WEC | Bahrain: ultima pole per Porsche e Ferrari

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di Federico Benedusi @federicob95
17 Novembre 2017 - 17:38
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Sul filo di lana, la Porsche #1 ha conquistato l’ultima pole position stagionale del WEC sul circuito di Sakhir. Esattamente come Audi un anno fa, anche la 919 saluta il mondiale endurance conquistando una partenza dal palo, domani l’obiettivo sarà ovviamente quello di ripetere la doppietta conquistata dalle R18 nel 2016. Il miglior tempo lo ha segnato Neel Jani in 1:39.084, lontano due decimi dal primato targato Lucas di Grassi (1:38.828) di dodici mesi fa, ma la stoccata decisiva è arrivata da Nick Tandy, risalito in macchina dopo un primo run non eclatante per migliorare (con successo) la media finale e consegnare così a Porsche la pole numero 20 nel WEC.

Battuta di 263 millesimi la Toyota #7, più veloce di Tandy con Mike Conway ma “penalizzata” dal tempo di José María López, rimasto piuttosto lontano dal tempo di Jani. In fotocopia la seconda fila, con la Porsche #2 iridata in carica davanti alla Toyota #8. I tempi delle libere, molto vicini tra tutti i protagonisti, suggeriscono un gran finale di stagione davvero combattuto.

In LMP2, le tre pretendenti al titolo hanno conquistato anche le prime tre piazze della griglia. Pole position numero tre per la Alpine Signatech di Lapierre/Menezes/Negrão, con il pilota brasiliano risultato a sorpresa il più veloce di tutti in 1:47.058; segnali di ripresa da parte del team DC Racing, che si è tolto la soddisfazione di piazzare la #38 davanti alla Rebellion #13 leader di campionato con quattro punti di vantaggio. In virtù di questi risultati, sono ora dodici le lunghezze da recuperare da parte di Gustavo Menezes. La vettura del team G-Drive ha concluso in quarta posizione davanti alle due Manor, con la #25 davanti alla #24.

Importantissima pole position Ferrari in GTE-Pro, firmata da Sam Bird e Davide Rigon con un aggregato di 1:56.033. Il nuovo primato di categoria in Bahrain lo ha firmato il pilota di Thiene, che con il suo 1:56.021 ha abbassato di ben nove decimi il precedente primato appartenente a Darren Turner e all’Aston Martin. Proprio la Vantage #97, guidata dallo stesso Turner insieme a Jonathan Adam, si è piazzata a sorpresa in seconda posizione a tre decimi di ritardo. Terza posizione per la Ford in lizza per il titolo, la #67, con Andy Priaulx che prima delle prove non ha fatto mancare qualche polemica riguardo il nuovo sistema automatizzato di gestione del Balance of Performance, a suo dire eccessivamente svantaggioso per le vetture statunitensi. Quarto posto per la Ferrari #51, che domani potrà beneficiare dell’aiuto della gemella in pole position, mentre le Porsche ufficiali hanno mostrato grosse difficoltà fermandosi a quasi un secondo e mezzo dai riferimenti delle avversarie: sesta posizione per la #91, settima per la #92.

Un ulteriore passo verso la conquista del titolo è stato compiuto dal team Aston Martin in GTE-Am, con la settima pole in nove gare registrata dalla vettura #98. Il miglior tempo di categoria, anche questa volta, è stato segnato da una Ferrari e precisamente da Matthew Griffin, ma Lamy e Dalla Lana si sono dimostrati più assortiti rispetto a tutte le coppie avversarie: pur rifilando sette decimi a Lamy, Griffin ha poi dovuto assistere alla lezione impartita da Dalla Lana a Mok con un divario di oltre un secondo tra il canadese e il malese. Molto veloce anche Matteo Cairoli al volante della Porsche 911 del team Proton, tuttavia solo terzo nella media finale.

Alle 14:00 italiane di domani prenderà il via l’atto finale della stagione, decisivo per tre categorie. Si prospetta una gara combattutissima su tutti i fronti.

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