Formula E: la parola a Jean Todt

Formula E
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
7 Settembre 2014 - 17:38
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In una lunga e recente intervista, il presidente della FIA, Jean Todt, ha parlato della nuova categoria nel motorsport, la Formula E. Ve ne riportiamo i passaggi più interessanti.

Potrebbe spiegare cosa l’ha ispirato per questo campionato tutto elettrico? 

Il mondo sta cambiando e in quanto punto di riferimento per il motorsport, abbiamo la responsabilità di assecondare questi cambiamenti. Il legame tra mobilità quotidiana e corse è molto importante. Ho pensato che fosse importante avere un un punto di riferimento per la tecnologia elettrica – per me le macchine elettriche sono il futuro nelle città ed è per questo che abbiamo iniziato a fare gare cittadine. È un approccio nuovo, un prodotto nuovo. 

Alejandro Agag è un ragazzo molto entusiasta, dinamico ed è il promoter ideale, ed è iniziato tutto così. Ovunque io vada, le persone parlano della Formula E con molto entusiasmo e grande coinvolgimento, in tutte le categorie: dai media, ai nuovi media, alla televisione, agli sponsor, le città stesse, le squadre, tutti sono entusiasti.

Ma questo è prima dell’esame. L’esame vero e proprio sarà la prima gara a Beijing. Quando crei aspettative, non devi deluderle.

Dove sarà la Formula E in tre, cinque e dieci anni? 

La Formula E è solo all’inizio, bisogna esaminare attentamente la prima stagione per capire cosa funziona e cosa no. Saranno cruciali la popolarità, le nuove gare, le nuove squadre che si andranno ad aggiungersi. 

Pensa che la tecnologia in Formula E possa essere trasferita in altri campionati FIA?

Possiamo aspettarci uno sviluppo nelle batterie, nel motore, e nelle questioni di sicurezza e di trasferirle in F1, WEC… S’impara sempre da un campionato all’altro. 

La serie ha la potenzialità di raggiungere un pubblico nuovo…

È affascinante. Quando parliamo del FanBoost – per far partecipare il pubblico – si usa l’iPad o l’iPhone, si va a creare un legame con il fan, la squadra e il pilota.

Ci sono due piloti donna nella serie. Ci sta bene all’interno della campagna Women In Motorsport…

Avere delle donne nel motorsport è fantastico e tramite questa campagna, stiamo incoraggiando sempre più il coinvolgerle a tutti i livelli, nel motorsport. 

La mancanza di rumore è una fonte di attrazione per le fan donne…

Sarà interessante, sarà una bella sfida e un intrattenimento diverso. È uno spettacolo diverso – è come un cocktail, dobbiamo fare in modo che gli ingredienti stiano bene insieme – e devo dire che la qualità dei rapporti con il promoter e le squadre è incoraggiante. 

In che modo può la Formula E aiutare la campagna “Road Safety”?

Ogni singola categoria ha da dare un contributo verso la sicurezza stradale. E nel decennio passato, la comunità del motorsport ha fatto molto per la sicurezza stradale e l’educazione stradale. Non entri in una macchina da corsa senza un casco, senza una cintura di sicurezza, così deve essere anche in strada. Un pilota deve essere un ambasciatore – ha voce in capitolo. Se lui dice che non userà mai il telefono alla guida, la gente lo ascolterà molto di più. La FIA è chiara in proposito. 

Verrà a Beijing?

Sì, e con me tutti i membri del Consiglio della FIA, perché faremo una riunione proprio a Beijing. Per me, la prima gara è molto importante, non si fanno nuovi campionati tutti i giorni. La Formula E è un grandissimo passo in avanti nella storia del motorsport e nello sviluppo delle nuove tecnologie.

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