E diamo a Seb quel che è di Seb, una volta tanto

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
12 Maggio 2014 - 09:30
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Io posso capire che i due mondiali vinti da Vettel contro la Ferrari e contro Alonso abbiano il loro peso nell’averlo trasformato in una specie di orco da gufare a più non posso.

Posso anche capire che l’inizio di stagione trombettante di Ricciardo abbia riempito i polmoni ai suoi detrattori più agguerriti. Ma c’è una cosa che non sopporto, ovvero la totale mancanza di obiettività.

Cito un messaggio a caso da un social network: “ha preso paga da Ricciardo in tutte le qualifiche e anche in gara”.

Ora, io capisco quanto già esposto sopra, ma mi pare che Vettel in questo weekend:

– Abbia percorso 4 giri in tutto il venerdì.
– Sia rimasto senza cambio in Q3 al sabato.
– Abbia rimontato dalla quindicesima alla quarta posizione in gara.

Tutti possono dire e pensare quello che vogliono. D’altronde il mondo è bello perchè è vario. Ma sono sempre più curioso di sapere cosa succederebbe nel tifo italico se, nel 2015, dovesse verificarsi il passaggio di Vettel alla Ferrari con contemporanea uscita di Alonso.

Ridurre il weekend di Vettel ad un semplice “Ricciardo gli ha dato paga” è classico atteggiamento di chi non vuole ammettere la forza dell’avversario. Per quattro anni ne abbiamo sentite di tutti i colori sul fatto che Vettel, di fatto, avesse a disposizione la miglior macchina del lotto. Cosa che, tra l’altro, si potrebbe dire di Hamilton in questa stagione senza alcun problema (ma nessuno glielo rinfaccia ancora..). Per anni si è sentita la solita frase “vediamo cosa saprà fare quando dovrà remare in mezzo al gruppo”. Se, però, quando rema così i commenti sono questi, allora possiamo chiudere baracca e andare tutti a casa.

Poi posso comprendere che ci siano gli estremisti. Quelli ci saranno sempre. Ma sono davvero tanti i commenti anti-Vettel che, nonostante la gara mostruosa di Barcellona condita da sorpassi sistematicamente in zona non DRS (sul dritto la Red Bull non va manco a mettergliele, le ali), non riescono a riconoscere per una buona volta che il ragazzo ci sa fare.

Ma, se i 35 punti del 2008 con una Toro Rosso (circa 90/95 con l’attuale punteggio) e i 4 titoli mondiali non bastano a convincere nemmeno i più scettici sul valore di Vettel (che deve compiere ancora 27 anni, oltretutto..), a questo punto il problema non è certo di Sebastian.

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4 Commenti su “E diamo a Seb quel che è di Seb, una volta tanto”
Lui98 dice:

Bellissimo articolo Alessandro.
Concordo su tutto.

Monica dice:

Ciao Alessandro, io sono una grande tifosa di Schumacher e per questo motivo non sono mai riuscita a provare simpatia per Alonso, suo acerrimo avversario. Da quando Alonso è in Ferrari io tifo per Vettel, che stimo tanto, è l’unico pilota che possa definirsi erede di Schumacher, anche se quest’ultimo, a mio avviso, rimane impareggiabile. Quando Sebastian andrà in Ferrari, al posto di Alonso, potrò ritornare a tifare rosso, la mia non è una presa di posizione ma non sono mai riuscita a tifare per un pilota che pochi anni prima era stato “il nemico”. Comunque Alonso è sovrastimato, come pilota e anche come uomo; i giornalisti hanno delle grandi colpe al riguardo, parlano di lui sempre in termini positivi: è un ragioniere, calcolatore etc etc…Io vedo solo un pilota pulito nella guida ma con mancanza di determinazione nel sorpasso…un Button praticamente. Per quanto riguarda il lato umano, lasciamo perdere, voglio solo ricordare la mitica frase rivolta ai meccanici : ” Ma siete dei scemi”. Se la Ferrari oggi è quello che è lo dobbiamo alla mancanza di quello spirito di coesione che c’era ai tempi di Schumi; all’epoca la Ferrari era una grande famiglia e Schumi in questo ha avuto un ruolo determinante, anche quando era costretto al ritiro, passava per i box e salutava i meccanici uno ad uno: questo vuol dire vincere e perdere insieme! Oggi vediamo Alonso esultare perché taglia il traguardo prima di Raikkonen, magari con l’aiuto dei box e della strategia, la squadra lo ha favorito nei confronti di Massa e oggi lo favorisce nei confronti del finlandese. Hanno fatto fuori Domenicali, ma il vero problema è Alonso, quando andrà via lui forse la Ferrari ricomincerà ad essere di nuovo vincente, per il momento non ci sono speranze.

Dariok dice:

bella analisi Monica, concordo su quasi tutto (io avrei voluto che la Ferrari prendesse Vettel già ai tempi della Toro Rosso…)

Dariok dice:

concordo soprattutto sulla differenza che si fa con Hamilton, giudicato da sempre un cavallo di razza, pur senza gavetta in F1, subito sedutosi sull’auto più forte, con un mondiate vinto senza entusiasmare particolarmente (tanti errori stupidi come il tamponamento a Kimi); nessuno discute il suo valore, in molti invece dimenticano che Vettel la gavetta l’ha fatta eccome e come collaudatore faceva già paura
http://www.youtube.com/watch?v=KxbfverpApQ

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