Caro Dani, ti scrivo…

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Novembre 2015 - 15:00
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“Dani, che dire?

Sembra che io non abbia parole, ma non è così. Una, grande, ce l’ho anche per te: GRAZIE.

Grazie per esser stato l’unico, in queste ultime due settimane, a mantenere un contegno degno di un pilota professionista. Grazie per aver messo da parte facili patriottismi e aver fatto la tua gara. Che qui, il concetto di “la mia gara” ultimamente è stato travisato completamente. Ma tu hai fatto il tuo, davvero. A Sepang, e a Valencia.

Ed è soprattutto grazie “al tuo” che è saltato agli occhi di tutti, ancora di più, il tormento interiore del tuo compagno di squadra. Perché caro Dani, in molti hanno dubitato di te in questi anni. Sei stato vittima di incidenti e infortuni tremendi. Hai fatto anche tenerezza. Ma ti sei sempre rialzato in silenzio e sei tornato al tuo posto. Quest’anno, all’inizio, pareva addirittura che tu fossi vicino a smettere per il dolore al solito braccio. Hai saltato tre gare. Ma sei rientrato ancora una volta. E sei andato anche a vincere due volte a fine anno, in Giappone e Malesia. Ma sei sempre stato considerato, e probabilmente lo sei, meno forte del tuo compagno. Ecco: è proprio questo il punto.

Nel fare il tuo, nel tenere il tuo passo, hai contribuito a smascherare il teatrino di Marquez. A Sepang il vostro ritmo gara era praticamente identico, ma mentre tu te ne sei andato, scappando davanti a Lorenzo, lui ha preferito giocare al gatto col topo, facendolo cascare nel trappolone. Ieri, a fine gara, sei tornato sotto mentre lui curava le spalle, come il miglior Kevin Costner del nuovo millennio, al suo amico temporaneo. E hai rischiato quasi di farti buttare fuori per aver osato interrompere il suo lavoro. Ma hai dimostrato che, mentre tu stavi tenendo il tuo passo, davanti stava succedendo dell’altro. Nell’essere onesto, nel fare il tuo lavoro, nell’inseguire il tuo obiettivo, hai contemporaneamente mostrato a tutti che il tuo compagno, ormai persa la possibilità di vittoria del titolo, aveva altro per la testa.

Nelle interviste post-gara ti sei comportato da signore vero. Certo, tu eri completamente fuori dalla lotta, non eri vittima di manie di vendetta, e quindi è anche normale che non t’importasse nulla di entrare in certi discorsi. Ma anche quando sei stato interpellato, hai fatto della diplomazia la tua forza. E vorrei sottolineare che ad Aragon, quando hai tolto punti preziosi a Rossi, nessuna polemica è sorta nè da parte sua nè da parte di altri. Solo i disadattati (come sempre) si sono lamentati. Si è trattato unicamente di una lotta accesissima ma leale, onesta, tra due piloti che si stavano giocando una posizione importante alla fine della corsa. Non un gioco al massacro nei primi cinque giri. Anche in questo ti ho apprezzato tantissimo e sono stato contento di vederti lottare così con Valentino.

Quindi Grazie, Dani. Per essere stato l’unico a salvare la baracca in due settimane in cui abbiamo visto e sentito di tutto. Solo per questo meriteresti un titolo honoris causa. Ma non si può infrangere il regolamento. Per quello, bisogna essere molto più furbi.”

(immagine: Dani Pedrosa Facebook Page)

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3 Commenti su “Caro Dani, ti scrivo…”
massjcom dice:

Sono molto d’accordo con l’articolo. Sinceramente questo mondiale se lo sarebbe meritato Pedrosa. Io avrei squalificato Rossi, Lorenzo e Marquez tutti per comportamento antisportivo.

Simone Romitti dice:

Concordo in pieno , gran pilota e gran signore !

Antonio Luca Petrosino dice:

Ha sempre avuto la moto migliore,ma in dieci anni altro non ha saputo fare se non portarla a passeggio. Da una parte mi fa anche pena

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