F1 | Mercedes über alles: dall’oblio al dominio

F1GP GiapponeGran Premi
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Ottobre 2016 - 16:05
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Comunque vada, quella di oggi per la Mercedes è una data da ricordare e fissare nel calendario.

Il terzo titolo costruttori consecutivo, conquistato con quattro gare di anticipo sulla tabella di marcia, sancisce ancora una volta la superiorità del team, forse, più devastante della storia della Formula 1.

Su 55 gare disputate dall’inizio dell’era ibrida nel 2014 ad oggi, Hamilton e Rosberg hanno conquistato 47 successi, ripartiti in questo modo: 27 per l’inglese e 20 per il tedesco. La Mercedes ha monopolizzato anche le Pole: 52 su 55, 26 a testa per entrambi i piloti.

Sono numeri imbarazzanti ai quali la concorrenza non ha potuto far fronte per tre stagioni di fila. La supremazia del team di Toto Wolff non è mai stata in discussione, fin dall’inizio del 2014. In una Formula 1 nella quale chi indovina la prima macchina di un nuovo ciclo regolamentare si porta dietro i vantaggi, lasciandoli in eredità alle vetture successive, era ben chiaro sia nel 2015 che all’inizio del 2016 che i piloti da battere sarebbero stati sempre quelli della Stella a tre punte.

Hamilton e Rosberg hanno fatto, fanno e faranno quello che vogliono almeno per altri quattro Gran Premi. A partire dal 2017, con il cambio sostanziale di misure con carreggiata e gomme Pirelli più larghe, potrebbe verificarsi qualche sorpresa. Ma non sapremo nulla fino al termine del primo GP della stagione a Melbourne, e forse non sarà sufficiente un solo appuntamento.

Il rientro della Mercedes con un suo team ufficiale dopo aver rilevato la BrawnGP campione in carica, nel 2010, non sortisce gli effetti sperati, anzi. Diverse sono le critiche per l’ingente investimento fatto per rientrare a gran voce nel Circus senza, però, riscuotere i successi sperati. Rosberg e Schumacher (al rientro in F1 dopo tre anni di sosta), soffrono dall’inizio i problemi di gioventù di un team nuovo. Dopo un 2011 e un 2012 in progressivo, ma leggero, miglioramento, con la prima vittoria di Rosberg in Cina, è nel 2013, ultimo anno prima dell’introduzione dei turbo, che la Mercedes inizia a risalire davvero la china, sempre con Rosberg e con l’arrivo di Hamilton, proveniente dalla Mclaren dopo il ritiro definitivo di Schumacher.

Il 2013 termina al secondo posto nel campionato costruttori alle spalle dell’imprendibile Red Bull, alla quale la Freccia d’Argento targata W05 si sostituisce a partire dal 2014 per iniziare un dominio senza alcuna possibilità di replica da parte degli avversari. Al quinto anno dal rientro in F1 il team della Stella a tre punte raccoglie i frutti del lavoro e dei rospi ingeriti nelle stagioni precedenti. I limiti imposti dal regolamento in termini di test e standardizzazione delle componenti non lasciano scampo a chi mira a scalzare le Mercedes dal trono. Né la Ferrari né la Red Bull possono impensierire Hamilton e Rosberg, che lasciano le briciole agli avversari giocandosi tra loro il titolo, vinto poi all’ultimo appuntamento di Abu Dhabi dall’inglese.

Nel 2014 le uniche tre vittorie non Mercedes vengono conquistate da Daniel Ricciardo. Nel 2015, con Hamilton in stato di grazia e titolato ad Austin, Rosberg non riesce a replicare e, anche stavolta, sono solo tre gli appuntamenti in cui il nome del vincitore è diverso dal loro: è Sebastian Vettel a vietare il bottino pieno al team di Wolff in tre occasioni, al suo primo anno con la Ferrari.

Arriviamo a questa stagione, con la Red Bull unico team ad approfittare dei problemi (personali) di Hamilton e Rosberg. Max Verstappen vince il suo primo GP a Barcellona, dopo che i due argentati si sono autoeliminati al primo giro. Daniel Ricciardo giova del motore in fumo di Hamilton sette giorni fa a Sepang.

Oggi, il sigillo ufficiale sul titolo costruttori 2016. Non c’è due senza tre e, si dice, il quattro vien da sé. Ovviamente, gli avversari sperano nel contrario. E forse non solo loro. Se la futura W08 dovesse mantenersi al top anche con il nuovo cambio regolamentare, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente.

In ogni caso, un dato è certo. Chi lavora meglio merita di vincere: quindi, complimenti alla Mercedes per il suo terzo titolo.

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3 Commenti su “F1 | Mercedes über alles: dall’oblio al dominio”
Andrea Pomella dice:

Soprattutto suoi…. e nessuno che si degni di ricordarlo….

Andrea Pomella dice:

Festeggiate…. sarà l’ultimo….

Alessandro Geraci dice:

Mi piace pensare che questi successi siano merito anche di Schumacher e che vadano in parte dedicati anche a lui…

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