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09 - Gran Premio di Dallas 1984


Andrea Gardenal

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Dallas 1984 
Tratto dal libro scritto da Michele Alboreto sulla stagione 1984

"Quando finalmente raggiungo il circuito, rimango di stucco. E' un nastro d'asfalto costeggiato da muri, molto veloce e con curve velocissime. E ci sono pochissime vie di fuga. Constato anche che l'asfalto è nuovo, molto ondulato. Anche questo complicherà le cose in gara. Se credevo che la pista di Detroit fosse la peggiore, ora che vedo quella di Dallas devo ricredermi... 
Per il giovedì sono previste due ore di prove libere, per consentire ai piloti di prendere confidenza con il circuito. Ma la pista non è ancora pronta, l'organizzazione latita, e così finiamo per poter girare solo per meno di mezz'ora. 
Il venerdì hanno inizio le prove ufficiali, che tutti noi affrontiamo senza ancora avere in testa la pista, che durante le prove libere della mattinata si rivela terribile. Ha dei punti velocissimi, un'infinità di difficoltà, e il degrado dell'asfalto è evidente. 
Ad essere avvantaggiati sono i piloti che sono scesi in pista per primi, perchè mano a mano che le macchine girano la pista peggiora. 
Sabato la situazione peggiora. La pista incomincia ad aprirsi, a bucarsi. E' come andare sul bagnato. E su un tracciato come questo, con tutti quei muretti, uscire di pista e andare a sbattere significa farsi male.
Gli incidenti non mancano. Brundle sulla Tyrrell è quello che ne esce peggio, con le gambe fratturate. Il malumore tra noi piloti cresce, siamo tutti furibondi per il dilettantismo con cui è stato organizzato questo Gran Premio. Ma non è finita. Veniamo informati che la gara, per poter essere trasmessa dalla televisione in diretta in Europa, via satellite, dovrà incominciare alle undici del mattino. Quindi i giri di riscaldamento avranno inizio alle sette! Per noi piloti il problema può anche essere relativo, ma per i meccanici è un dramma. Lavoreranno fino alle due o alle tre del mattino per preparare le macchine, e prima delle cinque dovranno trovarsi di nuovo ai box... presumibilmente morti di sonno!
Alle sei e mezza della domenica mattina eccoci tutti sul circuito, pronti a iniziare i giri di prova. Ma gli altoparlanti comunicano che l'asfalto ha ceduto in vari punti, che occorrono delle riparazioni e che quindi il warm-up avrà tre ore di ritardo. Inutile dire come l'hanno presa i meccanici, che già si reggevano a stento in piedi per aver passato praticamente la notte in bianco.
Formata una commissione di piloti, facciamo un giro di controllo sulla pista e troviamo scavatrici che fanno dei buchi nell'asfalto, degli operai che fanno delle gettate di cemento.
Insomma, sembra un cantiere, altro che un circuito su cui tra breve si deve svolgere un Gran Premio.
A questo punto Niki Lauda, Alain Prost ed io, in rappresentanza di tutti i piloti, andiamo dal direttore del circuito per chiedergli di dare quindici minuti, al termine dei lavori, per provare la pista. Ci sembra il minimo. Non possiamo andare allo sbaraglio, su un tracciato che è ancora in via di ultimazione.
Ma mentre noi tre stiamo trattando con il direttore, sentiamo delle macchine che già stanno uscendo, che si preparano al via. E a questo punto non resta che prendersela con noi stessi. Finchè i piloti non sapranno responsabilizzarsi e organizzarsi bene, non potranno sperare di spuntarla con gli organizzatori. Niki, Alain ed io ci guardiamo in faccia, dandoci degli stupidi. 
Agli organizzatori, comunque, interessa una cosa sola: dare il via alle undici, perchè il collegamentro con il satellite è stato prenotato e ogni ritardo costerebbe molto salato. E quei dollari, evidentemente, premono di più della sicurezza dei ventisei piloti che saranno alla partenza... 
La corsa prende il via, puntualmente. 
Un altro appunto da fare all'organizzazione, il più grave, è che nessuno si è degnato di spostare dalla pista le macchine incidentate lungo il percorso. Quella di Warwick, per esempio, è rimasta in mezzo alla chicane nella quale noi arrivavamo a 260 all'ora. La macchina di Bellof era ferma all'uscita di una curva, in piena traiettoria. Quella di De Cesaris, senza una ruota, era in mezzo alla pista... E' un vero miracolo se non si sono verificati tragici incidenti. 
L'asfalto era in condizioni veramente pietose. Ha incominciato a sfaldarsi già al quinto, sesto giro (su 67, nota mia). Affrontando alcune curve si aveva l'impressione di andare sul bagnato. Restare in pista, evitare di finire contro i muretti, era problematico, se non proprio un miracolo. 
Nella sfortuna ho avuto anche un pò di buona sorte, perchè lungo il percorso mi è capitato un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi. Transitando in un punto della pista dove erano stati effettuati i lavori di riparazione, un sasso che era finito sull'asfalto è schizzato centrando il mio casco e ammaccandolo. Se quel sasso invece del casco avesse colpito la visiera, non oso immaginare quello che mi sarebbe capitato...

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  • 2 weeks later...
  • 4 weeks later...
2 ore fa, driver29 ha scritto:

Grazie mille! se trovi altri AS caricali

Non è finita qui Dallas:). Altri Gran Premi del 1984 sono possibili ;). Se avete 'ROMBO' inserite pure.

Inserisco le miniature per un caricamento più veloce.

Da AS 29/1984:

wCRMaOSm.jpgNapwAWBm.jpgPOhVNwfm.jpgvasPl9Gm.jpglKT1Js0m.jpgSbHVQUhm.jpg6E4zNEim.jpgDM3bCbrm.jpgLGtlgTcm.jpgrHqV9j0m.jpgKNWK3x5m.jpg0vxLFLfm.jpgQaf7e19m.jpgUdnm7M1m.jpg

 

mpn1UAmm.jpg0OnB5pJm.jpg1MrseZVm.jpgCtpRRp1m.jpgfpoSEmRm.jpgLqiIaeam.jpgHaflRLYm.jpgBFDNmAbm.jpgWpNuxl0m.jpgoIMr4czm.jpg4CyFgqKm.jpgBkpRaFOm.jpgOJOraawm.jpg

 

Modificato da Elio11
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