24 Ore di Le Mans: trionfano Bamber, Hülkenberg e Tandy

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di Federico Benedusi @federicob95
14 Giugno 2015 - 15:49
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La Porsche si aggiudica l’83esima 24 Ore di Le Mans. Alla guida della 919 Hybrid #19 sono Earl Bamber, Nicolas Hülkenberg e Nick Tandy ad aggiudicarsi la gara endurance più prestigiosa del mondo. Un trionfo per la Casa di Stoccarda, suggellato anche dal secondo posto ottenuto dalla vettura gemella #17, con Timo Bernhard, Benjamin Hartley e Mark Webber partiti molto forte ma rallentati da una penalità di un minuto per un sorpasso compiuto dall’australiano in regime di slow zone.

Statisticamente, quello di Bamber e Hülkenberg è il primo successo di un rookie dall’edizione del 1998, quando ad imporsi fu Laurent Aïello, curiosamente sempre su una Porsche (la 911 GT1, per la precisione). Non capitava invece dal 1991 che un pilota impegnato stabilmente in Formula 1 vincesse anche sul Circuit de la Sarthe: in quell’occasione, Bertrand Gachot e Johnny Herbert ottennero il primo posto a bordo della leggendaria Mazda 787B.

Solo un terzo posto per l’Audi con la R18 e-tron Quattro #7 pilotata da Fässler, Lotterer e Tréluyer, rallentata proprio nel vivo dell’inseguimento ai battistrada da un problema al cofano motore e successivamente da un drive through per un sorpasso di Fässler con le bandiere gialle. Quarta piazza per la #8, coinvolta ieri pomeriggio in un incidente, mentre un problema al sistema ibrido nel corso della 21esima ora ha tolto un podio quasi certo alla #9 pilotata, tra gli altri, dall’italiano Marco Bonanomi, poi settima.

Quinta posizione per la Porsche #18, con Neel Jani autore del nuovo record della pista nelle qualifiche ma poi protagonista di un’uscita di pista così come il compagno di equipaggio Romain Dumas. Alle spalle dell’ultima Porsche al traguardo, la Toyota #2 con Conway, Sarrazin e Wurz. Unica Nissan al traguardo la #22 che ha concluso in 40esima posizione staccata di ben 153 giri, a dimostrazione di un progetto forse da rivedere per la Casa giapponese.

Trionfo in classe LMP2 per l’Oreca KCMG, partita dalla pole ed autentica mattatrice della corsa. I vincitori sono Richard Bradley, Michael Howson e Nicolas Lapierre, quest’ultimo arrivato praticamente al limite delle ore consentite dal regolamento. Sul podio dopo un duello terminato solo sotto la bandiera a scacchi, la Gibson Jota di Dolan/Evans/Turvey e la Ligier G-Drive #26 di Bird/Canal/Rusinov.

GTE-Pro amara per i colori italiani, con la Ferrari #51 fermata da noie al cambio quando sembrava ormai avviata verso la vittoria dopo una rimonta strepitosa avvenuta durante la notte. Il successo è andato così alla Corvette #64, liberatasi dell’Aston Martin #99 quando nelle prime ore del mattino Fernando Rees si è scontrato con l’Oreca TDS LMP2 di Tristan Gommendy. Alle spalle di Oliver Gavin, Tommy Milner e Jordan Taylor si sono piazzate proprio le due Ferrari gestite dalla AF Corse, la #71 con Beretta/Calado/Rigon e la #51 con Bruni/Fisichella/Vilander.

Finale incredibile nella GTE-Am, con Paul Dalla Lana che ha distrutto l’Aston Martin #98 a tre quarti d’ora dal termine, per la delusione di Mathias Lauda e soprattutto di Pedro Lamy, grande protagonista di questa edizione della kermesse francese. Un successo insperato viene così colto dalla Ferrari SMP #72 di Alexey Basov, Andrea Bertolini e Viktor Shaitar, con quest’ultimo resosi protagonista di un’escursione della ghiaia alla curva Indianapolis che aveva fatto perdere diversi secondi al suo equipaggio durante la 20esima ora. Completano il podio di categoria la Porsche Proton #77 di Dempsey/Long/Seefried che ha avuto la meglio sulla Ferrari Scuderia Corsa di Bell/Segal/Sweedler, rallentata anche da uno Stop&Go per eccesso di velocità in pit lane.

Con questi risultati va in archivio anche l’edizione 2015, una delle più appassionanti di sempre, per quanto riguarda tutte e quattro le categorie. Il prossimo appuntamento con il mondiale endurance è previsto per il weekend del 30 agosto con la 6 Ore del Nürburgring.

Classifica finale:

lemansfinal

Immagine copertina: fiawec.com

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