WTCR | Ufficiale la fusione tra TCR International e WTCC

WTCR
Tempo di lettura: 4 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
6 Dicembre 2017 - 22:25
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La notizia era nell’aria da tanto tempo e il Consiglio Mondiale FIA tenutosi oggi a Parigi ha preso la decisione definitiva: il WTCC e la TCR International Series sono giunte alla fusione per formare il WTCR, che per le prossime due stagioni sarà la nuova serie mondiale di riferimento per le vetture turismo. La FIA ha dunque dichiarato la soppressione della categoria TC1, dopo quattro stagioni che hanno messo letteralmente affossato quel WTCC che negli anni precedenti il 2014 aveva dato grande spettacolo sui circuiti di tutto il mondo. TC1 concessa da François Ribeiro, che ha preso il posto di promoter del mondiale turismo precedentemente occupato da Marcello Lotti, su “desiderio” di Citroën, che ha puntualmente dominato le tre stagioni disputate in forma ufficiale per poi lasciare spazio al dualismo Volvo-Honda della stagione 2017, conclusasi in Qatar con la vittoria del titolo da parte di Thed Björk e della Casa di Goteborg.

La categoria TCR, invece, è proprio la “creatura” di Marcello Lotti, nata a metà 2014 e partita ufficialmente nel 2015 con la prima serie internazionale. Questo genere di vetture, molto semplice ed economico, ha preso piede in tutto il mondo in pochissimo tempo: nel 2017 si sono svolti, oltre a quello internazionale, tre campionati “regionali” (Asia, Europa e Medio Oriente), undici campionati “nazionali” (Russia, Italia, Portogallo, Spagna, Germania, Benelux, Thailandia, penisola iberica, regione baltica, Scandinavia e Cina) e quattro campionati endurance (24h Series, TCES, VLN e Super Taikyu), oltre alla partecipazione di vetture rientranti in questa categoria in gare di durata come la 24h della Nordschleife. 

Molte Case si sono avvicinate alla categoria TCR in modo più o meno diretto, ma bisogna tenere presente che il ruolo dei costruttori è piuttosto marginale: non è previsto, infatti, alcun tipo di impegno ufficiale delle Case, le quali possono costruire e sviluppare le vetture ma poi devono rivenderle alle squadre. Questa regola, primo punto cardine della TCR, verrà mantenuta anche per il nuovo WTCR ed è per questo motivo che nel 2018 e nel 2019 non si parlerà di “campionato del mondo” ma di “coppa del mondo”. In rigoroso ordine alfabetico, le Case che hanno costruito una loro vettura TCR sono Audi, Honda, Hyundai, Lada, Opel, Peugeot, Seat e Volkswagen, ma a queste vanno aggiunte altre engineering che hanno acquistato delle auto sviluppandole da sé: Alfa Romeo tramite Romeo Ferraris, Kia tramite la STARD dell’ex-rallista Manfred Stohl, Subaru tramite la Top Run della famiglia Russo e Ford con la FRD Racing di Hong Kong, alle quali verranno aggiunte la Renault della Vuković Motorsport e la Mini costruita dalla statunitense LAP Motorsports.

Le TCR, in buona sostanza, sono vetture dotate di motore turbo (benzina o diesel) fino a due litri da circa 350 cavalli. Spaziano dalle quattro alle cinque porte, 4,20 metri di lunghezza minima, 1,95 metri di larghezza massima, peso minimo 1250 kg per le vetture dotate di cambio DSG (di serie) e 1285 kg per quelle dotate di cambio sequenziale “racing”. Trazione rigorosamente anteriore.

Altra caratteristica fondamentale della TCR già enunciata sopra riguarda i prezzi. La WSC, società organizzatrice della serie internazionale presieduta dallo stesso Marcello Lotti, ha imposto un limite massimo di 130.000€ per la vendita di una vettura TCR, mentre il costo di iscrizione dettato dalla FIA per due auto (limite minimo per ogni team) al nuovo WTCR sarà invece di 150.000€. Un drastico calo, se pensiamo che il costo di una singola vettura TC1 si aggirava sul milione di euro. Ci sarà anche un tetto massimo di vetture iscritte, 26.

Il WTCR conclude un percorso intrapreso dalla FIA già nel 2016 con la nascita della “TCN-2”, categoria in tutto e per tutto uguale alla TCR ma certificata dalla Federazione Internazionale. Con il regolamento TCN-2 si è svolto l’ETCC del 2016 ed era in programma anche una nuova categoria “WTCC 2” per il mondiale turismo 2017, progetto naufragato miseramente quando il Gruppo Volkswagen (quindi Audi e Seat, oltre al marchio di Wolfsburg) ha deciso di ritirare l’omologazione TCN-2 delle proprie vetture perché contrario alla possibilità di vederle impegnate come “riempitivo” nel WTCC. Per evitare anche la cancellazione dell’ETCC, la FIA si è quindi ritrovata a correre il suo campionato europeo turismo 2017 con regolamento TCR 100%.

Due sono le caratteristiche che il WTCR erediterà dal WTCC: il Balance of Performance “mondiale” delle TCR passerà dal controllo diretto della WSC a quello della FIA, così come il “success ballast” assegnato al termine di ogni round in vista di quello successivo, e i diritti di organizzazione e trasmissione televisiva del campionato saranno proprietà di Eurosport Events. Al momento è noto che il WTCR si disputerà per le prossime due stagioni, in attesa che la FIA possa ritrovare una formula più “adatta” ad un mondiale turismo, con coinvolgimento delle Case, da individuare probabilmente nella “Class One” che dovrebbe essere utilizzata dal DTM a partire proprio dal 2019. Il calendario 2018 verrà annunciato a breve, così come i fornitori di carburante e gomme.

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