Questo è un messaggio popolare leopnd Inviata January 23, 2017 at 09:24 Questo è un messaggio popolare Share Inviata January 23, 2017 at 09:24 Mariette Hélène Delange nasce povera ad Aunay-sous-Auneau, figlia di un postino, quarta di tre figli morti prematuramente e seguita da altri tre. Dimostra subito una notevole intelligenza e una particolare inclinazione per la lettura e la poesia, canta bene e se la cava con il disegno. A sedici anni lascia il paesello e va a Parigi, non si sa come sia sopravvissuta fino ai vent’anni, non lo ha mai confessato, quando la si trova che studia danza e posa per cartoline vagamente erotiche. A fotografarla è per lo più quello che si considera il suo primo amante, René Carrère, buon artista che si mantiene anche disegnando manifesti pubblicitari per i café chantant. Ha assunto lo pseudonimo di Hellé Nice, che significa pressappoco lei è bella e simpatica, danzando come ballerina di fila guadagna i quattrini per acquistare la sua prima automobile, è una sportiva incallita che pratica lo sci, le ascensioni, il bob, è sempre la prima di tutti quando si tratta di mostrare coraggio, di rischiare per vincere. Nel 1921. accompagna due amici in Inghilterra per alcune gare automobilistiche e chiede di partecipare. Resta malissimo quando le spiegano che le donne non sono ammesse. In realtà le donne automobiliste esistono, ma sono per lo più ricche signore, non di rado titolate, partecipano a corse ma non sono professioniste, anche se Ettore Bugatti aveva apprezzato la loro bravura. Corre fino al 1926, quando annuncia di ritirarsi dalle corse per essere solo una ballerina. Ed ha successo, la stampa la osanna, il pubblico va in delirio, lei si presenta in scena seminuda e danza leggiadra sulle punte, guadagna soldi a palate. Nel 1929, mentre sta sciando si salva miracolosamente da una valanga, ma si rovina irrimediabilmente un ginocchio e non può più ballare. Riesce finalmente a farsi dare un’automobile, l’Omega Six, per correre e vince il Grand Prix Féminin di Montlhéry, Bugatti vuole conoscerla, le prepara una vettura su misura, è un tipino minuto, lei s’impegna a superare i 200 km orari. È attratta dalla velocità, ai giornalisti dichiara che tenere tra le mani un bolide che ruggisce è il suo piacere più grande. È una splendida addetta alle pubbliche relazioni di se stessa, cura l’immagine puntando sulla femminilità con un trucco inappuntabile, camicette infiocchettate, rifiutando il caschetto protettivo per lasciare che si vedano i suoi capelli scompigliati dal vento. Nel dicembre del 1929, sul circuito di Montlhéry batte il record dei 198 km orari, da quel momento prende parte a 75 gran premi. “Tutto quello che chiedo è mostrare ciò che posso fare contro gli uomini, senza alcun vantaggio di partenza” era il suo scopo, oltre a collezionarli. Aveva anche tre storie in contemporanea, dal principe al tecnico, prendendo nota di ciascun amante con giudizi non sempre clementi. Il suo comportamento disinibito le procurava molte critiche, di lei le altre dicevano che non pensava ad altro che al sesso e a mettersi in mostra. Nel 1949, durante il party del Grand Prix di Montecarlo, un avversario l’accusa di essere stata una spia dei nazisti. Lei replica denunciandolo ma, per quanto non emergano prove certe, perde gli sponsor. Ha quarantanove anni, l’ultimo amante l’ha piantata dopo averla rovinata economicamente, ha il sostegno dell’ente benefico La ruota gira che l’assume come autista. Peccato guidasse malissimo, al punto che nessuno ha mai osato salire in macchina con lei. Nel 1984. muore sola e sconosciuta all’ospedale pubblico di Nizza. Miranda Seymour ha scritto la sua biografia nel libro intitolato The Bugatti Queen. 7 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata January 23, 2017 at 09:26 Autore Share Inviata January 23, 2017 at 09:26 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata January 23, 2017 at 13:11 Autore Share Inviata January 23, 2017 at 13:11 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare 330tr Inviata January 23, 2017 at 16:11 Questo è un messaggio popolare Share Inviata January 23, 2017 at 16:11 6 ore fa, leopnd ha scritto: Nel 1949, durante il party del Grand Prix di Montecarlo, un avversario l’accusa di essere stata una spia dei nazisti. Lei replica denunciandolo ma, per quanto non emergano prove certe, perde gli sponsor. Due piccole precisazioni: il party era per il rally di Montecarlo (il GP quell'anno non si corse), e colui che l'accusò era nientepopodimeno che l'onnipotente pilota monegasco Luis Chiron. Una sua parola era condanna. Non si capì mai perché un'accusa, infondata, tanto grave e violenta. La Nice venne spazzata via dalla storia e morì nella povertà più disperata, senza neppure una degna sepoltura (la tomba rimase anonima). Struggente la storia del suo gravissimo incidente del 1936 in Sud America, da cui non si riebbe mai, che merita senza dubbio un approfondimento. 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare 330tr Inviata January 23, 2017 at 16:15 Questo è un messaggio popolare Share Inviata January 23, 2017 at 16:15 Hellé Nice a colori 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare 330tr Inviata January 23, 2017 at 16:19 Questo è un messaggio popolare Share Inviata January 23, 2017 at 16:19 Fotografia di un pathos incredibile, con la forza di un dipinto manierista. Subito dopo l'incidente di S. Paolo del Brasile del 1936 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare 330tr Inviata January 23, 2017 at 16:55 Questo è un messaggio popolare Share Inviata January 23, 2017 at 16:55 Hellé Nice non correva: sfilava sulle piste. Arrivava sempre nelle ultimissime posizioni: non aveva altro obiettivo che partecipare finendo le corse senza danneggiare la vettura. Ma quel giorno del 1936 fu diverso. Sul circuito stradale di S. Paolo Marinoni e Pintacuda gareggiavano con due Alfa ufficiali, fuori dalla portata degli altri. Dietro di loro il campione locale de Teffé e...Hellé Nice, che correva la gara della vita. Si trovò, forse per la prima volta nella vita, in una posizione di assoluta preminenza, a gareggiare ad armi pari per la conquista del primo posto dei 'secondi'.. Dopo uno splendido inseguimento, a poche centinaia di metri dal traguardo de Teffé, su un'Alfa simile alla sua, era nel mirino, il sorpasso possibile: Hellé tentò per una volta nella vita il colpaccio: il sorpasso per la conquista di un terzo posto pesante come una vittoria. Ma qualcosa andò storto: Secondo alcune testimonianze una balla di paglia era caduta sulla pista, ed ella lo colpì ad oltre 160 all'ora, perdendo il controllo della macchina. Secondo altre testimonianze ad essere colpito fu una guardia, precipitato in pista spinto dalla folla eccitata dallo spettacolo che Hellé stava dando in pista. Fatto sta che la sua Alfa Romeo venne catapultata in aria ribaltandosi, uccidendo istantaneamente tre spettatori e ferendone oltre trenta. Hellé fu gettata fuori dall'abitacolo e atterrò addosso ad un soldato che assorbì l'impatto salvando la sua vita. Purtoppo il soldato morì in ospedale. Hellé rimase in condizioni critiche tre giorni per un grosso trauma cranico, e quando si risvegliò iniziò a parlare in italiano, forse come ricordo dell'ultimo incontro prima della partenza avuto con Pintacuda, come visibile anche nella foto qui sotto 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata January 24, 2017 at 06:10 Autore Share Inviata January 24, 2017 at 06:10 13 hours ago, 330tr said: La Nice venne spazzata via dalla storia e morì nella povertà più disperata, senza neppure una degna sepoltura (la tomba rimase anonima). Viveva a Nizza, sotto falso nome, nella poverta assoluta... Ho trovato piu' fonti che diccono di un appartamento infestato dai ratti... Non aveva contatti con la familia e la cremazione e' stata pagata dalla Parisian charity organization, dopo di che le ceneri furono mandate a sua sorella a Sainte-Mesme, vicino il suo luogo di nascita, dove c'erano gia' le ceneri dei suoi genitori... Cio' nonostante, il suo nome non compare sulla lapide di famiglia... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata January 24, 2017 at 06:15 Autore Share Inviata January 24, 2017 at 06:15 Nel 2010. c'e' stata una ceremonia di, come dire, riccordo per lei... She was hard to deny in life, and her spirit is just as hard to deny in death. How else can you explain the draw this woman has, who was defamed over 60 years ago, and buried in a way that assured she would be forgotten, only to find that 26 years later there is a ceremony to celebrate her life and achievements, and to acknowledge her life publicly so that she will never be forgotten again? Today ends the first, and possibly most important chapter in my part of the story of how Hellé Nice found me – Several years ago, I found a hardcover book on a sale table. The now famous photograph of a smiling woman atop a race car was intriguing. I turned it over and read the reviews... interesting, I thought. Five dollars? What have I got to lose? Little did I know how much I had to gain when I picked up that book! As I read the words, I was captured, thrilled, saddened, and ultimately angry. I could not understand how this could happen to a woman so bold and strong! The last paragraph of “The Bugatti Queen “ reads - “My wish, above all, is that her extraordinary life should not be forgotten. A heroine who rose from obscurity, and who now lies in an unmarked grave, deserves to be honored and recalled as she was once described, as a champion of the world”. These heartfelt words by Miranda Seymour were read by many. Most readers agreed with Miranda, saying “yes, she’s right; Hellé Nice should not be forgotten.” Hellé Nice made sure I understood those words that so touched my heart and they became my call to action. The actions that have followed up to this point have been serendipitous, a path planned all along for me to walk. As I put the book down, I went to my computer, and Googled Miranda Seymour. I sent her an email to tell her how much I had enjoyed the book. In my first email to Miranda on March 16, 2008, I began by saying how fortunate I was to be reading the book and that I echo her sentiment in the introduction that “I shall miss her”. I also asked in that email if she knew if there was a foundation in Hellé’s honor. I was not really expecting a reply, even though I asked her that night to “please return email”. How bold that was! Miranda replied the next day to that email, and in October of that year, 5 years after “The Bugatti Queen “ was published, I met Miranda in London face to face…I will add at this point that she was still not sure of my intentions, but met me anyway…. I had promised Hellé – “NO” was not an option. No matter what she thought, Miranda continued to send me names of those to contact to help…. Every instance of contact with people has met with no resistance. I have done internet radio interviews, interviews in print, and sent out countless emails to gather support for this project, all met with favorable replies. My friends here in Sainte Mesme have been contacting many more people throughout Europe. There has been a great outpouring of support, as you can see from the attendance here today! Hellé has provided me with broad based support. There is an artist here in France, Xavier Lavictoire, who donated 3 prints of Hellé Nice he created to auction . Another artist from Portugal did 2 original pieces of art, and sent them as well. Funds continue to be raised to help pay for the marker and ceremony. I have met some of the most wonderful people imaginable, many of which are here today – Miranda, Dr. Patricia Lee Yongue, who is a supporter, and has given countless hours on the phone to answer all my questions on Hellé Nice and numerous other women racers, Louis Dejean and his wife Elisabeth, Bruno Perrin and his wife Valerie and those involved with the Souvenir Hellé Nice, members of the Delangle family, and Mary Ann Dickinson, from California, who was so moved by the story of Hellé Nice, she became a supporter, and flew in for only a few days to be here at this ceremony, as well as many, many new friends today. These people have helped bring the memory of Hellé Nice back into the open. All here today share a passion for doing what is right, to finally honor this beautiful, talented and courageous woman for her achievements . Achievements she found important to pursue in a man’s world. She stands beside me today as an inspiration, to do what I feel is important and to make every day an adventure! I thank you for being here, for bringing all these wonderful automobiles and flowers, and for keeping the memory of Hellé Nice alive in your hearts and minds for all these years! It is a fitting tribute and honor to a woman who shall now stand as a heroine and a pioneer in women’s motorsports. May she here now rest in peace - Merci beaucoup! Nella foto Annie Soisbault, pilota di rally francese, e Sheryl e Robert Delangle, cugini di Hellé Nice... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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