Alonso, la Ferrari, i falsi storici

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
24 Settembre 2014 - 18:10
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Che Fernando Alonso se ne voglia andare dalla Ferrari, dopo cinque anni, è anche un pensiero condivisibile, suvvìa. Non nascondiamoci dietro un dito. Quello che doveva essere un ciclo fantastico non è mai partito. Anzi, il ciclo è venuto ai tifosi ferraristi nel vedere Sebastian Vettel vincere quattro titoli di fila, di cui due all’ultima gara proprio contro Fernando.

Come? Due all’ultima gara? No, perchè molti, moltissimi dimenticano spesso questo piccolo dettaglio. Tra i motivi che vengono portati a giustificazione dell’irritazione dello spagnolo c’è anche l’incapacità della Ferrari di mettergli a disposizione una vettura all’altezza, da quando è arrivato a Maranello. Il che fa discretamente a cazzotti con un’altra giustificazione lanciata ai quattro venti, cioè quella dell’astronave marchiata Newey senza la quale Vettel non avrebbe vinto nulla. Sembra un po’ di sentire il discorso della volpe e dell’uva. Si critica tanto l’avversario per la fortuna di aver guidato un missile, ma lo stesso missile sarebbe stato molto gradito sotto le terga del proprio beniamino.

Un po’ semplice sintetizzare tutto il discorso in questo modo. E’ vero, la Ferrari ultimamente è in crisi soprattutto d’identità. Più volte ho sottolineato il mio dissenso dalla gestione della Scuderia dal 2008 in poi, anno dal quale si è deciso di affidarsi ai singoli piuttosto che al gruppo, di sperare nel colpo del fuoriclasse piuttosto che ricreare una sinergia come quella che aveva fatto dominare la rossa nei primi anni 2000. Troppe le teste che sono rotolate con una cadenza quasi sistematica, troppi i cambi in corsa che, di fatto, non hanno portato assolutamente a nulla. Perchè la situazione, lo sappiamo, è andata via via sempre peggiorando. Con buona pace di chi puntava il dito su chiunque è stato fatto diplomaticamente fuori fino a poche settimane fa.

Ma, in tutto questo, c’è anche un grande falso storico che va menzionato. Quando si dice che la Ferrari non ha MAI messo a disposizione di Alonso una monoposto vincente, si sbaglia, volontariamente o inconsciamente. Perchè in quattro (ormai cinque) anni, lo spagnolo è arrivato all’ultima gara con la possibilità di giocarsi il mondiale per due volte, nel 2010 e nel 2012. Tralasciamo tutte le motivazioni e le giustificazioni che non gli hanno permesso di vincere nemmeno uno di quei due titoli. Errori suoi, errori di squadra: insomma, di errori ce ne sono stati e i mondiali sono stati persi. Che lui ci abbia messo del suo per arrivare a giocarsela fino in fondo è fuor di dubbio, ma con una Marussia, una Sauber, una Force India, all’ultima gara il mondiale l’avrebbe visto con il binocolo, chiariamoci. Ovvio è, certamente, che non vincerne nemmeno uno abbia cancellato anche quel che di buono era stato fatto in quelle due stagioni e abbia aiutato a creare un alone nero sull’intero progetto. Ma ricordo che a Monza, nel 2012, il mondiale per la rossa sembrava ormai vicinissimo, e nessuno in quel frangente si azzardava a dire che la Ferrari andava in pista con le sembianze di un catorcio.

La grande sfortuna della Ferrari di questi anni è stata trovarsi di fronte la Red Bull fino all’anno scorso e la Mercedes quest’anno. Una considerazione, però. Come sono messe Mclaren, Williams, Lotus? La prima è in crisi dall’anno scorso, irriconoscibile nei risultati e nell’anima. La seconda è tornata a vedersi stabilmente sul podio quest’anno dopo 10 di totale buio. Non considero la vittoria di Maldonado nel 2012 in Spagna perchè sappiamo come sia avvenuta in regime di gomme ‘ballerine’. La terza, fino all’anno scorso si è difesa bene. Nel 2014 resta davanti per poco alle Caterham, con Grosjean che urla disperato via radio.

Ognuno deve guardare a casa propria, ovviamente, ma è anche corretto capire il contesto all’interno del quale ci si muove. Nel 2011 la Red Bull ha stracciato tutti, non solo la Ferrari. Nel 2013 idem. Sono magrissime consolazioni, per carità: ma Alonso, che ultimamente pare un leone in gabbia, dovrebbe sapere bene che in questi 5 anni l’unica alternativa certa che gli avrebbe dato la possibilità certa di vincere un mondiale si chiamava Red Bull fino all’anno scorso e si chiama Mercedes quest’anno. Nessuna delle concorrenti della Ferrari, se se ne fosse andato prima, gli avrebbe possibilità infinitamente superiori a quelle della Rossa, a mio modo di vedere. Non nel 2011, non nel 2013. Nel 2010 e nel 2012 è arrivato ad un passo, quindi più di così non sarebbe stato possibile fare.

Forse sarebbe il caso davvero di chiuderla qui e amen, prima che la situazione degeneri da qui alla fine dell’anno. Non ne ha bisogno Alonso, non ne ha bisogno la Ferrari. Non ne hanno bisogno i tifosi che stanno vedendo progressivamente sgretolarsi i resti di un dominio che fu e che terminò con il mondiale di Raikkonen del 2007

Ah, già, c’è anche lui.

Pover’anima.

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