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àˆ un forum nel quale l'admin ha fatto iscrivere la moglie facendole aprire topic a sfondo soft per far infoiare qualche utente maniglione e cercare di aumentare le visite.

Sufficiente?

 

Non è che abbia capito un granchè....ma non fa niente,anche perchè capisco il vostro astio verso queste persone.

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tornando IT con tutto il rispetto per l'amico Agostini personalmente ai tempi ho sempre reputato Pasolini il migliore fra i due.

 

Maledetta Monza '73. Io ero nella pancia della mamma, ma quell'incidente ci ha privato di 2 possibili campioni.

 

 

Rossi mi è indigesto...però è tutto quello che sta attorno a Rossi che è da vomito.

....e poi mi si chiede il perchè io vedo le gare del motomondiale sulla Svizzera 2.

 

Quoto, se avessi la possibilità  lo farei anch'io.

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Ve lo ricordate questo artico,scritto da un certo Nugnes?.

Preso da omnicorse.

Uno schifo e una vergogna...se fossi in Nugnes,a distanza di 3 anni mi nasconderei....ma si sa le facce di tolla non conoscono vergogna.

 

Casey Stoner strapazza tutti. L'australiano sulla pista di casa coglie la quarta vittoria consecutiva, confermando che contro di lui a Phillip Island c'è poco da fare. Il pilota della Ducati ha rifilato cinque secondi e mezzo al fresco campione del mondo, Jorge Lorenzo, e addirittura diciassette a Valentino Rossi, terzo sul podio.

Distacchi abissali, sanciti anche dalla pole position e dal giro più veloce in gara, a testimonianza di una supremazia che nessuno è riuscito a scalfire in tre giorni. Quello visto in versione australe sembrava il Casey che è diventato campione del mondo nel 2007 e non il pilota incerto di inizio stagione, protagonista di frequenti scivolate, spesso clamorose e inspiegabili.

Non si capiva quanto si fosse incrinata la motivazione del 25enne rider di Southport e quanto fosse terribilmente critica la Desmosedici GP10: il pilota aveva perso fiducia nella squadra (tanto da scegliere molto in fretta di passare alla Honda HRC l'anno prossimo) ed il team di Borgo Panigale si era fatto venire il dubbio se alcuni problemi psicologici di Casey non stessero minando, invece, il potenziale della Rossa.

Poi deve essere successo quacosa, ma cosa? Se non limitiamo la nostra analisi solo allo strabordante successo di Stoner nel Gp di Australia, emerge che Casey ha vinto con la Desmosedici GP10 tre delle ultime quattro gare.

Il brutto anatroccolo è tornato ad essere improvvisamente cigno? Intanto va ricordato che l'australiano è forse uno dei piloti più veloci in circolazione, certamente fra i più temerari, ma non è sicuramente un gran collaudatore.

Dategli una Moto Gp competitiva e vi rovescerà  il mondo, ma non pretendete che renda vincente una moto che non lo sia dalla nascita. Nella prima parte della stagione Stoner era finito in una sorta di stato confusionale dal punto di vista tecnico.

Non aveva trovato la necessaria fiducia sull'anteriore della Desmosedici e aveva cominciato a cambiare soluzioni ad ogni gara, rispolverando anche le forcelle dell'anno scorso. Insomma, aveva perso il bandolo della matassa, tanto che Nicky Hayden in alcune occasioni ha fatto meglio di lui.

Con il finire dell'estate, invece, la musica è improvvisamente cambiata: da Aragon in avanti Stoner ha colto tre delle ultime quattro gare, riportando la Ducati ai vertici della competitività . Certo la squadra non si è mai arresa all'idea di trascorrere una stagione in... bianco e l'ingegner Preziosi ha continuato a sviluppare la GP10, eppure a nostro parere qualcosa di importante è cambiato.

La risposta a questa domanda l'abbiamo avuta nel dopo gara di Phillip Island, notando come Valentino Rossi stesse relazionando della sua gara Vittoriano Guareschi, team manager Ducati.

All'improvviso si è aperto uno scenario: il Dottore, dunque, dopo aver firmato in agosto il contratto con la Nazionale Rossa delle due ruote, deve aver iniziato a regalare delle “pillole di saggezza†sulla messa a punto della moto, preparando il terreno al suo arrivo a Borgo Panigale.

Non è un segreto per nessuno che Rossi e Preziosi siano amici e si stimino da tempo: ebbene i due hanno sicuramente già  iniziato a parlare del futuro, a programmare gli sviluppi tecnici da portare sulla Desmosedici perché Valentino possa essere subito vincente sulla Rossa.

E crediamo, quindi, che Casey Stoner stia beneficiando del lavoro preparatorio che Valentino starebbe facendo per il 2011. Insomma, Rossi avrebbe indicato la... strada giusta per lo sviluppo della GP10 e, ovviamente, a beneficiarne subito è proprio l'australiano.

Va detto che anche Nicky Hayden ha fatto un salto di qualità  nelle prestazioni (a Phillip Island ha rivaleggiato alla pari proprio con il futuro compagno di squadra), a riprova che la Ducati ha cambiato faccia dal Gp di Aragon, tornando ad essere il punto di riferimento della Moto Gp.
Meditate gente, meditate...

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Le gare e i sorpassi di Rossi sono leggenda del motorismo, perché le vere leggende sono quelli come lui. Cannibali che barano e che vincono. Ragazzi, tutti barano, ma pochi vincono e pochissimi stravincono. Jordan fa fallo su Malone nell'ultima azione dell'ultimo three peat? Certo che sì. Ma a un certo punto bisogna capire che, nell'eccellenza assoluta, è il carisma, l'ipnosi collettiva, che fa la differenza. Rossi ha ipnotizzato un paio di generazioni. Scommetto le palle che Pedrosa è più veloce di Rossi...

 

Marquez supera, un po' alla carlona, Rossi al cavatappi e a caldo dice: "L'ho superato nel SUO posto". Il SUO posto. Laguna Seca 2008, piaccia o non piaccia, chicane tagliata e frenate anticipate, è LA gara. Perché Rossi ha preso il mondo e l'ha lasciato con la mandibola abbassata. Il resto è solo tecnica, e scommeto che le telemetrie di Stoner sono la cosa più vicina a Dio che un motociclista possa sognare. Ciò detto, se il limite può solo essere avvicinato, se idealmente un computer è il pilota perfetto perché il giro perfetto è già  contenuto all'interno del mezzo meccanico, allora quello che conta è il contorno, l'ipnosi. A cosa serve andare veloce se poi non fai la differenza nell'immaginario collettivo? Senna lo sapeva, e lavorava per diventare un mito, non solo un campione.

 

Prendete Villeneuve. Poi immaginate un Villeneuve vincente, senza Zolder. Di più, senza Tamburello. Uno Schwantz costante come Rainey. E' ovvio che ci vogliono dei compromessi, una prudenza di fondo, una paraculaggine poco eroica, un sesto senso per i media. Ecco Valentino Rossi.

 

Bellissimo post, lascio quotata solo la parte per me "chiave": ha ipnotizzato il pubblico (e ha trovato una sponda perfetta nei media), facendo passare una sorta di "epica" in cui c'era l'eroe e di volta in volta gli avversari da sconfiggere all'ultima curva dell'ultimo giro.

In questo si innestano tutta una serie di piccole e grandi frottole che fanno la differenza tra un incontro di boxe e un Rocky qualsiasi: la tattica di gara "gatto col topo" o il riuscire a farsi passare come parte lesa dopo aver fatto una scorrettezza (ai danni di un mediocre Gibernau che era poco più di uno sparring partner) per esempio.

 

Per il resto auto-quoto due miei interventi del passato:

 

 

La correttezza orto-sintattico-grammaticale mi sembra il minimo. Che gli altri non la raggiungano è un loro demerito, non un merito di Meda.

Le sue opinioni non vengono solo dal blog, le espone ovunque: in telecronaca, nei servizi, sul blog. Ovunque.

In moto ci va e tecnicamente non capisce una beata mazza: arriva in pista, tutto pronto, gira. Si toglie la tuta e va a casa. Detto da gente che in pista con lui c'è stata.

E la sua poca conoscenza tecnica la dimostra anche solo nelle dissertazioni che fa in cronaca, confermandola con le analogie di stile di guida "pressocché identico" tra Marquez e Stoner.

Rossi è ed è stato la Ferrari (nella tua analogia) del moderno motociclismo. Era ovvio che non ci fosse alcun accanimento lontanamente simile a quello mostrato da Mazzoni e compagnia verso il tedescone di Kerpen.

La gente che in Italia si sorbisce gli spot durante le gare è canarina in stragrande maggioranza.

Confermato peraltro anche dal trattamento che riservarono alla Ducati nel passaggio tra 2003-2006 e 2007-2012: prima erano la cenerentola, la poesia italiana della piccola azienda che con l'ingegno e l'inventiva del made in Italy riesce a competere con i colossi giapponesi, poi è diventata la moto con la benzina nel traliccio, l'elettronica da "pilota automatico", il motore 1000cc, che faceva schifo nelle curve e... "moto di merda" (cit.) infine.

Meda e la sua redazione ha pompato e costruito rivalità  "epiche" tra Rossi e il pilota che di volta in volta pareva il più pericoloso. Distruggendo sistematicamente agli occhi della maggior parte degli spettatori il detto avversario. Ricordiamoci di Hollywood-Sete o dell'andazzo iniziale con Lorenzo.

Quanto all'ultimo punto: Stoner odiava il nick rolling stoner, affibbiatogli ai tempi delle gare in UK. Continuare a chiamarlo in questo modo è irrispettoso e indirizza già  i telespettatori a giudicare un pilota che non conosce.

Quanto agli strafalcioni sportivi: nel suo primo anno di 990cc, Stoner fece anche qualcosa, con la peggiore Honda dello schieramento (quella privatissima di Cecchinello, che ancora lo cita con gli occhi che brillano, chissà  perché) e senza essere tra i top driver che beneficiavano delle gomme "rivedute e corrette" della domenica mattina made in bibendum: la pole in Qatar al secondo GP, il secondo posto in Turchia, dopo aver condotto la gara per larga parte, nonché tre quarti e un quinto posto. Certo sei ritiri per caduta su 16 partenze non sono poche. Ma non è "più per terra che in sella". Senza contare che poi negli anni successivi il rate di cadute è diventato nella media degli altri contendenti al titolo, ancor più impressionante considerata la situazione tecnica Ducati che ha costretto anche qualcun altro ad assaggiare l'asfalto ben più di una volta in queste ultime due stagioni.

 

Infine: no Repsol, no regolamento aggiustato per permettergli di andare in HRC nella stagione d'esordio. Non proprio una strada lastricata di pietre preziose, tanto per giustificare la presunta rabbia e voglia di rivalsa... neanche fosse un cane rabbioso (immagine che però gli deve far piacere insinuare nella mente del lettore).

 

 

Non voglio che parta il solito dibattito revisionista, ma personalmente Valentino mi è decaduto (prima tifavo, come tutti, per lui) nel 2004 con la faccenda della piazzola di partenza in Qatar furbescamente ripulita col motorino, che venne fatta passare come "spiata" del pilota con cui si stava disputando il mondiale. Idem poi per l'entrata di Jerez 2005, i pianti sulle simili entrate subite da Elias, le battute che insinuavano irregolarità  nella Ducati 2007 e poi il continuo piangere sul "facile vincere con 20km/h in più sul rettifilo"/"facile vincere quando hai le gomme migliori" senza considerare le annate in cui le gomme e la moto sfacciatamente superiore la aveva lui e sbertucciava l'avversario di turno esasperando gli animi.

Passiamo poi al "dis is resing" del 2008 su cui è campata tutta la sua pressione psicologica di stampo mitologico.

Al "non si impegna abbastanza su una moto chiaramente in grado di vincere"/"la sistemiamo con qualche regolazione", dimostrando poi quanto fosse facile regolarla e quanto si sia progressivamente impegnato sempre più - al contrario di altri.

 

Riassunto non esaustivo.

 

La banda Mediaset è invece totalmente ingiustificabile: faziosa sino al parossismo, ha fatto della divinizzazione del campione un business e della sistematica mortificazione del "nemico" di turno la regola. Meda ha più volte ammesso questa cosa, negli anni.

Su Fuorigiri caliamo un velo pietoso. "moto di merda" "ahahahahahah", giusto per pescarne una sola nel mucchio.

Modificato da Kraven VanHelsing
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Dategli una Moto Gp competitiva e vi rovescerà  il mondo, ma non pretendete che renda vincente una moto che non lo sia dalla nascita. Nella prima parte della stagione Stoner era finito in una sorta di stato confusionale dal punto di vista tecnico.

Non aveva trovato la necessaria fiducia sull'anteriore della Desmosedici e aveva cominciato a cambiare soluzioni ad ogni gara, rispolverando anche le forcelle dell'anno scorso. Insomma, aveva perso il bandolo della matassa, tanto che Nicky Hayden in alcune occasioni ha fatto meglio di lui.

 

Articolo mirabile, e il bello è che la parte quotata vale oggi cambiando il soggetto più di quanto non valesse all'epoca per il pilota tirato direttamente in ballo.

 

"Meditate gente, meditate" :asd:

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  • 2 years later...
  • 2 weeks later...

Immenso, oggi ha fatto una gara incredibile. Quello che stiamo vedendo è il Rossi migliore di sempre e le 2 staccate di oggi, la prima con il doppio sorpasso a Iannone e Vinales e la seconda con Marquez sono patrimonio del motociclismo e dell'umanità.

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19 minuti fa, Jenson86 ha scritto:

Quello che stiamo vedendo è il Rossi migliore di sempre.

:zizi:

Per me i suoi avversari negli ultimi anni hanno alzato l'asticella, sono fortissimi, lui però non ha fatto una piega e si è migliorato per potersela giocare ancora. Una cosa che dopo i trenta'anni d'età e dopo i due anni neri in Ducati era tutt'altro che scontata. 

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  • 8 months later...

Valentino: "Fatti tanti cambiamenti, ma senza risolvere molto"

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Il "Dottore" chiude i test di Phillip Island solamente in 11esima posizione, a quasi un secondo da Vinales. Nel complesso la nuova M1 gli piace, ma continua a "mangiare" troppo le gomme e non ha trovato la strada per sfruttarla.

La tre giorni di test di Phillip Island si è conclusa in salita per Valentino Rossi. Il "Dottore" ha terminato la trasferta australiana addirittura fuori dalla top 10, 11esimo per la precisione, con un ritardo di quasi un secondo nei confronti della Yamaha gemella di Maverick Vinales, che ancora una volta è stato il più veloce, confermando il grande feeling trovato con la sua M1.

A preoccupare il pesarese però non sembra essere tanto il distacco dai migliori, quanto l'aver lavorato parecchio sulla sua moto senza riuscire a trovare il bandolo della matassa per fare un miglioramento significativo. Una situazione che si è sostanzialmente ripetuta a cavallo tra ieri ed oggi.

"Abbiamo lavorato tanto, abbiamo provato tante cose, soprattutto per cercare di avere un passo migliore con le gomme usate, però sinceramente non sono tanto soddisfatto: abbiamo fatto tanti cambiamenti, ma non abbiamo risolto molto" ha spiegato a fine giornata.

Poi ha aggiunto: "Ho fatto tanti giri, quindi alla fine ero anche un po' stanco e non ho cercato di migliorare il tempo. Però diciamo che abbiamo ancora dei dubbi, quindi cercheremo di seguire delle strade diverse in Qatar".

Valentino resta convinto che il telaio nuovo abbia un buon potenziale, anche se rimane il problema del degrado della gomma posteriore alla distanza: "Non tanto, perché il telaio nuovo a me. Penso che anche Maverick sia della mia idea. Abbiamo lavorato per cercare di salvagardare la gomma dietro, ma sinceramente dopo un po' di giri rallentiamo troppo".

Anzi, in generale sembra apprezzare tutto il nuovo pacchetto della M1, anche se bisognerà lavorarci parecchio in vista del Qatar: "La moto non è male, abbiamo lavorato abbastanza sull'elettronica ed anche il motore è piuttosto buono, però abbiamo ancora del lavoro da fare. Vediamo come andranno le cose in Qatar per avere le idee più chiare per la prima di campionato".

Phillip Island forse è la pista più particolare del Mondiale, ma Rossi è convinto che anche le prestazioni viste qui siano rappresentative dei valori in campo: "Sono abbastanza indicativi, anche se Phillip Island è una pista strana. Sono tutti molto veloce e anche qui, come era già successo anche in Malesia, i più veloci sono stati Marquez e Vinales. Dovremmo cercare di lavorare per arrivargli più vicini".

Per questo il suo bilancio è più negativo rispetto a quello di un paio di settimane fa in Malesia: "Più o meno direi che siamo lì, ma in Malesia alla fine ero riuscito a fare un buon tempo. Se guardiamo al distacco dai primi, forse qui è andata un po' peggio".

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Valentino: "Il rivale che mi ha fatto arrabbiare di più? Direi Biaggi"

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Il "Dottore" ha concesso un'intervista divertente a "Le Iene", che andrà in onda stasera su Italia 1. "Se potessi ricominciare, vorrei vincere i due Mondiali di Valencia" ha aggiunto, dando altri spunti interessanti.

La stagione 2016 della MotoGP è già entrata nel vivo con i primi due test collettivi, ma per avere i primi verdetti dovremo aspettare ancora un mese, quando si spegneranno per la prima volta i semafori in Qatar.

Nel frattempo Valentino Rossi ne ha approfittato per fare una chiacchierata divertente con le "Iene" Stefano Corti ed Alessandro Onnis realizzata giocando con la Playstation (tra le altre cose, Rossi è stato costretto ad usare Lorenzo), che andrà in onda questa sera su Italia 1. Un'intervista interessante, perché va un po' fuori da quelli che sono i canoni delle domande più tradizionali, della quale vi proponiamo un estratto.

Dopo le tensioni del 2015, era inevitabile chiedergli chi fosse l'avversario che lo ha fatto arrabbiare di più in carriera e in un certo senso il "Dottore" ha stupito, perché ne ha tirato fuori uno storico piuttosto che Lorenzo o Marquez: "Con Biaggi c'è stata una grande rivalità, quindi forse direi Biaggi".

Ormai il pesarese ha 38 anni, ma non gli dispiacerebbe ricominciare da capo la sua carriera: "Sarebbe bello, più che altro perché avrei 16 o 17 anni". Anche perché, nonostante i 9 titoli iridati, la voglia di cambiare qualcosa ci sarebbe anche: "Delle volte... tanti errori, gare buttate via, Mondiali. Vincere i due Mondiali di Valencia".

Il pensiero del decimo titolo ovviamente c'è sempre, anche se non ha ancora pensato a come lo festeggerebbe: "Non lo so". Ma se dovesse arrivare quest'anno in ogni caso non lo dovrebbe portare a dire basta: "Mi piacerebbe avere questo problema sinceramente. Ho un contratto di due anni, quindi, corro per due anni".

Notoriamente Valentino è un grande tifoso dell'Inter, squadra che non vince da un po'. Nonostante la sua passione, Rossi però non sembra disposto a barattare uno dei suoi successi per darne uno ai neroazzurri: "No, non posso. E' una cosa troppo grande".

Riguardo ai rapporti nel paddock, ha sottolineato come i giovani che si affacciano ora nel Mondiale siano più spavaldi rispetto al passato: "Non è più come ai vecchi tempi. Quando ero piccolo io c'era più nonnismo. Adesso i piloti giovani che arrivano sono più spavaldi. Hanno meno rispetto per i vecchi".

Parlando di donne, ha raccontato che gli è capitato di fare sesso prima di una gara e di aver fatto tanti chilometri per raggiungere le fidanzate. Ma ha anche rivelato che pure ad un personaggio famoso come lui può succedere di essere respinti: "Mi è capitato più di una volta". E quando gli è stato chiesto se prima o dopo essere diventato famoso, ha aggiunto: "Durante".

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