12h di Sebring: tripletta Cadillac, vince Taylor Racing

Motorsport
Tempo di lettura: 4 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
19 Marzo 2017 - 10:24
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Dopo il successo di Daytona, anche nella 12h di Sebring è stato il team di Wayne Taylor a festeggiare la vittoria, replicando la doppietta ottenuta l’anno passato dalla Extreme Speed Motorsports. I figli del proprietario della squadra, Ricky e Jordan, sono stati questa volta accompagnati dal debuttante Alexander Lynn, che ha confermato grandissime doti di versatilità nel passare dalle monoposto ai prototipi (passando per le GT) in poco tempo.

Una gara che non ha regalato lo stesso ammontare di emozioni della scorsa 24h di Daytona. A farla da padrone, lungo tutte le 12 ore, è stata la strategia, con diverse vetture su stint “sfasati” dopo le neutralizzazioni delle prime battute. Da segnalare anche l’autentica ecatombe che ha colpito la classe Prototypes, con ben sette vetture su undici rimaste decisamente attardate per problemi di varia natura già nella prima metà di gara: tra queste, la polesitter Oreca del team Rebellion è stata fermata dal sistema di avviamento dopo il primo cambio pilota, successivamente rivelatosi un problema ben più serio all’alternatore; le Nissan hanno totalizzato 205 giri considerando entrambe le vetture, con la #2 fermata da problemi al motore e la #22 vittima di un inconveniente meccanico dopo essere stata colpita dalla Cadillac #31; per quanto riguarda le Mazda, invece, un incidente ha messo fuori gioco la #70 causando anche una caution, mentre la #55 ha concluso attardata di 29 giri a causa di problemi di misfiring e del cedimento di una sospensione.

Tutto relativamente facile, dunque, per le Cadillac, che in qualifica erano state battute dall’Oreca LMP2 pilotata da Neel Jani. La DPi del team Taylor ha impiegato poco tempo per ritornare in cima alla classifica, lottando nuovamente con la #5 della Action Express per tutta la seconda metà di gara. Il sorpasso decisivo durante la decima ora, quando le difficoltà di Albuquerque nel doppiare la Mercedes GT3 #33 hanno permesso a Jordan Taylor di rimediare alla precedente indecisione di Lynn nello scavalcare un’Audi della stessa categoria. Nulla a che vedere, dunque, con il duello di Daytona, allorché Ricky Taylor ha tagliato il traguardo finale con 13 secondi su Christian Fittipaldi.

Podio completato dalla seconda Cadillac, su base Dallara, della Action Express, la #31. Rimasta coinvolta nel suddetto incidente con la Nissan #22, la vettura ha perso tre giri per le riparazioni e la successiva rimonta è servita solo a raggiungere la terza piazza ai danni dell’Oreca gestita dal team Miller, quarta e prima delle LMP2.

In questa carneficina di prototipi, anche le vetuste PC sono riuscite a conquistarsi un posto al sole. Quinto posto assoluto e vittoria di categoria per la vettura della Performance Tech con French/Masson/O’Ward, davanti alla Starworks di Grist/Hanratty/Rayhall. Più distaccata, ma sul podio, la BAR1 #26 partita in pole, a 10 giri.

Anche la combattutissima GTLM è stata in parte sopita dalla tattica. Sotto la bandiera a scacchi è emersa la Corvette #3 di García/Magnussen/Rockenfeller, sulla Ford #66 di Bourdais/Hand/Müller e sulla combattiva Ferrari di Calado/Fisichella/Vilander, la quale ha ereditato il podio dopo il testacoda della Ford #67 all’ultimo giro. La vittoria avrebbe potuto arridere alla Porsche #911, ma nelle ultime due ore la sfortuna si è abbattuta sulla vettura di Weissach: prima un problema alla pistola, che ha reso difficile la sostituzione della ruota posteriore destra nell’ultima sosta, poi una foratura all’anteriore sinistra hanno impedito alla Casa tedesca di prendersi una meritata vittoria, concludendo settima. Grande sfortuna per la Ford #67, al netto del testacoda di Briscoe all’ultimo giro: la pole position del venerdì è svanita in pochi secondi, visto che la vettura del team Ganassi è rimasta ferma ai box con problemi di accensione, e la conseguente strategia diversificata non ha dato gli effetti sperati.

Da una Mercedes all’altra in classe GTD: la vettura del team SunEnergy1, in pole grazie all’ottimo giro di Tristan Vautier, è stata fermata già nei primissimi giri da una perdita di benzina, ma il testimone è stato raccolto dal team ufficiale Riley Motorsports, vincitore con Bleekemolen/Farnbacher/Keating. La AMG GT3 ha concluso con un giro di vantaggio sulla Ferrari #63 della Scuderia Corsa guidata da Balzan/Cressoni/Nielsen. Sul podio, con il terzo posto, ha concluso proprio la polesitter di Stoccarda nonostante i due incidenti causati da Boris Said, ai quali ha posto rimedio un Vautier nuovamente perfetto. A fare le spese del ritorno della Mercedes #75 è stata l’Audi della Land Motorsport, quarta. Per quanto riguarda gli altri italiani, nono posto per Mirko Bortolotti sulla Lamborghini del team Grasser, 12esimo per quella gestita dalla Ebimotors, 19esimo per Ruberti e Persiani del team Change Racing.

Il campionato statunitense riprenderà l’8 aprile a Long Beach, mentre la stagione del WEC avrà inizio una settimana prima con i test collettivi di Monza, in vista dell’apertura di Silverstone prevista per il 16 aprile.

Immagine copertina: sportscar365.com

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