pilota ha pubblicato un lungo comunicato stampa, che vogliamo riportarvi integralmente per correttezza e per completezza:

Abbiamo raggiunto un accordo con la Sauber, e il mio contratto da pilota del team è stato rescisso di comune accordo. In veste di pilota da corsa appassionato, mi sento triste e molto deluso. Ho lavorato duramente per tutta la mia carriera, sin dall’inizio, nei go-kart a otto anni, per vivere il mio sogno di diventare un pilota di F1 di successo. Ho sperato fino all’ultimo di poter almeno mostrare di cosa sono capace, ovvero guidare una monoposto per un team rispettabile di metà classifica nella stagione 2015. Questo sogno mi è stato portato via e so che il mio futuro in F1 è probabilmente già finito.

Avevo un contratto da pilota valido per tutta la stagione 2015 e avevo i miei diritti. Ho spinto al massimo fino a sabato scorso a Melbourne per ottenere il posto che mi spettava. Questo processo legale è iniziato nel 2014 ed è costato molti sforzi. Non è mai stata una cosa all’ultimo minuto, ma è divenuto di pubblico dominio settimana scorsa, quando abbiamo tentato di obbligare il team ad accettare le sentenze emesse da un numero di autorità legali e corti giudiziarie.

Io sono un pilota, e tutto quello che voglio è correre. Tuttavia, il team principal era ben deciso a non farmi correre, malgrado i miei diritti a poterlo fare, e una serie di sentenze a mio favore, e nonostante le mie capacità alla guida. Non lo capirò mai. Potevo anche persistere, ma il team principal ha preso una decisione contraria al mio contratto, ovvero che lei non avrebbe lavorato con me e questo è diventato dolorosamente chiaro nel paddock a Melbourne. Continuare a insistere avrebbe fatto collassare il team, avrebbe rovinato il primo Gran Premio della stagione, perché le monoposto sarebbero state sequestrate e avrebbe rovinato le carriere di due giovani piloti, Marcus Ericsson e Felipe Nasr. Era anche probabile che i dirigenti sarebbero stati presi in custodia. Ho deciso di non proseguire con quell’idea, per quanto il management fosse responsabile di quella bizzarra situazione in cui mi sono trovato.

Sono molto grato ai miei fan, e ai miei molti amici in F1, che mi hanno dato molto sostegno durante questi due mesi. Questo periodo è stato molto difficile per me, perché non potevo parlare a nessuno di questi procedimenti in corso. Settimana scorsa, molti piloti in griglia mi hanno dato sostegno e alcuni di loro lo hanno fatto apertamente con i media. La stessa cosa è successa da parte di alcuni dirigenti nel paddock, dei team boss ed ex-piloti di F1. Desidero ringraziare pure loro.

Il mio futuro nel motorsport non è finito: al contrario, vedo tutto questo come un nuovo inizio. Mi siederò con il mio management nelle prossime settimane, per discutere i miei piani futuri. Mi piacerebbe molto far parte del WEC, e della 24 Ore di Le Mans, su una LMP1. Gli ex-piloti di F1 stanno andando molto bene in quella serie. Stiamo anche puntando al DTM nel 2016 e oltre. Ci sono state anche molte dicerie e speculazioni tra i media nell’ultima settimana, quindi vorrei chiarire che i miei sponsor hanno regolarmente e interamente pagato la quota di sponsorship per il 2015 alla Sauber, già nella prima metà del 2014. È stato fatto in buona fede e per aiutare il team con i suoi problemi finanziari. In effetti, i pagamenti anticipati dei miei sponsor hanno aiutato il team a sopravvivere nel 2014.

La decisione finanziaria della Sauber in questo caso è bizzarra e per me non ha senso. Non sono autorizzato a discutere dei dettagli, ma la Sauber ha pagato un compenso importante per evitare di onorare il contratto che avevano con me. Solo da quel punto di vista posso dichiararmi soddisfatto che i miei diritti siano stati riconosciuti e che, in qualche modo, sia stata fatta giustizia.

Vorrei ringraziare McGregor per avermi sponsorizzato sin dai tempi in cui ho vinto il campionato di Formula Renault 3.5 nel 2008. Spero di continuare questo rapporto, dato che la mia carriera nel motorsport andrà avanti in altre categorie. Vorrei ringraziare la mia famiglia, mio padre Gerrit e mia moglie Denise in particolare, per il loro sostegno negli anni in cui ho inseguito il mio sogno di correre in F1. Gli ultimi mesi sono stati molto duri per me, ma loro sono sempre rimasti al mio fianco. Vorrei anche ringraziare mio suocero, Marcel Boekhoorn, che è sempre stato un grande sostenitore durante tutta la mia carriera nel motorsport. Senza di lui, non sarei andato così lontano. Vorrei anche ringraziare Jeoren Schothorst e Jan Paul ten Hoopen per aver gestito la mia carriera e i miei affari sin dal 2008, e per il loro sostegno in questi ultimi quattro mesi e mezzo. Estendo i miei ringraziamenti ai miei legali Gijs Rooijens e gli studi legali Druces, Blackstone Chambers e King & Wood Mallesons (Australia), che hanno lavorato duramente e con passione – talvolta davvero giorno e notte e nei weekend, per lottare per i miei diritti.

Infine, vorrei spendere e rivolgere qualche parola verso i team, i piloti, i futuri piloti, i loro manager e i dirigenti della F1. Spero davvero che quanto accaduto a me dia vita a un movimento che abbia come obiettivo imporre nuovi standard e nuovi regolamenti, per proteggere i diritti dei piloti. Vorrei pensare che i valori etici, applicati in qualsiasi altro campo d’affari, vengano applicati egualmente anche in F1. Sono stato fortunato ad avere Marcel e Jeroen al mio fianco. Entrambi hanno un passato negli affari, e hanno applicato la loro esperienza quando si è trattato di risolvere complicati affari economici. Senza di loro, sarei rimasto a mani vuote. Ci sono numerosi esempi di piloti talentuosi, con buone intenzioni, ma senza il supporto professionale che ho avuto io, che si sono rovinati a causa della F1 e si sono visti le loro carriere distrutte. Quindi, spero che il mio caso senza precedenti, che è stato portato alla Corte Suprema della Victoria a Melbourne serva come esempio per far vedere che cosa debba cambiare, e per far introdurre nuove regole che aiutino a difendere i diritti dei piloti.

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