Caro Carlo ti scrivo…

BlogF1Seven
Tempo di lettura: 8 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
22 Novembre 2015 - 19:00
Home  »  BlogF1Seven

Bene, io oggi avrei voluto scrivere le Pillole del Brasile, con sola una settimana di ritardo, ma evidentemente non s’hanno da fare… Mai rinunciare comunque, ce la posso fare. Abbiate pazienza. Magari per questa sera un miracolo si abbatte in zona (dopo la tempesta di ieri sera) e per il dopo cena sono pronte.

Detto questo, il Carlo del titolo è Vanzini, la voce di Sky per la F1. Non ho volutamente inserito il cognome nel titolo dell’articolo per non cercare visibilità (come qualcuno sostiene) ma ho citato il suo account nel post di Twitter che conterrà il link a questo articolo. Così che, dato che per sua ammissione mi legge, possa sapere che questo post è diretto a lui.

Ora, evitando a piè pari la polemica scaturita su Twitter in queste ore, e appurato che il social dell’uccellino non permette (almeno a me) di rispondere nei modi utili a spiegarmi, preferisco utilizzare il blog per replicare ai due tweet di Carlo riguardo l’articolo sul Wec di questa mattina.

https://twitter.com/Gas_113/status/668397490350268420

https://twitter.com/Gas_113/status/668433274914676736

Prima di tutto. Scrivere quell’articolo, ieri notte, mi è costato tantissimo. Perché non avrei mai voluto ammettere che lo sport al quale tengo di più ha perso così tanti colpi, negli ultimi anni, da essere superato in termini di emozioni da categorie che io stesso, fino a poco tempo fa, non prendevo lontanamente in considerazione. Il lato curioso della questione, è che tutte queste categorie (Indycar, GP2, GP3, Porsche, F. Renault, WEC, WTCC) ho iniziato ad apprezzarle con l’avvento del satellite in casa, necessario a seguire la F1 sempre in diretta. Per tutti gli altri che leggono, non mi si dica che sto facendo pubblicità a Sky, si tratta unicamente di un dato di fatto.

Carlo, capisco che per evidenti motivi professionali sia necessario difendere il prodotto. Lo farei anche io. Ma non ci si può nascondere dietro un dito. Io ho espresso una mia opinione, del tutto opinabile, su una tendenza che non sono però l’unico a notare. Basta guardarsi intorno, leggere i social, i forum, parlare con amici che seguono le corse, per capire che la F1 (e ripeto, lo dico mordendomi le labbra) si è terribilmente involuta negli ultimi anni. Io non voglio credere che gli addetti ai lavori apprezzino l’attuale corso di quella che, una volta, era considerata la categoria regina del motorsport. Il problema è che quel “era considerata” si allontana sempre di più nel tempo. Appunto, a quel finale ad Interlagos del 2008 con le lacrime di Felipe sul podio.

I piloti sono una prova del cambio di tendenza. Quanti sono migrati o stanno pensando di migrare verso l’Endurance? Se scorriamo l’elenco, vediamo un sacco di ex piloti di F1 che ora corrono con i prototipi. Tu potrai obiettare che, infatti, si tratta di “ex”. Però, dettaglio ancora più importante, è che anche attuali piloti di F1 vorrebbero cimentarsi nell’esperienza della 24 ore di Le Mans, come ha fatto Webber nel 2014 (che ieri è diventato Campione, le rivincite della vita) e come ha fatto Hulkenberg quest’anno, andando anche a vincerla con Porsche. E’ da tempo che anche Alonso vorrebbe provarci, perché il fascino di Le Mans è ineguagliabile. Però…perché c’è un però…ecco che la FIA, così come impone un mese di stop estivo alla F1, allo stesso tempo riesce a programmare il nuovo GP dell’Azerbaijan proprio nello stesso weekend della 24 ore. Pensaci bene, non un Gran Premio qualunque, ma una novità che chiamerà l’attenzione del pubblico poiché all’esordio: nonostante Baku, diciamocelo, non sia sinonimo di tutta questa tradizione motoristica, anzi. Perché quindi una programmazione del genere, se non per mettere i bastoni tra le ruote delle LMP1? Non credo alle coincidenze, quando ci sono certi interessi in ballo.

Tu dici: “non riesco a capire perché non vi godete le passioni senza considerarle figli di un dio minore”. Ed io ti chiedo: “come fai a goderti una passione quando vedi che la stanno ammazzando?”. Ripeto: capisco il tuo punto di vista, ma non lo condivido. Non possiamo mettere il paraocchi, chiuderci nel nostro mondo e guardare solo la F1 dicendo che è meravigliosa, emozionante e divertente. Perché mentiremmo a noi stessi. La Formula 1, allo stato attuale delle cose, non funziona. Autoconvincersi del contrario non serve a nulla. E sono sicuro che anche voi, in fondo, sappiate come stanno realmente le cose, con la differenza che voi non potete dirlo. Chiedete ai piloti cosa pensano del DRS, del BBW, dei test sempre più limitati, del dover fare la gavetta al simulatore. Io posso aspettarmi che le tribune del WEC, della GP2 o della GP3 siano vuote, ma vogliamo parlare della F1? Tranne in rarissimi casi, (che coincidono con i tracciati storici), si vedono buchi enormi ovunque. E tralascio le cattedrali nel deserto, in cui la tribuna principale è piena solo alla prima edizione. La F1 è la matrioska più grande e bella dello scaffale, ma al suo interno ormai è tristemente vuota. E qui tu potresti chiedermi: “ma allora cosa la guardi a fare?”. La guardo (ancora) perché è facile salire sul carro del vincitore quando si vince e scendere quando le cose non vanno bene. Non ho smesso di seguire il Milan dopo essere diventato una squadra da metà classifica (e anche questo mi duole parecchio…). Non ho smesso e non smetterò di seguire la Formula 1 nonostante me l’abbiano deturpata. Ma non per questo non mi sentirò in diritto di criticare chi l’ha resa quello che è.

“Trovo riduttivo paragonare sempre tutto alla F1”. Non è riduttivo, è essenziale, per quanto mi riguarda, per capire da che parte si sta andando. Guai se non lo si facesse. Il problema sai qual è? Che il paragone con la F1 lo fanno tutti ricordandola come il top del motorsport. E poi si rimane delusi. Non solo il WEC, aggiungo, ma anche l’Indycar quest’anno mi ha lasciato qualcosa di più. Perché mi è sembrata più sincera, nonostante sia molto più caotica (e spesso casuale) che veritiera. Caution per nulla, continui rimescolamenti. Ma non ci sono gomme imprevedibili (volute dalla Federazione, immagino), c’è sì il “Push to Pass” ma lo può utilizzare anche chi si vuole difendere, non è una soluzione ad handicap come il DRS. E la Indy costa, ai team, infinitamente meno della F1. Che sbandiera ai quattri venti la riduzione dei costi e poi permette ai team (colpevoli, perché d’accordo) di costruire gallerie del vento e simulatori da milioni di Euro. Una contraddizione dietro l’altra. E poi dai, Carlo, i paragoni li fanno anche i media, voi inclusi. Parliamo di Hamilton – Senna e Vettel – Schumacher? Quante se ne sentono dall’inizio dell’anno? “41 vittorie come Senna”, “tre titoli come Senna”, “tre vittorie come nel primo anno di Schumacher in Ferrari”, “Il tedesco cresciuto nel mito di Schumi” e via dicendo. I paragoni ci sono e ci saranno sempre: tra piloti, tra categorie. Sempre.

Quindi, sinceramente, non mi pare di aver scritto qualcosa di completamente fuori luogo. Perché, purtroppo, siamo in moltissimi a pensarla così. L’esercito del Web non è composto, fortunatamente, solo di estremisti da tastiera, leoni da monitor o dittatori da post. Tanto meno dai tanti che cercano (veramente) i dieci secondi di celebrità con post deliranti sui social o i vari “Salutatemi in diretta”. Umberto Eco ha ragione, per carità, ma non si può mai fare di tutta l’erba un fascio. Di certo, comunque, non pensavo di meritarmi un “bla bla bla”. Nel mio articolo non ho mancato di rispetto nei confronti di nessuno. Ma apprezzo il successivo e parziale passo indietro. Non so se “Alessandro tu scrivi bene è un piacere leggerti” è identificabile come una subliminalissima ammissione di colpa per quanto sopra ma, nel caso, mi lascia stranito. Perché noi siamo molto, molto piccoli, sebbene ci mettiamo l’anima: sapere di essere letti dai piani alti è comunque buona e inaspettata nuova, sebbene per scoprirlo sia stato necessario un discreto macello.

Comprendo, come detto prima, l’interesse di difendere il prodotto F1, per il quale si è investito tanto. Ma appurato lo stato di fatto delle cose colgo l’attimo e mi permetto, dal mio piccolo angolo di utente del divano, di chiederti e chiedervi una cortesia, da appassionato scrittore a tempo perso a giornalista professionista. Oltre agli esibizionisti del social che tanto vanno di moda ci sono anche tanti, tantissimi appassionati con competenze immense, di fronte alle quali io mi nascondo volentieri, che non si riconoscono più in questa F1 e so per certo che stanno perdendo la voglia. C’è tantissima gente che vorrebbe vedere una F1 diversa. Invece di chiudervi nel recinto, raccontando a chi sta fuori quanto è bella, ponete all’attenzione di chi ha più voce in capitolo, voi che ne avete la possibilità, che la pelle d’oca non ce l’ha più nessuno, che all’inizio dell’anno è talmente tutto bloccato che si sa già chi vincerà i titoli e che, per avere dei titoli sui media, dobbiamo aspettare che Lewis spari qualche frase grossa o vada a cozzare a Montecarlo. Per quanto se ne dica, questa non è più la F1. Noi continuiamo a dirlo ma non può ascoltarci nessuno. Voi potete almeno farvi sentire. Per il resto, noi continueremo a dire la nostra come abbiamo sempre fatto, qualunque sarà il nostro futuro da semplici blogger.

Non so se vorrai rispondermi o meno (nel caso puoi chiedere il mio contatto a quel bell’uomo dell’Ettori), in ogni caso grazie per l’attenzione, e buon lavoro per Abu Dhabi.

Alessandro

ps: la foto a Lewis l’ho scattata io a Monza. Ogni tanto mi alzo anch’io dal divano…

 

Leggi anche

Il calendario completo del mondiale 2024

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
9 Commenti su “Caro Carlo ti scrivo…”
Luigi Somma dice:

ho letto attentamente il vostro articolo e devo dire,che mi trova d’accordo anche sul mio pensiero ma solo una cosa sono in disaccordo:la noia della f1.Ripeto,tutto giusto quello che dici,anche sui regolamenti,ma secondo me la noia nasce dal dislivello delle prestazioni vedi Brasile,nel 2014 la Mercedes si dominava,ma le gare erano bellissime anche perchè Red Bull Williams Ferrari Force India Mclaren andavano quasi uguale e quindi la lotta era molto piu accesa di quest’anno,basti pensare che si va ad Abu Dhabi con la classifica costruttori congelata tra i primi 5.Questo discorso che fai te,io da appassionato e da ferrarisa,non l’ascoltavo(non voi sia chiaro)quando la Ferrari vinceva 15 gare l’anno,perchè giustamente quando si vince,tutto passa,quando si perde i pidocchi si notano.Basti pensare due vicende quest’anno,il cedimento dell’ala di Hulkenberg in Ungheria e la foratura di Vettel all’Eau Rouge sono stati trattati in maniera ben diversa eppure entrambi hanno rischiato la vita,mentre per altri,solamente Seb a Spa,e avrei voluto vedere se invece della Ferrari,era Stevens a bucare………….se ne sbattevano tutti.Sulle altre categorie,io da piccolo,sono cresciuto con la superbike e il super turismo italiano che poi è diventato europeo e poi mondiale che in quegli anni insidiavano e non poco motomondiale e f1,basti vedere quando si andava a Monza che marea c’era in quelle due gare per capire la bellezza del campionato e capisco anche Carlo che deve difendere un prodotto,che tra l’altro Sky rischia di perdere,visto che il contratto scade a fine stagione anche se credo rimarrà tutto come prima.L’unica cosa che io chiedo sia a skysportf1 e skysportmotogp un servizio piu equo per tutti,e non solo per Ferrari e Valentino Rossi e lo dico da tifoso di entrambi che è pure appassionato,basti pensare che a Monza e Misano quando sono andato ho visto tutto dalle 9 del mattino fino alle 7 di sera,segno della grande passione che ho e che avete anche voi per come trattate anche le altre categorie.Sperando che il mio concetto è stato chiaro(altrimenti mi rispiego se non mi son fatto capire)vi auguro un grandissimo lavoro,e vi seguirò sempre,qualsiasi sia il destino della f1 e di tutte le altre categorie del motorsport.Te continui a seguire il Milan che è da centro classifica,io tifo Juve Stabia,legapro girone C,che è gia 13 punti dalla prima in classifica,dopo anni di B,e un campionato quello scorso di Legapro da vertice assoluto però la fede e passione rimane e rimarrà intatto qualsiasi siano i destini

vinzrm87 dice:

Il tuo ragionamento può avere senso, però ti chiedo: che intendi te per spettacolo? Dal mio punto di vista (non per forza condivisibile), una gara di F1 può essere spettacolare anche a fronte di pochi (ma sudati e veri) sorpassi. Per ricominciare a parlare di spettacolo in F1, per me bisognerebbe innanzitutto fare in modo che la guida di una monoposto torni ad essere una cosa complicatissima ed estrema… fatto questo, si può cominciare a discutere sulle cose specifiche

vinzrm87 dice:

Guarda Alessandro, io a fine 2010 ti inviai una mail in cui mi complimentavo con te per un articolo che scrivesti sul primo anno di Schumi in Mercedes. Mi ricordo che il tuo articolo, per competenza ed obiettività, fu davvero una boccata di aria fresca, soprattutto se paragonato alle analisi approssimative (condite al veleno) sciorinate da tanti cosiddetti “esperti del settore”.
Posso solo dire che mi fa piacere che tu, dopo tutto questo tempo, non abbia perso la tua obiettività e il tuo spirito critico. Sempre tornando agli “esperti del settore”, mi domando di quanti di loro si possa dire la stessa cosa (e non credo sia necessario tornare fino al 2010 per assistere a clamorosi “cambiamenti di opinione”…. ma qui mi fermo)
Come dice anche Griforosso, penso che il giudizio di Vanzini sia dettato da un’istintiva difesa del proprio ambito lavorativo, cui però credo si aggiunga anche un pizzico di supponenza propria di chi crede che non si possa essere competenti in una specifica cosa, a meno che non la si faccia per mestiere.
Morale della favola? 92 minuti di applausi per quello che hai scritto.
Infine, un consiglio per Vanzini: sii un po’ meno aziendalista…. quantomeno fuori dal lavoro 😉

Alberto Ongaro dice:

Pienamente d’accordo con te Marco Molinari. Negli anni ogni cambiento regolamentare é stato stabilito principalmente in due direzioni: la ricerca del format piu spettacolare possibile e (soprattutto dopo il 1994) la sicurezza attiva e passiva. Tutto il resto sono solo inutili speculazioni. Potremmo dire che ogni “epoca” ha generato gare “noiose”: all’inizio degli anni 92 l’introduzione dell’elettronica, nel 1994 i rifornimenti

Alberto Spitaleri dice:

Condivido ogni tua affermazione, tranne quella dei test. Secondo il principio del “meglio pochi ma buoni” preferisco una stagione di, fammi dire, 15 gare ma con la possibilità di fare test privati o almeno test pubblici ma molti più di adesso, piuttosto che vedermi 20 (o 21 l’anno prossimo) GP dove una macchina alla prima gara arriva ultima e a fine stagione arriva ultima (esempio eclatante Manor, ancora più eclatante Mclaren). Penso che sarai d’accordo con me nel dire che c’è più gusto vedersi 15 gare in cui ci sono 20 auto che possono seriamente lottare fra di loro, rispetto a 20 gare con 20 auto di cui 16/14 possono seriamente lottare fra di loro mentre le restanti devono sperare in disgrazie altrui. Almeno io la vedo così, e non è perchè c’è Alonso che è proprio in questa situazione, lo farei con qualunque altro pilota o scuderia.

Marco Molinari dice:

Concordo su una parte del discorso:
se mi dici “la F1 può fare meglio” allora siamo d’accordo, ma “la F1 si sta autoammazzando, e lo dicono in tanti: DRS, test limitati..” beh non del tutto:
1) anzitutto “la f1 di oggi che noia, una volta invece..” è una frase che sento dalle masse da 17 anni (cioè da quando ho iniziato a seguirla) e -ribadisco- tutti quelli che lo pensano dovrebbero tornare a riguardasele PER INTERO le gare del passato e poi parlare; facile dire “ah il 2000 che stagione” dopo aver visto la clip su YouTube da 5 minuti coi sorpassi e i colpi di scena.. peccato che ci siano altre 35 ore di gare all’anno fatte di trenini e sorpassi ai box
2) il DRS è una porcata, ma ogni “era” ha le sue:
-) era sensata la qualifica con un solo giro dell’era Schumacher?
-) erano sensati i rifornimenti (che trasformavano i duelli dalla pista ai pit)?
-) era sensato dare il potere di veto sul regolamento tecnico alla Ferrari?
-) i motori congelati sono assurdi, ma allora lo erano pure nel 2007-2008
-) “meno test” dipende: se devo sacrificare i test per avere più gare allora ben venga
-) era sensata l’aerodinamica esasperata del 1998-2008?
-) erano sensate le gomme di pietra del 2005 con rifornimento obbligatorio?
Le follie regolamentari ci sono sempre state e sempre ci saranno, ora: o le pesiamo una ad una oppure valutiamo il prodotto in base allo spettacolo offerto, il quale è -nelle gare standard (quindi escludendo quelle 2/3 gare “meteorologicamente” pazze che ogni stagione offre)- molto superiore al passato

Griforosso dice:

Mah, Alessandro, forse bisogna capire che Vanzini credo stia difendendo il suo lavoro. E quando si difende il piatto in cui si mangia (forse anche bene) i giudizi non sempre sono obbiettivi. Io non ho Sky, lo rifiuto, quindi quello che sto’ per scrivere è il parere di conoscenti ed amici che Sky lo hanno e sono pure appassionati di F1 e dello sport automobilistico in genere. Beh, sino ad ora, non ho trovato alcun amico o conoscente che seguono i GP su Sky che ne parli bene di Vanzini. Ovviamente non so più di tanto per quali argomenti precisi. Di Sky apprezzano la quantità di servizi offerti e, ovviamente, la possibilità di vederli TUTTI (come pure i Moto GP e la Superbike). Non a caso si sono sentite voci che Sky, visto lo scarso interesse riscontrato in Italia, sembra stia ripensando alla sua esclusiva, in particolare la F1. Del tuo articolo condivido tutto. Spazi, virgole, punti. Tutto.

Franx Peenk JeKo dice:

Ieri, durante la 6 ore, non sono riuscito ad alzarmi dalla sedia (Del pc perché su Eurosport Italia i cronisti sono simpaticissimi e molto professionali, ma le loro dirette sono infarcite di pubblicità ogni 5 minuti contati) nemmeno per andare a bere un bicchiere d’acqua. Quelle 30+ auto sono riuscite a trasformare una pista dal disegno mediocre come quella del Bahrain in uno spettacolo unico. Talmente unico che viene ripetuto puntualmente ad ogni appuntamento del calendario WEC. Guardando una gara di F1, invece, hai tutto il tempo di alzarti, vestirti, scendere di casa, andare al minimarket dietro casa e comprarti una bottiglietta d’acqua e un panino al salame. E al tuo ritorno tutte e 20 le auto saranno ancora nelle stesse identiche posizioni e nulla di rilevante sarà accaduto. Infine, Le Mans da sola riesce a riempire tutte le tribune numerate e le “tribune naturali” offerte da campeggi e aree sparse lungo la pista con 400.000 spettatori al giorno, per 4 giorni consecutivi. Senza contare tutti quelli che restano a casa a guardarla dal pc o dalla tv. Forse nemmeno le piste storiche della F1 riescono a fare altrettanto la domenica. Cosa spinge così tante persone a seguire una sola gara all’anno di una categoria semi-sconosciuta piuttosto che 20+ gare all’anno della punta di diamante del motorsport? Chissà..

Mattia Grigolon dice:

assolutamente d’accordo in tutto!

Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO