AAA (Grove) Cercasi seconda guida: no pensionati o fenomeni

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
12 Dicembre 2017 - 00:35
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Il caso dell’inverno è senza dubbio quello che si sta sviluppando nei dintorni di Grove, dove la Williams sta decidendo con tutta la calma del mondo quale pilota affiancare al giovane rampante Stroll. Il quale per quanto mi riguarda ha dimostrato poco, pochissimo nella sua stagione di esordio.

Il canadese nella sua prima annata in F1 verrà ricordato per i numerosi botti (soprattutto ad inizio anno), per aver fatto meno punti di un Massa già ritirato da un anno, e per un podio a Baku che assume tutti i contorni della botta di culo clamorosa viste le circostanze. Vettel ed Hamilton azzoppati da sanzioni e problemi, Verstappen ritirato, Raikkonen idem, le Force India in lotta tra loro a suon di sportellate e carbonio all’aria. Insomma, se Lance ha saputo portare la vettura al traguardo, ci sono però tutte le attenuanti del caso a compensare il suo primo terzo posto in carriera. Ci sarebbe anche il quarto posto in qualifica a Monza sotto l’acqua, poi tramutato in prima fila per sanzioni varie in griglia. Bene, ottima prestazione, ma una rondine non fa mica tanto primavera, soprattutto ora che le stagioni non sono più quelle di una volta. Restano prestazioni incolori, distacchi in qualifica da Massa al limite dell’incredibile e gare totalmente anonime. Questo a dispetto delle migliaia di chilometri di test privati svolti in giro per il mondo anche tra una gara e l’altra. 

Ecco: per quanto mi riguarda il ragazzo è rimandatissimo. 

A questo punto, ora che Felipe si è ritirato davvero, c’è da capire chi sarà al suo fianco nel 2018. E sarebbe anche il caso che Williams si desse una mossa rapida, perché media e web stanno proponendo anche la Casalinga di Voghera nel ruolo di compagno di squadra per colmare il silenzio proveniente da Grove.

Massa, Di Resta, Kubica, Sirotkin. Il brasiliano per fortuna è stato nominato presidente del CIK (Commissione Internazionale Karting) nell’assemblea annuale della FIA, perché qualche bontempone stava già facendo circolare l’ipotesi di un secondo ritorno che avrebbe fatto ridere anche i muri da qui al 2034. Sfumata l’ipotesi clamorosa, per fortuna aggiungerei, ci si è rifocalizzati su Robert Kubica la cui telenovela tiene banco da mesi, da quando cioè il polacco è tornato in pista per la prima volta con la Renault a Valencia. A leggere gli articoli dei tempi sembrava già tutto pronto per il suo grande rientro: eppure dopo quel test in Spagna, uno al Paul Ricard e quello ufficiale (chiamiamolo così) ad agosto a Budapest, non se n’è fatto più nulla. La Renault non gli ha proposto nulla ed il tutto è sfumato. Robert non si è dato per vinto ed anche grazie ad un manager di eccezione, ovvero il campione 2016 Nico Rosberg, ha strappato un test con la Williams a metà ottobre a Silverstone (insieme a Di Resta) tornando prepotentemente sui media per un ruolo da titolare nella prossima stagione, con Massa appunto partente per la seconda e definitiva volta.

La notizia dell’ufficialità del test di Abu Dhabi al termine del mondiale ha alzato ancora l’asticella dell’attesa. Dopo la due giorni negli Emirati, però, il silenzio è calato fragoroso sul test stesso e su Robert. Dopo due settimane dall’Inghilterra arriva la notizia che Sergey Sirotkin sarebbe diventato il candidato principale per il secondo sedile 2018. Va da sé che candidato lo era già da prima, dato che ha condiviso i test con Kubica a Yas Marina, ma evidentemente qualcuno l’ha dimenticato. Detto questo, in Italia viene dato già per certo quando non ci sono ancora comunicati ufficiali da parte di nessuno, Williams in primis.

Al di là del solito vizietto della stampa di dare per certe notizie non vere (con il ritorno dell’Alfa in F1 si è letto di tutto), non so cosa pensare per quanto riguarda Kubica, ma prima di parlare di lui vorrei soffermarmi ancora su Stroll: in questa stagione è stato praticamente messo sotto da un pilota al termine (già superato, per certi versi) della carriera. Sappiamo che la Stroll’s Family è molto influente in Williams, pertanto c’è anche da capire quali sono i loro paletti riguardo l’eventuale compagno di team. Cosa accadrebbe se Kubica venisse ingaggiato ed andasse più forte di lui (ipotesi sulla quale io mi sentirei timidamente di poter scommettere)? Non sarebbe certo una buona pubblicità. Ecco che allora, forse, conviene avere un altro rookie in modo da vivere più sereno la sua seconda stagione. Quasi dimenticavo: in alternativa a Sirotkin potrebbe esserci il rientro dalla porta di servizio di Kvyat, il più giovane bisilurato della storia della F1 (e non lo meritava, secondo me).

Tornando a Robert, i dubbi che ho sul suo rientro sono due: 

1) La velocità. Per quanto fisicamente Robert sia in grado di sopperire al suo handicap fisico, sono comunque sette stagioni che non corre in F1: sono tantissime e qualsiasi pilota farebbe fatica a rientrare dopo un lasso di tempo così ampio, indipendentemente da eventuali problemi fisici. Quanto tempo ci metterebbe a tornare al suo livello, o anche al 95%? Detto questo, per quanto mi riguarda un Kubica al 90% riuscirebbe a stare davanti a Stroll. Sensazione, sia chiaro.

2) Halo. Ad Abu Dhabi Bottas ha impiegato nove secondi e mezzo per scendere dalla sua Mercedes con Halo installato. Il tempo limite nel 2018 sarà alzato da cinque a sette secondi. In quanto potrebbe uscire Robert dovendo far leva sul gomito offeso dall’incidente di Andora? Paradossalmente questo è il punto che mi preoccupa maggiormente. Si tratta di una questione di sicurezza, e non credo che potrebbero essere previste delle deroghe o dei limiti di tempo speciali per lui.

Detto questo, occorre che dalla fredda Inghilterra arrivi in fretta un comunicato anche di due stringatissime righe per mettere fine alla soap opera dell’inverno e alle bufale del web. Prima che qualcuno faccia circolare altri nomi (che ne so, un Maldonado che ciclicamente torna in voga?!) e renda la situazione ancora più complicata di quanto non sia.

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