24h di Daytona: DragonSpeed al comando nei test, Ford leader tra le GT

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
9 Gennaio 2017 - 18:27
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Nel corso del weekend si è svolto il “Roar Before the Rolex 24”, nome che definisce le tre giornate di test collettivi in vista della 24h di Daytona che si svolgerà tra il 28 ed il 29 gennaio aprendo le danze per quanto riguarda il campionato statunitense endurance. 55 vetture di quattro diverse categorie hanno calcato l’infield dell’autodromo della Florida per gli ultimi affinamenti prima del grande evento e, soprattutto, per definire il Balance of Performance della corsa.

I primi accorgimenti erano già stati presi a pochi giorni dai test, basandosi sui risultati dello scorso dicembre: a giudicare dai tempi riscontrati, si può dire che il lavoro svolto dal bureau tecnico IMSA sia stato buono. Pochissima, infatti, è stata la differenza in termini cronometrici tra le LMP2 e le DPi che costituiscono la categoria Prototypes, la quale rappresentava la sfida più difficile per coloro che erano incaricati di pareggiare il più possibile le prestazioni di vetture che condividono solamente la base di progettazione.

Il miglior tempo è stato ottenuto da una vettura che risponde al nuovo regolamento LMP2: trattasi dell’Oreca 07 del team DragonSpeed, arrivata a 1:38.343 con Ben Hanley. Un cronologico di circa sei decimi più lento rispetto a quello di Eric Curran registrato un mese fa con la Dallara-Cadillac che, viste le prestazioni del potentissimo motore 6.2 V8 della Casa statunitense, è stata dotata di un air restrictor più piccolo. Ad appena due centesimi di distacco ha concluso la Riley-Mazda #55, tempo ottenuto da Jonathan Bomarito: un malfunzionamento elettrico ha colpito la migliore delle DPi nel corso della prima giornata, mentre la gemella #70 (decima assoluta) è stata rallentata da un problema alle sospensioni.

In terza posizione, a 65 millesimi, ha concluso il team Rebellion, con il suo esemplare di Oreca pilotato per la maggior parte del tempo del campione del mondo in carica Neel Jani poiché i suoi compagni di squadra Buemi, Heidfeld e Sarrazin erano impegnati a Las Vegas per l’eRace di Formula E. Tuttavia, i più veloci per la scuderia svizzera sono stati proprio Buemi e Sarrazin. Quarto crono per la Ligier JSP217 del team Mathiasen, che sarà pilotata anche da RC Enerson, ennesimo pilota in orbita IndyCar attratto dal fascino di questa importantissima gara.

Quinto, sesto e ottavo posto per le Dallara-Cadillac flangiate. Miglior tempo, a tre decimi e mezzo da Hanley, per João Barbosa sulla #5 del team Action Express. Tra le vetture italiane si è interposta la Riley #30 della Spirit of Daytona, che si avvarrà anche del talento di René Rast, peraltro nettamente più veloce dei compagni di equipaggio Goossens e van der Zande. 

Molto interessanti, per un raffronto tra LMP2 e DPi, sono anche gli speed trap. La velocità di punta più alta è stata registrata da Bomarito sulla Riley-Mazda con 317,2 km/h, contro i 312,6 della Ligier LMP2 con motore Gibson pilotata da José Gutiérrez; Ricky Taylor, migliore tra i piloti Cadillac, è arrivato a 308,1 contro i 322,6 di un mese fa, a causa della suddetta flangia posta, come precisato dall’IMSA, anche per motivi di sicurezza.

James French, in forza al team Performance Tech, ha stabilito il miglior tempo tra le Oreca FLM09 di categoria PC, precedendo i compagni di equipaggio Patricio O’Ward e Kyle Masson. Segue la #26 del team BAR1 e la #8 del team Starworks.

Pochissimi sono stati gli interventi riguardanti le GTLM, visti i riferimenti delle scorse prove: peso minore e air restrictor più piccolo per le Porsche, boost ratio modificati per le Ford, maggiore inclinazione dell’ala posteriore per BMW e Ford, serbatoio più capiente per Ford e Porsche. In cima alla lista dei tempi si sono piazzati tre piloti Ford: 1:44.380 il crono registrato da Ryan Briscoe sulla #67, davanti al co-équipier Scott Dixon e a Tony Kanaan, alla guida invece della #69. Brutta disavventura per il team Corvette, con la C7R #4 andata a fuoco nel corso della giornata di ieri con Marcel Fässler, fortunatamente illeso, alla guida. Le impressioni di massima incertezza emerse lo scorso dicembre sono state confermate, poiché tutte le undici GTLM in pista hanno concluso in un fazzoletto di sette decimi. Si preannunciano 24 ore di fuoco in Florida, esattamente come l’anno passato. 

In testa alla classifica delle GTD (o GT3, per essere più chiari) c’è la Porsche del team di Olaf Manthey, pronto anche al ritorno nel WEC con la nuova 911. 1:46.810 è stato il tempo ottenuto da Sven Müller, neopromosso dallo young programme di Weissach. A poco meno di un decimo ha chiuso Jeroen Bleekemolen con la Mercedes ufficiale del team Riley, poi la prima Audi con la #57 del team Stevenson guidata da Robin Liddell. In pista anche un folto gruppo di Lamborghini e l’Aston Martin ufficiale con il trio già visto all’opera nel WEC, Dalla Lana/Lamy/Lauda, affiancato dall’iridato in carica Marco Sørensen. Ancora più indietro l’Acura NSX e la Lexus RCF, che hanno ricevuto uno sconto sulla capacità del serbatoio ma forse necessiterebbero anche di una rimozione della flangia motore per avvicinarsi alle GT3 europee.

Appuntamento, dunque, tra tre settimane con la 55esima edizione della 24h di Daytona.

Classifica per vetture
Classifica per piloti

Immagine copertina: sportscar365.com

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