MotoGP | GP Olanda: Rossi vince ad Assen una gara pazza dopo una lotta con Petrucci

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
25 Giugno 2017 - 14:55
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In una gara al cardiopalma dall’inizio alla fine e resa ancora più difficile dalle condizioni, a vincere è stata la leggenda Valentino Rossi, che ottiene questo successo a vent’anni e 313 giorni dalla sua prima vittoria, ottenuta a Brno nel 1996. Un successo per niente facile per l’idolo delle folle, che ha dovuto fare i conti con Zarco, Marquez, Petrucci e persino Dovizioso arrivante dalle retrovie. Con lui sul podio si sono aggiunti Danilo Petrucci, velocissimo sia sull’asciutto che con le condizioni miste, e Marc Marquez. Per i due contendenti questo weekend è stato preziosissimo visto lo “zero” ottenuto oggi da Vinales. Maverick ha ceduto anche la prima posizione del mondiale ad Andrea Dovizioso, oggi e in grado a metà gara di recuperare addirittura quattro secondi ai leader. Sul finale probabilmente il ducatista si è risparmiato viste le condizioni difficili. Tra Marc e Andrea si è piazzato Cal Crutchlow, mentre Zarco dalla pole si è fatto ingannare dalle condizioni difficili e ha compiuto il cambio moto, finendo nelle retrovie e non potendo rimontare.

La gara inizia su pista perfettamente asciutta e con un rischio pioggia che sembra totalmente scongiurato.
Al semaforo verde Zarco parte molto bene e s’invola davanti alla prima curva, seguito a ruota da Marquez e Rossi, in modo da far funzionare la sua strategia con la gomma Soft. Gli scatti di Petrucci e Vinales invece non sono eccezionali, e lo spagnolo della Yamaha è costretto a lottare per entrare in top ten con Dani Pedrosa. Dovi, nei primi giri, deve invece affrontare le Ducati private di Bautista e Redding.

La fuga di Zarco è immediatamente sedata da un Marquez super-aggressivo, che a sua volta però non riesce a scrollarsi di dosso Rossi. Dal secondo gruppetto si stacca Redding a caccia dei primi quattro (Zarco, Rossi, Marquez e Petrucci) facendo anche segnare il giro più veloce, mentre dietro di lui si assiste al buon inizio di gara di Iannone, che infila anche Crutchlow e s’impone , davanti a Vinales. La Suzuki #29 fa anche segnare parecchi giri veloci.

Poco dopo purtroppo l’abruzzese subirà un momento di decadenza di un paio di giri, che lo farà scendere in 12a piazza a vantaggio invece di Vinales e Dovizioso, che si mettono anche davanti a Redding. Mentre nelle retrovie cadono purtroppo Lowes e Folger dopo le loro discrete qualifiche, davanti la situazione si evolve rapidamente con Valentino che tra il nono e il decimo giro passa il campione del mondo MotoGP e anche quello Moto2. Ed è alla fine dello stesso giro che avviene un colpo di scena mondiale: Vinales cade all’ultima variante per colpa di una chiusa, rischiando anche di farsi centrare dall’incolpevole Dovizioso che lo manca fortunatamente di un soffio. Punti persi pesantissimi, in un round dove la M1 era data per favorita.

Ma la gara non è affatto finita: anche Petrucci infila uno Zarco che fa prendere uno spavento colossale a tutti, quasi incocciando con la gomma anteriore col posteriore di Rossi che si trovava davanti in curva 4. Il poleman francese comincia a perdere leggermente terreno, con da dietro un Dovizioso scatenato che comincia a rosicchiare decimi su decimi al gruppetto davanti. “Petrux” nel frattempo passa pure Marquez e si mette lui a caccia del “Dottore”. A nove giri dalla fine cade Bautista purtroppo, terminando un’altra ottima gara.

A otto giri dalla fine si concretizza l’imprevisto che nessuno voleva: sventolano le bandiere bianche per segnalare le prime gocce di pioggia e la possibilità di entrare per il cambio moto. Nel gruppo di testa solo la Tech3 di Zarco rientrerà, sperando nel colpaccio e in un aumento sensibile nella pioggia che però non arriverà. Il francese prima però aveva subito l’assalto furioso del Dovi, che infila sia lui sia Marquez con un’aggressività mai vista. Anche Barbera dietro rientra, seguito poi da un mesto Jorge Lorenzo.

Davanti la situazione diventa sempre più “infernale”: Dovizioso prima infila Petrucci e poi punta a Rossi, ma il “Petrux”, memore forse di Silverstone 2015, rinfila prima il compagno di moto e poi il nove volte campione, con Marquez sempre sornione dietro. Negli ultimi quattro giri il “Cabroncito” e il Dovi perderanno addirittura quattro secondi dal duo italiano in testa, mentre da dietro rinviene, grazie alla pioggia, Crutchlow con la sua Honda LCR.

Nell’ultimo giro sono decisivi i doppiaggi per la lotta per la vittoria, con Rossi che sfrutta prima Barbera e poi Rins per porre un po’ di spazio prima della chicane; Danilo è costretto persino a mandare per ghiaia la Suzuki di Rins pur di riprendere Rossi. Il distacco tra i due sul traguardo è risicatissimo: 0.063 a favore del pesarese; dietro Marquez prevale nella lotta per il terzo posto, passando al curvone senza timore la Honda di Cal e arrivando terzo. Zarco è giunto 14° mentre hanno deluso moltissimo gli altri due spagnoli ultra-quotati, Pedrosa e Lorenzo, col maiorchino addirittura 15°.

Nella classifica mondiale i distacchi sono ora minimi: Dovizioso è al comando con 115 punti e soprattutto con un margine di appena 4 punti su Vinales e di 7 sul connazionale Rossi. Marquez è altrettanto minaccioso a 11 lunghezze, mentre l’unico che non ha approfittato a dovere degli eventi di oggi è stato Pedrosa (oggi solo 13°), a quota 87 e con 28 punti di distacco.

Ecco qui i risultati completi al TT di Assen e la classifica aggiornata.

Fonte immagine: twitter.com (Profilo di Valentino Rossi)

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