F2 | La monoposto 2018 inizia a prendere forma

Formula 2
Tempo di lettura: 2 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
23 Maggio 2017 - 14:57
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Come già noto, dal 2018 la F2 completerà definitivamente la sua trasformazione terminando il lungo sodalizio della Dallara GP2/11 e spezzando, in questo modo, ogni legame rimasto con la serie che prese il posto della storica Formula 3000 nel 2005. I cardini di quella che sarà la nuova monoposto sono stati maggiormente definiti proprio oggi per voce del boss della categoria, Bruno Michel.

La prima FIA F2 vera e propria riutilizzerà qualche componente della vettura già in uso al fine di contenere i costi, ma la sua fisionomia sarà decisamente diversa: esattamente come la GP2/11 venne progettata con caratteristiche simili alle F1 utilizzate in quel periodo, anche le F2 2018 potranno contare su un’aerodinamica raffinata, in linea con le attuali monoposto della categoria regina.

Discorso analogo per quanto riguarda il motore. Il fornitore unico di propulsori sarà nuovamente Mecachrome, che progetterà un’unità similare a quella in uso in GP3 da quest’anno ma dotata di turbocompressore, al contrario della “sorella minore” aspirata; ancora ignota la cilindrata, è tuttavia certo che non si ricorrerà ad un sistema ibrido, contrariamente a quanto anticipato ormai a inizio 2016.

“Ora che la vettura è stata completamente progettata, abbiamo l’obiettivo di assemblare la prima monoposto entro il mese di giugno e di iniziare i test a metà luglio”, ha spiegato Michel, che ha parlato anche a proposito delle gomme che verranno utilizzate.

Al contrario di quanto accaduto in F1, infatti, non ci saranno particolari novità per quanto riguarda le gomme. Verrà utilizzata una specifica Pirelli molto simile a quella già in uso, con l’elevato e improvviso degrado come cardine principale: “Abbiamo chiesto a Pirelli un certo livello di degrado per essere sicuri che le nostre gare siano sempre divertenti.  La sprint race in Bahrain è stata fantastica ed è esattamente ciò che vogliamo ottenere. Questo tipo di degrado prevede una differenza di 2,5/3 secondi al giro tra inizio e fine gara. Se possibile, come successo in Bahrain, il degrado procederà lentamente ma con un calo di prestazioni repentino in seguito. Questo renderà le gare fantastiche e permetterà ai piloti di imparare a gestire le gomme. Non penso sia ingiusto, i piloti devono imparare a correre con il materiale a loro disposizione”.

L’appuntamento è quindi tra circa un paio di mesi, quando si potranno apprezzare anche le prime immagini “vere” della nuova vettura.

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